Grani antichi a Expo. Intervento dello chef Galesi
Era presente anche Giovanni Galesi, chef tutor del centro enogastronomico del Mediterraneo e della scuola di cucina “NOSCO”di Ragusa Ibla, all’incontro svoltosi martedì scorso all’Expo dal titolo “Smart specialisation and food” incentrato sui temi del cibo, gastronomia e bio-economy. Durante il workshop, al quale hanno preso parte diversi commissari europei, rappresentanti di enti pubblici di molte regioni d’Italia ed addetti ai lavori, Galesi si è soffermato sul ruolo dello chef nell’individuazione dei prodotti d’eccellenza del territorio ed in particolare dell’importanza dei grani antichi, grani di cui sono riconosciute le caratteristiche qualitative e nutrizionali.
“La conferenza è andata bene – ci racconta al suo rientro lo chef – , la sessione mattutina è stata dedicata agli interventi degli esperti coadiuvati dal commissario europeo Alessandro Rainoldi. Poi gli altri interventi: Andrea Fedrizzi del Consorzio Melinda, Ute Walter della Umea University School of Restaurant and Culinary Arts, Alessio Cavicchi ricercatore dell’Università di Macerata, Kevin Morgan professore all’Università di Cardiff. A loro dire il mio è stato l’intervento più interessante sotto l’aspetto territoriale ed anche l’argomento li ha stimolati parecchio perché ho fatto molto riferimento all’aspetto salutistico delle farine e alla crescita esponenziale della richiesta da parte dei consumatori ed addetti alla ristorazione”.
L’incontro è poi proseguito nel pomeriggio dove è stato dato spazio alle testimonianze di Paesi esteri e alle discussioni da parte dei partecipanti con i relatori per sviluppare strategie di sviluppo sul territorio italiano ed europeo.
“Cosa interessante è stata la connessione degli aspetti salutisti di vari cibi prodotti con metodi biologici e sostenibili in diversi paesi della comunità europea. Si è quindi sviluppato un legame comune sotto l’aspetto di salubrità degli alimenti. Ciò – conclude Galesi – potrebbe collegare il Ragusano con le sue eccellenze con altri paesi dell’Unione Europea: ho ricevuto a tal proposito parecchie richieste di collaborazione da parte degli altri relatori stranieri. E credo che da qui a poco riusciremo a far conoscere la nostra realtà anche a loro che ne sono rimasti entusiasti”.