L’Indigena World Tour: alla scoperta dei grandi vini autoctoni italiani

Barolo sta ancora attendendo il leader degli Aerosmith e Lenny Kravitz in concerto, ma già riprende il febbrile lavoro dello scrittore di vino e Senior Editor di Vinous Ian D’Agata a favore della conoscenza e della promozione dei grandi vini da uve autoctone italiane. Un’instancabile passione, fatta di voli intercontinentali, studio notturno, seminari, articoli, libri scientifici pubblicati in tutto il mondo e proficue collaborazioni con i maggior esperti mondiali del vino. L’Indigena World Tour, progetto partito dalla prima edizione a maggio del festival Indigena a Barolo e Costigliole d’Asti – realizzato grazie alla partnership con il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato – mira a promuovere nel mondo la grande ricchezza del nostro paese: le tante varietà di uve autoctone regionali, e i grandi vini che ne derivano. Alcuni sono famosi in ogni angolo del pianeta come la Barbera d’Asti, il Nebbiolo, il Verdicchio o il Moscato Bianco, altri sono ancora tutti da scoprire. Una vera e propria missione, quella di Ian D’Agata, sempre a fianco dei produttori, che si articola in giornate di seminari, educational, degustazioni nelle principali città del mondo, alla presenza dei sommelier e degli importatori di punta dei singoli mercati, dei giornalisti e influencer più significativi. Dopo le tappe di Bruxelles a febbraio e di New York a giugno, la lunga marcia di Indigena riprende con due appuntamenti cruciali: il 23 e 24 luglio a San Francisco, città che determina il gusto e la tendenza di acquisto di tutto il mercato della costa ovest degli Stati Uniti. E il 30 e il 31 luglio a Shangai, megalopoli di 25 milioni di abitanti e vera e propria porta della Cina, un mercato in cui è vitale che il vino italiano investa per farsi conoscere, e recuperare terreno sulla vicina Francia.
Presenti ad entrambi gli appuntamenti saranno la Barbera D’Asti e i grandi autoctoni rossi del Monferrato. “Il tour internazionale di promozione della Barbera d’Asti e degli altri vini nobili del Monferrato –  afferma Filippo Mobrici, presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato – prosegue a luglio con altre due capitali mondiali del vino. San Francisco il 23 luglio e Shanghai, il 30 luglio. In poco più di sei mesi il Consorzio ha organizzato 14 eventi esteri, raggiungendo città e metropoli importanti per l’export delle denominazioni che tuteliamo. Abbiamo realizzato masterclass e degustazioni dedicate alla storia e alle ricchezze del territorio vitivinicolo del Monferrato e delle sue produzioni, rivolte a un pubblico influente di professionisti e media. Le prossime due tappe, come alcune delle precedenti, sono state create insieme a uno dei massimi esperti internazionali di vino, Ian D’Agata”.
La seconda giornata di degustazioni a San Francisco sarà invece dedicata a un grande bianco autoctono italiano, il Verdicchio, e ai vini della regione Marche, grazie alla partecipazione di un altro partner storico di Collisioni, l’Istituto Marchigiano Vini. Grande sarà prossimamente l’evento di Collisioni a Jesi per celebrare insieme allo stesso Ian D’Agata i 50 anni di questa grande denominazione italiana. Il direttore dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini, Alberto Mazzoni così commenta la progettualità condivisa: “Dopo New York rilanciamo la nostra collaborazione con Ian D’Agata, che proseguirà con Collisioni Jesi – prevista a fine agosto – e con la tappa di Indigena a Londra, il 4 ottobre. La formula degli eventi sta riscuotendo un interesse sempre maggiore da parte dei nostri soci, perché rivolti a un’audience di nicchia e allo stesso tempo di altissimo profilo proprio come le nostre produzioni. A Jesi il protagonista sarà il Verdicchio dei Castelli di Jesi ma ci sarà l’occasione di far conoscere anche altre denominazioni simbolo del vigneto Marche ai circa 40 stakeholder e opinion leader del settore provenienti da una decina di Paesi”.
