Diario di viaggio all’Expo. “Vale la pena visitarlo!”

alberodellavitaAl ritorno da questa esperienza molti miei amici mi hanno posto una domanda: “Vale la pena andare all’Expo? Tu cosa ne pensi? Un giorno basta? Cosa ti è piaciuto?”. Senza indugiare molto ma d’istinto la mia risposta è stata: “Sì, ne vale la pena! Vale la pena visitarlo e fare  questa esperienza unica  e spero in queste righe di poterla  condividere con voi!”
Il primo giorno è stato uno stress, si vedevano solo file e file in tutti i padiglioni senza riuscire  ad orientarsi, ma dopo qualche minuto (forse più di qualche minuto) di panico, cartina alla mano, mi sono organizzata! Incontro subito questo grande viale del Decumano, la via principale su cui si sviluppa la struttura e dove sia a destra che a sinistra si trovano i padiglioni dei Paesi partecipanti. Questo grande viale è sempre affollato, ma si può benissimo camminare o fermarsi davanti ai padiglioni oggetto del proprio interesse.
Vengo attratta dall’Angola ed entrando  rimango affascinata dai tanti schermi sovrapposti, colorati, accesi che portano i messaggi delle donne angolane più famose. Il centro del padiglione ha la forma stilizzata di un baobab africano. INNOVAZIONE ED EDUCAZIONE: questo è il messaggio che vogliono trasmettere e ci riescono. Continuo a camminare all’interno e trovo tanti spazi verdi e tanti pezzi di una  terra così lontana ma adesso vicina a noi. È come se ci fossi già stata, come se le distanze si fossero annullate.
Esco soddisfatta e proseguo in questo grande Viale. Mi fermo a pochi metri e mi accodo ad una fila interminabile: vorrei andare via ma poi tutto sommato chi va all’Expo principalmente è in vacanza o ha del tempo libero già programmato ed è meglio fare una fila qui che al supermercato o alla posta. Mi chiedo: perché questa fila, dove siamo? Ah, ecco la risposta: il Brasile!

Il padiglione si presenta davanti a me enorme, immenso ed imponente. Ma sapete qual’é la particolarità di questo padiglione? È una rete interattiva che collega i tre piani, sei sospeso e i tuoi equilibri si perdono, stai camminando sospesa. Che esperienza! I tuoi movimenti vengono modificati… panico (per poco!), mentre guardi i bambini che si divertono un mondo. Il messaggio del Brasile:  Innovazione, Ricerca e Tecnologia. Il Brasile è uno dei più grandi produttori agricoli del mondo e si nota dal grande spazio che, dopo questa passeggiata in rete, trovi all’interno dello stand. Una Green Gallery dai tavoli interattivi. Sì, perché l’enorme scoperta che ho fatto, visitando  l’Expo, è stata soprattutto la grande ricerca e tecnologia digitale che tutti i Paesi partecipanti hanno messo in campo.
Nella mia cartina segno il Brasile e vi consiglio, per chi ha tempo e voglia, di visitarlo.

Girandomi a destra e a sinistra in questo grande Decumano trovo il piccolissimo padiglione delNepal.
Penso subito al terremoto che poco tempo fa ha distrutto parte di storia del Nepal e affettuosamente mi metto in fila. Osservo così la sua forma strana, o meglio, la forma del mandala, un antico insediamento nepalese, e subito ti immergi in un’atmosfera surreale, indietro nel tempo.
Sì, perché la caratteristica che mi affascina di più, in questo Expo, è che riesci a percepire quasi  fisicamente la terra che visiti, i popoli che ci abitano e naturalmente il cibo che mangiano. Perché ogni padiglione ha la sua storia e la vivi così intensamente attraverso il cibo che  preparano che subito dopo pensi di acquistare qualcosa da condividere con chi non è con te in questo momento.
Comprare un pezzo della loro terra, portarti a casa un ricordo indelebile farà parte del tuo bagaglio culturale.
Beh, penso che il Nepal ha bisogno di noi per la sua ricostruzione e quindi mi premuro ad acquistare un souvenir.
Altra riflessione che vorrei condividere: l’Expo è talmente grande da perdersi e sono sicura che ognuno di noi che è stato qui avrà avuto sensazioni ed esperienze diverse ed ha portato via dei messaggi molto  personali.

Quindi, a questo  punto, volete che vi racconti qualcosa di sensazionale? E allora, il Kazakhistan, per me terra sconosciuta ma padiglione pieno di emozioni e contenuti innovativi.
Mi metto in fila, naturalmente, per entrare ed attendo piacevolmente (mica tanto due ore di fila!) il mio turno, intrattenuta da spettacoli vari di kazaki: artisti che cantano, ballano e già così si entra nel loro sistema di vita. Finalmente, dopo un’ora e mezza (e non era di fine settimana!), raggiungo la meta! Si entra! Raccolto il pubblico in una enorme stanza al buio, un’artista kazaka racconta la storia del paese attraverso l’arte della pittura su sabbia. Rimango affascinata dalla storia e dalle immagini che Astana, capitale, ci offre.
Subito dopo si sale su una scala mobile interattiva ed in questo momento non mi sento sola, i quadri parlano con me. Mah! Forse sono su un altro pianeta… e continuo a salire soddisfatta di questa scoperta.
Vedo finalmente un’enorme sala divisa in sei aree che ripropongono i temi trattati: agricoltura, ecologia, acquacoltura, energia sostenibile… In particolare mi fermo nella vasca 5 dove delle bellissime kazake mi spiegano come estraggono le uova dai famosi storioni Beluga senza ucciderli (massaggiandoli!) e sono lì davanti a me! Ma, tenetevi pronti: il vero pezzo forte è il video 4D… mi fanno accomodare in un’altra sala con delle poltroncine dinamiche e, messi gli occhiali 4D, inizia un video che mi porta in uno spazio surreale, nelle steppe kazake, ad assaporare e vivere, per pochi minuti ma davvero intensamente, un po’ di questa inimmaginabile terra.

Fantastico… emozionante… irripetibile… Vi confesso che in questi 4 giorni di viaggio/studio ho fatto la fila 2 volte e la seconda volta ho cercato di assaporarlo di più…
Il punteggio dato alla fine di questa mia esperienza:  10 e lode…. VISITATELO!…VISITATELO!

 

 

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La Redazione

La Redazione di EnoNews.it

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