L’IMPORTANZA DELLA TRADIZIONE E DELLA BANDIERA ITALIANE

DSC_7146I dati interessanti e delicati per la nostra economia sono tre. Il primo è il grande valore che ha il Parmigiano Reggiano nelle esportazioni in Usa. Secondo un’indagine del Consorzio dello stesso Parmigiano (www.parmigianoreggiano.it), “gli Usa si collocano al terzo posto (dopo Germania e Francia) nella classifica delle esportazioni di Parmigiano Reggiano. Negli States, infatti, nel 2014 sono giunte 6.597 tonnellate di Parmigiano Reggiano, corrispondenti al 17,8% delle esportazioni complessive (44.000 tonnellate), e nei primi otto mesi del 2015 si è registrato un incremento del 28,8%”.
Il secondo dato importante è che, nonostante questo grande successo del nostro Parmigiano, i consumatori americani sono tratti in inganno da produzioni illegali, sempre americane, che però si richiamano illecitamente alle produzioni italiane. Prosegue l’indagine: “Due consumatori americani su tre sono ingannati dall’“italian sounding”. Il 67% pensa a prodotti di origine italiana quando trova il “Parmesan” confezionato con richiami ai nostri simboli nazionali. I dati non lasciano dubbi: il termine “Parmesan” non è affatto generico – come sostengono, invece, le industrie casearie americane – ma identifica un formaggio duro con una precisa provenienza geografica, che il 90% degli intervistati indica senza alcun dubbio nell’Italia – dice il direttore del Consorzio, Riccardo Deserti -. Abbiamo mostrato agli intervistati due confezioni di “parmesan” made in Usa, di cui una senza richiami all’Italia e l’altra caratterizzata da evidenti richiami al Tricolore. Già nel primo caso il 38% dei consumatori ha indicato il prodotto come formaggio di provenienza italiana, ma la situazione è apparsa ancora più grave di fronte alla confezione caratterizzata da elementi di “italian sounding” (ad esempio la bandiera tricolore o monumenti e opere d’arte italiane): in tal caso, infatti, il 67% degli acquirenti americani è convinto di trovarsi di fronte ad autentico prodotto italiano”. “Un inganno – sottolinea il presidente del Consorzio, Giuseppe Alai – che negli Usa colpisce decine di milioni di consumatori e che costituisce un grave pregiudizio all’incremento delle nostre esportazioni e, conseguentemente, un danno palese anche per i nostri produttori”.
Ed infine, terzo elemento chiave per la nostra economia, il grande successo del vero e genuino Parmigiano Reggiano potrebbe realmente esplodere, se venisse bloccata la produzione di formaggi invece fasulli, che si richiamano al nostro Tricolore. Ma per la legge americana non c’è ancora niente di illegale. Secondo l’indagine, infatti, “proprio questo flusso in crescita (l’esportazione di Parmigiano Reggiano, ndr) potrebbe letteralmente esplodere se venisse quantomeno ridotta la quantità di prodotto che negli Usa si richiama esplicitamente all’Italia. La battaglia aperta in sede di negoziati Ttip non sarà certo facile, perché quelle 100.000 tonnellate di prodotto che circolano negli Usa sono irregolari alla luce della legislazione europea sulle Dop, ma non vengono ancora considerate tali dall’industria e dalla legislazione americana”.
Ad inizio 2016 l’indagine sarà presentata a Bruxelles, paradossalmente oltre che per tutelare i nostri prodotti, anche per dimostrare che i consumatori Usa sono tratti in inganno.
“In fondo – concludono dal Consorzio – noi chiediamo un’alleanza con i consumatori americani, perché vogliamo che l’accordo offra informazioni corrette sui prodotti. Questo – conclude – può essere un interessante terreno di dialogo su cui trovare un accordo finale che può avvicinare le posizioni di Stati Uniti ed Europa”.
E intanto a noi resta la consapevolezza che sempre più tradizione e bandiera Tricolore hanno un peso davvero rilevante, sia per la nostra storia che per la nostra economia. E a volte la loro importanza viene distorta, anche per fini illegali. Tuteliamoci di più, e tuteliamo meglio i nostri interessi!

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Antonio Iacona

L’Accademia Italiana di Gastronomia Storica, guidata dallo studioso e presentatore Rai Alex Revelli Sorini, ha nominato Antonio Iacona “Ambasciatore e Questore del Gusto” per la città di Catania, per il suo impegno nel diffondere le tradizioni enogastronomiche del territorio come strumento di sviluppo culturale, economico e turistico. Poeta, scrittore e giornalista catanese, laureato in Lettere Moderne, Antonio Iacona è sommelier, assaggiatore di olio, cura uffici stampa di eventi legati all’agroalimentare e collabora con numerose testate giornalistiche nazionali di enogastronomia. Dal 2013 cura l’ufficio stampa dell’Associazione Provinciale Cuochi Etnei.

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