Vinitaly, fiera giustamente mondiale ma con ancora troppi disagi logistici

Verona, la città dell’amore… dei soldi innanzitutto. Qui la figura di Giulietta non c’entra e il romanticismo nemmeno. Ed il “contorno”, soprattutto logistico, di questo appuntamento, giustamente mondiale, andrebbe rivisto. Vinitaly è infatti un appuntamento che molti operatori e appassionati aspettano per un anno intero. E come tanti cappuccetti rossi ogni anno ci si infila nelle fauci del lupo (ma Dio salvi il lupo, per carità!)… È questa, la fiera, un evento troppo importante per l’economia dell’intero Paese, oltre che per il comparto vinicolo, ma è assolutamente ora di ripensarla. Lo si dice da troppo tempo, ripensarla almeno nella sua organizzazione, più che interna direi esterna. Verona, ed è storia vecchia anche questa, non è una città organizzata per un macroevento del genere, ci si sposta solo su gomma con inevitabili e infinite code, causa di stress per chi ha lavorato per almeno 10 ore e con uno spaventoso inquinamento ambientale. Negli anni pure la discreta organizzazione di vigili e polizia locale è venuta meno, ormai raro trovarli al di là degli incroci della fiera. E’ ovvio, infine, che secondo leggi economiche i prezzi in questi giorni aumentino, ma è davvero vergognoso il livello infimo dei servizi spesso offerti. Ripensare e riorganizzare una fiera significa anche preoccuparsi non solo di far entrare quattrini ma anche di garantire la decenza. Fino ad oggi è andata bene. Ma fino a quando…?

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Camillo Privitera

Ha nobili origini, Adamo ed Eva. A 18 anni esce di casa per non tornare mai più, si iscrive a Bologna alla facoltà di Filosofia, provenendo dall’ ITIS (pericolosissima sigla). Dell’esperienza dell’istituto tecnico gli è rimasto qualche numero di telefono che usa soprattutto per farsi cambiare le lampadine. Orgogliosamente si mantiene da quando aveva 18 anni. Inizia lavorando nella riviera adriatica e lì l’università lo perde per la fortuna del mondo accademico. Lavora nei locali iniziando dal basso fino a diventare direttore e ad avere locali propri. Capisce che con volontà, studio e lavoro si può riuscire. Non apprezza i “dottori”, ma ama i Signori. Da sempre progetta e organizza riviste, concerti, eventi. Incontra il vino e son botti. Segue la trafila AIS: sommelier, degustatore, relatore e ad oggi Presidente AIS Sicilia, editore di EnoNews. Ama camminare nel solo modo che conosce e apprezza, guardando in alto per avere la più ampia visuale. E il meglio deve ancora venire.

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