Un dolce tipico siciliano? Il panettone! Parola dei Maestri Pasticceri dell’Isola
Se si dice “Panettone Festival“, ci si immagina una città del Nord Italia, magari nel cuore del Veneto o della Lombardia, dove Maestri Pasticceri sono pronti a celebrare questo monumento gastronomico alla dolcezza tutta italiana. E invece, grazie alle buone idee di una associazione, KeFood, e al patrocinio di un assessorato strategico, come quello al Turismo, la 1^ edizione di questo evento si è potuta svolgere in una cittadina dal fascino indiscusso, che però ahinoi vive soprattutto e soltanto da maggio a settembre, quando le sue spiagge ed i suoi hotel sono stracolmi di turisti. Scriviamo di Cefalù, uno dei centri storici e culturali più belli e antichi della Sicilia, sulla costa tirrenica palermitana, ma che in autunno e in inverno sembra non esistere più nemmeno sulle carte geografiche. Per tre giorni, invece, dal 1° al 3 dicembre, la cittadina si è trasformata nella capitale, almeno meridionale, del panettone, con questa brillante iniziativa che ha visto coinvolti quaranta Maestri Pasticceri, registrando numeri che fanno pensare già a prossime edizioni. “Più di quindicimila visitatori totali – si legge nel comunicato stampa ufficiale – con 1600 panettoni venduti, più di 2200 panettoni degustati, 3 mila dolci natalizi, tra creme, torroni, biscotti e cioccolatini, acquistati dal pubblico. Via Roma, una delle strade principali della cittadina medievale, è stata adornata a festa e pacificamente invasa da quaranta maestri pasticceri, che hanno fatto assaggiare e hanno venduto il loro panettone artigianale – proponendo la loro interpretazione del dolce, arricchito con gustose creme e materie prime come la manna di Pollina, le scorzette d’arancia, il pistacchio di Bronte o di Raffadali, la mandorla – e tanti altri tipici dolci natalizi… Tra i maestri pasticceri presenti: Nicola Fiasconaro, Salvatore Cappello, Vincenzo Bonfissuto, Mauro Lo Faso, Roberto Guzzardo, Silvana Bruno, Filippa Milazzo, John Sferruzza, Sebastiano Brocato, Angelo Pusateri e Marco Mocciaro. In particolare Fiasconaro, Cappello e Lo Faso si sono resi protagonisti di interessanti e partecipati momenti di show cooking e dibattiti sul mondo dei dolci natalizi”. Del resto, Fiasconaro lo ha detto durante il suo cooking show: il panettone sarà pure una tradizione del nord, ma poi gli ingredienti che andiamo a mettere sono anche del sud. Quindi, aggiungiamo noi, è una squisitissima invenzione tutta italiana! E come tutti gli eventi gastronomici che si rispettino, l’amministrazione comunale ha voluto coinvolgere un gruppo di giornalisti in un interessante press tour, a cui ha partecipato anche il nostro quotidiano, facendo scoprire lati storici e suggestivi della città. Immancabile la visita ad una cantina del territorio, in questo caso all’Abbazia Sant’Anastasia, che è anche un Resort di lusso, che registra migliaia di presenze in alta stagione soprattutto nel turismo straniero. Un’accoglienza tutta siciliana, che ci ha preparati al press tour in maniera degna, con la degustazione dei vini dell’azienda. La visita alla città ha avuto anche alti momenti di cultura, con la riscoperta e valorizzazione del Museo Mandralisca, dove sono custoditi migliaia di volumi di letteratura, arte, storia, dove è conservata anche una rarissima copia del libro di Bartolomeo Scappi sulla cucina e sui modi di comportarsi con gli abbinamenti e con il mondo della tavola, e dove trova riparo un’opera pittorica sublime che porta la firma di Antonello da Messina. Le visite culturali si sono alternate ai cooking show svoltisi in via Roma, dove protagonisti sono stati il giovanissimo Mauro Lo Faso, appena 23 anni e già pasticcere abbastanza quotato, che ha realizzato prima un albero di Natale interamente di cioccolato e poi, il mattino seguente, alcuni esempi di torte moderne; ed anche il Maestro Pasticcere Salvatore Cappello, che ha deliziato i presenti con la classica cassata siciliana e istruito gli addetti ai lavori sulle fasi tecniche del panettone. La luna fredda della sera, il sole timido del mattino, i vicoli nascosti della città, il torpore silenziosamente sospeso tra autunno e inverno, non hanno interrotto la visita alla vecchia Cefalù, con la scoperta del quartiere ebraico, che si affaccia sul mare e dove addirittura un’altra lingua si parla rispetto al resto della città. E poi, il Duomo di Cefalù, simbolo del crocevia di culture e religioni del Mediterraneo, dove il Cristo Pantocratore rappresenta lo sposalizio tra la cultura Normanna, quella Araba e quella greco-bizantina. Difficile, osservando queste meraviglie dell’arte, non sentire dentro un moto d’orgoglio, un voler essere ancora di più siciliani nello spirito e nella cultura. Certo, il ritorno alla via Roma, per i cooking show conclusivi dell’ultima giornata, hanno fatto tornare l’appetito per un dolce, il panettone, che da oggi possiamo definire orgogliosamente anche siciliano!