A guidare la tappa di Indigena a San Francisco sarà ancora Jeff Porter, beverage director del Gruppo Bastianich&Batali e responsabile USA del Progetto Indigena, che per l’occasione ha raccolto un nutrito gruppo di professionisti e colleghi che influenzano i gusti del mercato della costa ovest. “Il format dell’Indigena World Tour e la Bay Area di San Francisco sono un’accoppiata naturalmente vincente” ammette Porter. “Casa del movimento americano ‘dalla terra alla tavola’, la Bay Area è una connessione tra cibo, vino e cultura che si è allargata a influenzare gli interi Stati Uniti. Il ristorante A16 rappresenta al meglio questa tradizione da quando ha aperto le sue porte nel 2004 ed oggi continua a promuovere la cultura del cibo regionale nell’area con una cucina fortemente ispirata all’Italia. L’abilità di combinare il Progetto Indigena con la professionalità di Shelley Lindgren e dell’A16 è un onore per me e non vediamo l’ora di proseguire questa missione di divulgazione delle varietà autoctone, dei prodotti tipici e tradizionali, ma anche dell’importanza della cura della salute umana e della cultura”
A seguire, l’Indigena World Tour farà tappa a Shanghai, presso lo Shanghailander Wine Cafè, con un evento in collaborazione con Grapea Institute, la scuola di vino per professionisti fondata sotto l’ala di Yang Lu, primo Master Sommelier cinese al mondo, che accoglie con piacere questa nuova manifestazione: “Non solo i vini del Piemonte, ma i vini di tutta Italia dovrebbero riuscire a lavorare in sinergia e a condividere le proprie risorse, per riuscire a sfondare e a proporre alla Cina la cultura dei vini Italiani”. Anche qui, infatti, sono in programma due giornate tematiche di seminari, degustazioni e didattica, dedicate a due grandi vini autoctoni piemontesi e astigiani. La Barbera d’Asti e i rossi del Monferrato il primo giorno, il Moscato d’Asti il secondo: l’oro delle colline piemontesi da Mango a Canelli ottenuta dal Moscato bianco, uva che in Piemonte ottiene la sua massima espressione e da cui sono nate le bollicine italiane naturalmente dolci più brindate al mondo, molto amate dal mondo orientale. E così pure la presentazione, ai grandi fan del vitigno, del più di recente Asti Secco, le bollicine ufficiali del Festival Collisioni.
Il Presidente dell’Asti DOCG, Giorgio Bosticco, sottolinea l’importanza dell’iniziativa e della tappa cinese: “Il Consorzio dell’Asti DOCG anche quest’anno promuove i prodotti della denominazione in Cina, dove notoriamente il mercato del vino è in forte sviluppo (importazioni +15% 2017 vs 2016, i numeri del vino). Il consumatore di vino cinese sta evolvendo, non ricerca solo prodotti “status symbol”, ma in un’offerta crescente, cerca prodotti che lo rassicurino sulla qualità, che offrano degli elementi a lui  piu’ comprensibili. E’ per questo che il Consorzio dell’Asti DOCG prende parte al tour mondiale del Progetto Vino di Collisioni, che farà tappa a Shangai il prossimo 31 luglio con una Masterclass di eccezione guidata da Ian D’Agata. Un  pubblico di professionisti scoprirà l’Asti dolce e secco docg e il Moscato d’Asti docg e verrà a conoscenza delle caratteristiche uniche di questi prodotti, dell’uva e del loro territorio, finora molto apprezzati in tanti paesi del mondo. Il gusto facile, la freschezza del suo profumo, e la leggerezza dei prodotti della denominazione sono molto potenziali in questo mercato che sta scoprendo sempre più il vino in tutte le sue forme.”
Ma le iniziative di Ian D’Agata con il suo Indigena World Tour non si fermano certo qui: a ottobre sarà infatti, come anticipato, la volta di Londra, dove il club di vino privato Pall Mall 67, ospiterà un altra tappa del progetto, per proseguire poi in Asia a fine anno, senza dimenticare gli appuntamenti del Progetto Vino on The Road, vere e proprie full immersion nei territori di origine dei grandi autoctoni italiani, dalle Marche alla Basilicata al Friuli Venezia Giulia, per studiare insieme a Ian D’Agatai grandi vini regionali con la partecipazione di sommelier stellati, opinion leader e wine writers da tutto il mondo.

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La Redazione

La Redazione di EnoNews.it

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