Le donne del vino si raccontano: Eugenia Battisti

IMG_6045 (1)Tutto nacque nel 2002 quando il sogno e il desiderio del marito Sergio Paolini di produrre vino si accingeva a diventare realtà. Una tradizione di famiglia, nata nel 1965 con il nonno Guido e seguita per ultimo dal nipote Sergio con la realizzazione nel 2004 della cantina.

Pochi ettari ma un solo obiettivo: produrre qualità nello straordinario territorio di Montepulciano!
Agli inizi Eugenia assapora questo nuovo mondo con un po’ di distacco, si interessa delle vendite, mentre il marito è il protagonista del progetto enoico. Egli aveva sempre sognato di produrre un vino di qualità con i vitigni tipici: Sangiovese, Prugnolo Gentile, Canaiolo, Mammolo e Malvasia e così realizza il suo Luteraia.  E, in poco tempo, sono arrivati risultati e riconoscimenti eccellenti!
Purtroppo l’improvvisa scomparsa di Sergio sconvolge la vita di Eugenia e la mette di fronte a una grande decisione e a ragguardevoli responsabilità: continuare il lavoro del suo caro Sergio o abbandonare?
Ma Eugenia è una donna forte e coraggiosa, anche se non si ritiene affatto tale, e seppure agli inizi l’avventura sia stata dura, sentì che qualcosa stava cambiando e che l’entusiasmo che aveva avuto il marito sta diventando suo compagno di vita e di viaggio in questa nuova impresa!
Questo mondo comincia ad avvicinarsi a lei che aveva scelto amorevolmente di tenersene lontana: ne trae energia, acquista consapevolezza e una forza sorprendente che la rendono attiva ogni giorno di più.
Oggi Eugenia, dopo quasi due anni di sforzi e sacrifici, si dedica all’azienda a 360 gradi con nuovi progetti in “affinamento”!

Cosa significa per Lei produrre vino? 
“Dare vita ad un prodotto che emozionerà chi lo beve”.

Come si sente nella veste di produttrice? 
“E’ una responsabilità molto grande e a volte ho paura di non farcela o di   scordarmi qualcosa. Ma poi una degustazione, un evento, una chiacchierata con appassionati che mi permette di parlare del mio prodotto mi rasserena. Sono soddisfatta e contenta di ricevere consensi e sento ripagato il mio sacrificio e la paura di non farcela mi abbandona”.

Ci può parlare della sua azienda? 
“L’azienda Luteraia è una piccola impresa a conduzione familiare, che si trova ad Acquaviva di Montepulciano. I vigneti sono ubicati su pendii dolci e senza fratte: colpisce la grande apertura alla ventilazione e la luminosità del panorama. L’altitudine è di circa 250 metri sul livello del mare e questa posizione è importante perché permette alle viti di godere del sole che arriva a toccare tutte le piante. Nel terreno ci sono tracce di antichi insediamenti etruschi e reperti della successiva colonizzazione romana”.

Cosa esprime il suo vino? 
“Amore, gioia, consapevolezza di far bere vino sano e naturale; un prodotto fatto nell’interesse di chi lo degusta e senza riservare brutte sorprese come mal di testa o di stomaco”.

E’ stato difficile per Lei continuare l’attività dell’azienda? 
“Beh, io facevo già parte dell’Azienda come addetta alla vendite, ma improvvisamente mi sono trovata da sola e il primo istinto è stato quello di abbandonare tutto perché le cose da seguire erano tante e complicate; solo l’amore per questo progetto, iniziato da mio marito, mi ha dato la forza di andare avanti”.86

Ha portato dei cambiamenti in azienda? 
“Sì, ho fatto ciò che mio marito avrebbe voluto fare, nonostante la sua titubanza! Ho aumentato la produzione a 10.000 bottiglie mantenendo sempre lo stesso pregio. L’interesse principe dell’azienda è la qualità; lo scorso anno ho messo in commercio l’annata 2011 perché il Luteraia più invecchia e più emoziona”.

Di cosa si occupa ogni giorno Eugenia? 
“Mi occupo della casa a cui tengo molto, della vigna, della cantina e di tutto ciò che l’azienda richiede. Credo, infatti, di non aver mai un momento libero per me”.

Cosa significa Luteraia? 
“LUTERAIA, dal toponimo Lutearia (Luteaus) per i latini: fango giallo. Il terroir è composto da una miscela di argilla e tufo con sedimenti a scheletro fine. Da questa miscela proviene appunto la colorazione giallastra”.

Nel suo logo tre grappoli di uva su una foglia di vite; hanno un significato?
“Il logo ”Tre Vigne” ha il significato delle tre generazioni: il nonno, il padre di mio marito, e mio marito Sergio”.
 
Cosa beve oltre il suo vino? 
“Dopo tanti anni di degustazioni e di curiosità ad assaggiare altri vini, ora o bevo Luteraia o acqua”.

Lei è una donna forte e coraggiosa: ha un messaggio da dare alle donne che attraversano momenti difficili? 
“Io non sono una donna né forte né coraggiosa; la vita mi ha messo spesso di fronte a gravi lutti e a momenti difficili ma, nonostante il dolore, ho cercato e trovato la spinta di andare avanti nel migliore dei modi con forza, affrontando la vita con serenità, amando se stessi e cercando di essere “Amore” “.

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Agata Faro

Ha seguito il richiamo della sua passione attraverso la serie di corsi per conseguire gli attestati dei vari livelli di sommelier AIS, fino al riconoscimento dell’abilitazione professionale. Iscritta dal 2012 nell’elenco generale degli esperti degustatori vini D.O., presso l’Assessorato Regionale dell’Agricoltura dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, il suo motto è “Degustare in viaggio”. Ritiene, infatti, che il modo migliore per comprende un vino e la storia di chi lo produce è quello di vivere il territorio. Dal 2011 collabora con EnoNews raccontando di viaggi, degustazioni, e di buona cucina.

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