Alle Ciminiere la conferenza di chiusura di Kyklops – Vedere l’intero

dsc_2106Si è tenuta sabato scorso alle Ciminiere la conferenza stampa, coordinata dal giornalista professionista Daniele Lo Porto, sulla conclusione di Kyklops – Vedere l’intero, il progetto ideato dal gruppo culturale Fucina13 e ospitato nella Tenuta San Michele di Santa Venerina. Il 19 novembre, con la personale dell’artista Sandro Bracchitta, il lungo percorso artistico che ha interessato i suoi visitatori durante nove incontri, conciliando l’olfatto, la vista e il gusto, si concluderà definitivamente con l’augurio di una replica per l’anno a venire.

Vincenzo Cutuli, direttore tecnico della mostra, ha presentato brevemente Fucina 13, un gruppo di persone che vuole fare cultura scegliendo spazi atipici da rendere adeguati al proprio scopo tramite installazioni artistiche. Un numero, il 13, scelto dal gruppo non a caso: numero alchemico del mutamento, della trasformazione (del vino come dell’arte e della vita) ma anche numero civico della sede della mostra, le cantine Murgo di Santa Venerina, capaci di ospitare fino a trecento persone e di intercettare il flusso di turisti “mordi e fuggi” in cerca di arte e cibo.

Continua la conferenza Enzo Tomasello, pittore e già contributore della mostra, inizialmente scettico versokyklops_ l’iniziativa, temendo l’ennesima esibizione di opere fine a sé stessa. Mi sono invece sentito coinvolto, inserito tra diverse professionalità – quelle dello storico dell’arte, dell’artista e dell’esperto di marketing – per la creazione di una formula efficace, che rendesse contemporanea la sicilianità. Tomasello ha chiamato appositamente Kyklops la mostra: vedere il cerchio, in greco, quindi l’insieme, l’intero. La prima cosa a cui tenevo era la valorizzazione del lavoro artistico tramite il territorio; un lavoro in fermento, come il vino, fatto di scambi tra artistiRivalutare la forma quadro come forma libro- continua Tomasello – era uno degli obiettivi: ogni artista, infatti, ha prodotto uno dei nove capitoli che compongono la mostra

Una mostra, continua Daniela Vasta, curatrice dell’evento, accolta con grande favore da Fucina 13, una realtà che non è un museo e nemmeno una galleria, libera rispettivamente dagli obblighi istituzionali e commerciali. Abbiamo cercato di dare conto ad una pluralità effervescente di menti che non sempre trovano spazio adeguato, ospitando artisti di età, idee, tecniche e proposte molto diverse. 

Concorda, e conclude, Sandro Bracchitta, pittore e incisore, le cui opere, esposte da questa settimana, concluderanno l’evento. Una mostra, secondo l’artista, cucita addosso allo spazio di Fucina 13 – nelle tenute Murgo – spazialmente aderente ai progetti degli artisti. Progetti, quelli di Bracchitta, fondati su una poetica dell’impermanenza, dell’eterno mutare delle cose, come l’arte, come il vino, mai uguali a sé stessi, e come le sue caratteristiche case in ferro ossidato, sempre in vita di cambiamento, di evoluzione.

 

 

 

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Gherardo Fabretti

Appassionato di leggi e latinorum, in principio fu Giurisprudenza. Laureato, invece, in Lettere moderne, diventa presto redattore per riviste di letteratura e fumetti. Alcolismo vuole che il vino inizi a interessarsi a lui, fino al diploma AIS di sommelier e al master in Gestione e Comunicazione del Vino organizzato da ALMA. Vive a Milano, ma quando può fugge, perdendosi volentieri in varie parti del mondo, perché il viaggio, come diceva Costantinos Kavafis, è “fertile in avventure e in esperienze”. Crede che Venezia sia la porta della felicità e Parigi il rifugio degli ultimi romantici. Non ha problemi con gli aerei ma a New York preferirebbe arrivarci in nave. Mentre organizza una breve gita in Mongolia, cerca compagni per il viaggio.

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