Chef con la Coppola: “Al Duomo” di Taormina la prima delle cene itineranti

Verrebbe voglia di andare alle origini di questa nostra meravigliosa cultura siciliana, di scandagliarne le sue radici più profonde, che affondano in mondi magici e mitologici come ad esempio nell’antica Grecia. Perché proprio la Grecia, ci si potrebbe domandare? Con tanti popoli e con tante culture che ci hanno dominato prima e dopo? Perché è stata la Grecia a portare l’ebbrezza nella nostra cultura, sì proprio quella ebbrezza che deriva dal vino e dal lasciarsi andare alle sensazioni uniche che questo può regalare. Basti pensare al teatro greco, la cui eredità è stata raccolta dalla nostra terra e che nacque proprio dalla voglia di ebbrezza, dai ditirambi e dai canti dei satiri. Nel corso dei secoli a quella ebbrezza dionisiaca si è unita quella per il cibo: una ubriachezza tutta genuina dove la Sicilia ha cominciato e continua a dominare, proprio grazie al suo essersi sottomessa a questo e a quel popolo invasore, carpendone di volta in volta i segreti più reconditi. Oggi, infine, è l’isola che domina, è l’isola che in tanti contesti nazionali e internazionali detta legge e si fa interprete di tempi nuovi dove giovani cuochi sono degni ambasciatori della nostra cultura millenaria. Se a tutto questo, poi, si uniscono scenari unici come Taormina, il gioco è fatto. E’ il caso degli Chef con la Coppola, che continuano a stupire a tavola e lo fanno in modo del tutto naturale, non costruito. E’ una ubriachezza intensa fatta di una emozione dietro l’altra quella che questi giovanissimi Chef riescono a donare ogni volta ai propri commensali. Con una marcia in più: la capacità di mettersi sempre in gioco, guardando rispettosi al proprio passato ma confrontandosi, al contempo, con le novità che i tempi moderni offrono loro. Tradizione e innovazione: niente li spaventa, niente li turba. Tra una pacca sulle spalle, una bonaria presa in giro in cucina, un abbraccio affettuoso e un selfie prima di mettersi ai fornelli, questi ragazzi sono una delle espressioni più belle e genuine che la nostra terra potesse esprimere, accanto a “capitani” di lungo corso e amici e colleghi di esperienza più matura. Eppure, se leggiamo i loro curricula, apprendiamo di esperienze in Italia e all’estero, di anni e anni già trascorsi in cucine di hotel di lusso e resort da far paura. E loro sono sempre lì, uniti come una squadra del ginnasio, pronti a scendere in sala senza mai essere saliti su nessun piedistallo, a scherzare con i clienti e con la “severissima” stampa gastronomica, che ormai conosce il loro “marchio di fabbrica” e sa che è una garanzia. La sfida più recente per gli Chef con la Coppola si è svolta nelle scorse sere, il 12 luglio, al ristorante “Al Duomo” di Taormina. Giusto per non sbagliarci, la traccia della serata era: “La Sicilia non solo come la tradizione la racconta”. Ecco, appunto: la sfida, il mettersi continuamente in gioco. Una cena che è stata una dedica all’isola, alle sue energie e al suo infinito patrimonio di cultura. Con gli Chef con la Coppola Simone Strano (Palazzo Montemartini, Roma), Peppe Torrisi (Talè, Piedimonte Etneo) e Giovanni Grasso (La Plage Resort, Taormina), c’era naturalmente lo chef di casa, Gianluca Lizzio (Al Duomo, Taormina), che è amico da sempre di questa squadra compatta e che ha interpretato alla perfezione il concetto di “ospitalità siciliana”. Precisazione doverosa, quello del 12 luglio è stato solo il primo di una serie di appuntamenti itineranti che gli “Chef con la Coppola” presenteranno in altre location, sia in Sicilia che oltre lo Stretto. Poi, immancabile, è arrivato anche Giuseppe Raciti (Zash, Riposto), che recenti e prestigiosi “impegni istituzionali” stanno tenendo un po’ lontano dalla Sicilia, tra allenamenti e preparazioni internazionali. Eppure, appena sbarcato dall’aereo, si è cambiato, ha indossato la giacca da cuoco ed è corso dalla propria squadra, per esprimere tutta la propria passione. Ad accompagnare i piatti sono state le etichette dei vini Murgo Tenuta San Michele a Santa Venerina e l’olio evo “Zammara” da Nocellara dell’Etna di Oleificio Russo, recentemente premiato a livello internazionale con il Premio Mediterraneo Packaging 2017 a Castellammare del Golfo (Tp). Dicevamo dell’ormai noto “marchio di fabbrica” per quel che concerne le portate, ma lo stupore è sempre dietro l’angolo con gli Chef con la Coppola. Ecco allora arrivare, dopo l’aperitivo di benvenuto degli Chef, come antipasto, Panzanella siciliana con ventresca di tonno e maionese di peperoni, cui è seguito un primo di Ravioli di pasta fresca 30 tuorli con farcia di calamari, guazzetto di frutti di mare e vellutata di tenerumi. Il secondo è stato affidato ad un Arancino di triglia di scoglio ripieno di crostacei, capperi di Salina, olive e cipolla infornata. Per il dolce, infine, una sorpresa: Zuppetta di fragoline di Maletto, mantecato allo yogurt, croccante di pistacchio di Bronte e limone candito, ma servito a commensali bendati, stampa compresa, come il gioco proposto da Simone Strano prevedeva. Neanche la benda, però, è riuscita a nascondere le emozioni che ha regalato questa passeggiata tra i sapori, gli aromi e i colori dell’isola. “Abbiamo rilevato questo ristorante come una sfida non facile da vincere – afferma Vanessa Cannizzaro, ottima padrona di casa, figlia di Giuseppe Cannizzaro, già chef della Giara e che oggi supervisiona la cucina al Duomo. – Abbiamo voluto rivalutare l’antica trattoria di Enrico Briguglio, con cui papà aveva un ottimo rapporto. Riscoprire la ricchezza della cucina siciliana, con una grande attenzione alle materie prime e ai dettagli, è il nostro intento principale ed in questo abbiamo trovato un ottimo supporto nella nuova guardia, rappresentata da Gianluca Lizzio. Mi piacciono tanto gli Chef con la Coppola, mi piace la loro idea e ciò che propongono, sentono una forte appartenenza al loro territorio, alle origini e alle tradizioni. Tutti aspetti che per anni noi siciliani abbiamo sottovalutato”.

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Antonio Iacona

L’Accademia Italiana di Gastronomia Storica, guidata dallo studioso e presentatore Rai Alex Revelli Sorini, ha nominato Antonio Iacona “Ambasciatore e Questore del Gusto” per la città di Catania, per il suo impegno nel diffondere le tradizioni enogastronomiche del territorio come strumento di sviluppo culturale, economico e turistico. Poeta, scrittore e giornalista catanese, laureato in Lettere Moderne, Antonio Iacona è sommelier, assaggiatore di olio, cura uffici stampa di eventi legati all’agroalimentare e collabora con numerose testate giornalistiche nazionali di enogastronomia. Dal 2013 cura l’ufficio stampa dell’Associazione Provinciale Cuochi Etnei.

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