Festival del giornalismo enogastronomico: gusto e formazione

Seconda edizione del Festival del giornalismo enogastronomico a Galati Mamertino nei giorni 13 e 14 novembre: due giornate di seminari, incontri formativi, degustazioni e tanto altro.  Il tema di quest’anno è stato: “Giornalismo 3.0: economia, cultura e informazione al servizio del territorio”; il “land food”, il cibo del territorio, vera identità culturale del Parco dei Nebrodi, autentico gioiello siciliano incastonato tra il Tirreno e i boschi profumati, ne è stato il protagonista.
Quest’anno, inoltre, il Festival è stato riconosciuto come momento formativo dall’Ordine dei Giornalisti e ciò ha consentito ai colleghi iscritti di conseguire 6 crediti formativi partecipando ai 3 moduli previsti nelle due giornate.
In apertura del Festival la tavola rotonda su “Start up e agroalimentare, quali strumenti per le aree periferiche” con la partecipazione di Nino Amadore (Il Sole 24Ore), Alfredo Pecoraro (Ansa), Marco Romano (Università di Catania), Vincenzo Cordone (esperto di programmazione di Fondi Ue), Elita Schillaci (presidente Sicilian Venture Philantropy Foundation), Fabio Montagnino (Consorzio Arca), Laura Leonardis (consulente Regione siciliana), Carlo Giuffrè (responsabile network internazionale per lo sviluppo di scambi di buone prassi).
Subito dopo un istruttivo incontro a cura della Fondazione Sebastiano Crimi sui funghi “una risorsa nascosta”: gli esperti (i micologi Nicola Amalfi e Salvatore Alì e lo chef Pino Drago) hanno spiegato come riconoscerli, raccoglierli, cucinarli fornendo anche utili indicazioni perché i funghi sono buoni quando sono buoni, ma possono essere letali se raccolti da persone non esperte. A seguire l’appuntamento dedicato alle “Parole della terra” a cura dell’Associazione TerraMare Nebrodi diviso in due momenti: la presentazione del libro “Mangia come parli” di Cinzia Scaffidi (Slow Food Editore 2014) e una riflessione a tutto campo su biodiversità, cultura tradizionale e sviluppo sostenibile del territorio. Questi incontri, oltre ovviamente a Cinzia Scaffidi, hanno visto la presenza di Francesco Sottile, Enzo Pruiti, Salvatore Granata, Giuseppe Antoci, Paolo Bontempo, Sebastiano Venneri, Carmelo Maiorca, Ambrogio Vario.
In serata Land Food, degustazioni di cibi del territorio: nocciole, castagne, suino nero, pane e focacce da grani antichi, miele, formaggi, birra artigianale, in un trionfo di sapori accompagnati dalle splendide voci dei Cantori popolari di Galati Mamertino.
Sabato 14 la giornata comincia con una visita ai produttori e degustazioni di miele, formaggi, salumi (a cura dell’Associazione TerraMare Nebrodi). Nel pomeriggio a partire dalle 15 le tavole rotonde sempre nello spazio del Mercato coperto di Galati. La prima sul tema “La formazione al servizio dello sviluppo delle imprese” con la partecipazione di Maria Carrara (esperta settore sicurezza e formazione), Tindaro Germanelli, Mario Filippello (segretario regionale Cna), Ornella Laneri (Confindustria Alberghi e turismo Sicilia).
A partire dalle 16,30 la seconda tavola rotonda della giornata dedicata al “marketing territoriale e al ruolo dei giornali”: conversazione tematica fra Antonio Fraschilla, Salvo Toscano, Antonio Giordano, Nino Amadore, Alfredo Pecoraro, Ferdinando Calaciura, Bernadette Grasso, Alessandra Ambra, Cleo Li Calzi. Infine l’intervento del presidente della regione siciliana Rosario Crocetta intervistato da Nino Amadore.
Il Festival prosegue nei locali della Fondazione Crimi con gli incontri con gli autori. Protagonisti dei “Dialoghi al caminetto” Salvo Toscano autore del libro “Insoliti sospetti” intervistato da Gioia Sgarlata e Antonio Fraschilla con il libro “Grandi e inutili” intervistato da Giacomo Di Girolamo. La cena del sabato è ancora un’ode ai Nebrodi: i funghi, i maccheroni di grano e ancora il suino nero in forma di strepitoso cotechino: perché qua l’unità d’Italia la celebriamo a tavola!
E poi una vera chicca che fa ridere, pensare, e commuovere al tempo stesso: lo spettacolo di teatro civile di Giacomo Di Girolamo tratto dal suo ultimo libro “Dormono sulla collina”, una Spoon River italiana in cui i morti tra il 1969 e il 2014 si raccontano, raccontando così un’Italia che ha da assumersi ancora tante responsabilità. Due giorni intensi, ricchi, in un territorio che sa accogliere e stupire con i suoi colori, i suoi profumi, le sue nebbie che d’improvviso si schiudono lasciando incantati il cuore e il palato. Un vero tesoro da custodire ma anche da valorizzare per garantire un futuro lavorativo in Sicilia ai troppi giovani che ancora lasciano questa terra per trovare lavoro.
Basta esportare cervelli! Esportiamo cibo perché è il Land Food il nostro petrolio!

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Anna M. Martano

Critica enogastronomica - esperta storia gastronomia siciliana

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