Un “Etna Spritz” al Grand Hotel Timeo. Un aperitivo sulla terrazza del mondo

Di lui avevamo scritto a luglio scorso, quando uno dei suoi cocktail, l’Etna Spritz, fu inserito dall’autorevole rivista americana Condé Nast Traveler tra i migliori 8 cocktail del mondo. E chi passa, anche solo per poche ore dal Belmond Grand Hotel Timeo di Taormina, magari per una cena o un appuntamento di lavoro, non può non restare affascinato non solo dalla terrazza, considerata uno dei salotti più belli della Perla dello Jonio, ma anche dall’accoglienza del suo barman. Scriviamo, naturalmente, di Alfio Liotta, catanese, 34 anni, originario di una famiglia di ristoratori etnei, che oggi gestisce il bar del Timeo con la padronanza e l’eleganza del veterano. Otto persone da coordinare e dirigere, quasi tutte giovani, una fama che lo precede, almeno nell’ambiente di chi se ne intende, e soprattutto umiltà e modestia nel confrontarsi già alla sua età con mostri sacri del settore. Un esempio? Nella classifica Usa appena citata, il suo è stato l’unico cocktail italiano inserito, accanto a pagine sacre dei banconi di tutto il mondo, come il Manhattan, inventato a fine ‘800, il Singapore Sling o il French 75, entrambi inventati nel 1915. Conversando con Alfio, qualche sera fa, in una calda atmosfera autunnale, sì… lo ammettiamo, il suo Etna Spritz ci faceva compagnia. A questa intervista tenevamo molto, perché non volevamo che la notizia dei migliori cocktail finisse solo con un comunicato stampa, per quanto preciso e impeccabile. Un po’ di tempo è trascorso. L’occasione si è ripresentata con la cena a quattro mani del Maestro Davide Scabin con il giovane e già affermato Roberto Toro, chef del Timeo. Quell’appuntamento con Les étoiles de la gastronomie è stato così preceduto da un cocktail che per Liotta significa molto. “Etna Spritz – ci ha detto – è nato nel 2014, anno in cui arrivai al Timeo e anno in cui una eruzione abbastanza preoccupante segnò il vulcano di fascino e di timore“. In effetti, per Alfio la data è da ricordare, visto che approda al Timeo dopo anni di esperienze all’estero e in altri hotel eleganti di Taormina. “Nel mio Dna c’è sempre stato un bar… – scherza su il bartender etneo – e sapevo che almeno da piccolo volevo fare il cliente… ah ah ah! Poi, la decisione di studiare e di formarmi proprio in questo settore“. St. Moritz, Inghilterra, Irlanda, ancora Svizzera sono i luoghi dove lavora e apprende, con la fame di chi vuol sapere sempre di più. Quando torna nella Perla, lavora per un po’ al San Domenico Palace, poi di nuovo all’estero, ed infine al bar dell’Hotel Villa Sant’Andrea. Nel 2014 il Timeo diventa il suo palco, da cui ispirarsi, guardando su un panorama mozzafiato che già nei secoli addietro incantava greci, romani e popoli antichi. Ai ragazzi che coordina vuole trasmettere valori ed esperienza, senza creare sosia o automi. “Ho grande rispetto per gli ingredienti e le materie prime – ammette Alfio – e quando li uso, come il basilico o l’arancia, penso che dietro di essi c’è sempre un grande territorio che rappresentano e un lavoro manuale non indifferente“. E quando, infine, prima di andare a cena, gli chiediamo cosa vuole fare da grande, ci risponde: “Forse… avere un bar tutto mio, un giorno, ma in un futuro ancora molto lontano. Per ora va bene così, i bar dei grandi alberghi mi affascinano e mi ispirano!“. E come dargli torto, se il contesto che ci circonda è quello del Belmond Grand Hotel Timeo? E non sappiamo più se l’ebbrezza che ci avvolge è quella della terrazza o dell’Etna Spritz. Probabilmente… di entrambi!