Enoturismo e qualità: le linee guida approvate dalla Conferenza delle Regioni

Quale migliore terra della Sicilia per mettere in pratica ciò che le Linee Guida ci suggeriscono in fatto di Enoturismo? La nostra terra del sole e del clima mite meta di turisti per dieci mesi l’anno! Certo perché l’importanza del sole e del mite clima è fondamentale per la vitivinicoltura come scrisse il « Sommo Poeta »

« E perché meno ammiri la parola,
guarda il calor del sole che si fa vino
giunto a l’omor che de la vite cola »

Con questa terzina di endecasillabi che Dante Alighieri ci rivela nel XXV canto del Purgatorio la sua opinione sul vino: un connubio nel quale il calore del sole si coniuga con le sostanze della terra e genera il vino, bevanda deliziosa che viene considerata tale sin dai tempi più remoti.

Oggi più che mai i vigneti, di cui l’Italia rappresenta il Paese più ricco al mondo, sono all’attenzione della politica con lo scopo di perseguire livelli di miglioramento della produzione e della diffusione del loro naturale prodotto: il vino.

La prova è che a marzo 2019 sono state approvate dalla Conferenza delle Regioni le Linee Guida sull’Enoturismo, prescrizioni sì ma che aiuteranno questa attività a garantire soprattutto standard di qualità nei vari livelli della catena dell’esercizio.

Esse prevedono requisiti e standard minimi che devono essere garantiti dalle aziende. Le Regioni hanno il compito di vigilare e controllare, con l’obiettivo di rendere l’enoturismo un sistema integrato, promuovendo la ricchezza culturale e paesaggistica italiana e dando enfasi alle sue unicità che riguardano le peculiarità presenti in ogni territorio. Per far ciò le Regioni potranno attivare corsi di formazione per le aziende e gli operatori professionali.

Oggi più che mai i vigneti, di cui l’Italia rappresenta il paese più ricco al mondo, sono all’attenzione della politica con lo scopo di perseguire livelli di miglioramento della produzione e della diffusione del loro naturale prodotto: il vino. L’argomento in verità non costituisce novità, infatti già nel maggio 2018 esisteva lo schema del Decreto che stabiliva le Linee Guida, e il suo rinvio deciso dalla Conferenza è stato motivato con la volontà di approfondire meglio le proposte delle varie regioni.

Due parole su questo termine che ancora per molti è sconosciuto: per Enoturismo si intende l’insieme di attività formative ed informative rivolte alle produzioni vitivinicole del territorio, con particolare riguardo alle indicazioni geografiche (DOP, IGP). Dobbiamo tuttavia completare chiedendoci: Chi è l’enoturista? Con un esempio è più facile definirlo. Se in un gruppo di turisti in visita l’accompagnatore chiede loro: «Alzi la mano chi vuole andare a raccogliere, pestare con i piedi l’uva e vedere come si fa il vino da queste parti?», tutti quelli che alzeranno la mano si potranno considerare enoturisti, cioè persone che non solo amano degustare i vini, ma desiderano conoscere tutto, dal vitigno alla produzione. Le Linee Guida vogliono essere la risposta ad una organizzazione che rispetti il cliente, turista, amante del vino.

La normativa è stata presentata in occasione del Vinitaly 2019 nei vari padiglioni regionali, essa pone l’accento sui requisiti e standard minimi che ogni azienda dovrà rispettare, rapportandosi col territorio e con i soggetti che ruotano attorno al turismo di ogni realtà locale.

Un elenco di caratteristiche delineato con l’intento di favorire la conoscenza e il benessere dell’enoturista. Ad esempio, le visite guidate ai vigneti di pertinenza dell’azienda e alle cantine, le visite nei luoghi di esposizione degli strumenti utili alla coltivazione della vite, della storia e della pratica dell’attività vitivinicola ed enologica, le iniziative di carattere didattico, culturale e ricreativo svolte nell’ambito delle cantine e dei vigneti. Si parla anche di vendemmia didattica, e poi i servizi di degustazione e commercializzazione delle produzioni vitivinicole aziendali, includendo gli abbinamenti col cibo, in particolare con i prodotti locali, infine la creazione di un sito web e del materiale informativo. Sono delineati anche gli standard minimi per la sicurezza e l’igiene, i requisiti per la cartellonistica informativa e per i tempi di apertura al pubblico, sono particolarmente raccomandati gli strumenti informatici per le prenotazioni. Il quadro è completato dalla esplicita necessità di dotarsi di parcheggi, ambienti dedicati e attrezzati sia per l’accoglienza sia per la gradevole permanenza degli ospiti in visita. Infine non manca il forte cenno sulla opportunità di formare il personale addetto che peraltro deve essere dotato di competenze coerenti al ruolo che svolge.

Calando queste informazioni nel territorio della Sicilia, è abbastanza evidente che l’applicazione delle Linee Guida potrebbe contribuire a raggiungere l’obiettivo della qualità nell’organizzazione di un settore in continua espansione, quello vitivinicolo. In alcuni casi sarà necessario modificare il target aziendale alla luce delle novità normative e spostare il centro dell’attenzione dalla struttura alla persona, dal prodotto a chi ne fruisce e vuole saperne di più, cioè l’enoturista. Questa è l’occasione per modificare anche l’ottica dei posti di ristorazione e orientarla verso l’accoglienza dei wine lovers, per esempio ogni ristorante deve avere la Carta dei vini e completare con il servizio di un Sommelier che guidi l’ospite.

La conoscenza del vino e delle indicazioni geografiche (DOP, IGP, STG), darà la possibilità ai turisti di vivere esperienze indimenticabili nei nostri territori rurali, ciò può avvenire sicuramente attraverso le visite guidate ai vigneti, alle cantine, e valorizzando la storia e la cultura del vino, ma non dobbiamo dimenticare che un grande ruolo rivestono anche le infrastrutture, vie di comunicazione, mezzi di trasporto, luoghi di soggiorno, e per questo non è sufficiente la sola applicazione delle Linee Guida, bensì occorre una sinergia fra i produttori e i soggetti politici preposti al governo della realtà locale.

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Maria Grazia Sessa

Di origine palermitana, vive nel paese in cui il sole si riflette sulla splendida Laguna dello Stagnone. Pittrice e fotografa, scrittrice e poetessa, unisce a queste sue passioni quella per il giornalismo. Consegue la laurea in letteratura, studia pianoforte e contemporaneamente svolge il ruolo di docente e dirigente nella scuola di Stato. Convinta che le arti non abbiano confini, inizia ad avvicinarsi alle tematiche di enogastronomia nel 2014, intraprende la formazione nel mondo del vino, diventa sommelier e attualmente svolge il ruolo di Responsabile della formazione presso la delegazione AIS di Trapani. Considera la sua mission il diffondere i "tesori" della Sicilia, affinché siano conosciute le loro unicità e genuinità, facendo sì che la fama di questa terra possa "volare" in tutto il mondo ed essere apprezzata per il suo valore

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