Sicilia in Bolle 2024, è “legge dei grandi numeri” per la decima edizione del festival delle bollicine di AIS Sicilia
Un vero e proprio successo assoluto su tutti i fronti per AIS Sicilia e per la sua macchina organizzativa. Si chiude una decima edizione da record per “Sicilia in Bolle”, l’ormai celebre festival sul comparto spumantistico siciliano, nato per una scommessa e cresciuto insieme ai vini spumanti e al loro mercato.
Ma qual è attualmente lo stato dell’arte del comparto spumantistico sul territorio? Tra le quattro gremite masterclass e il convegno d’approfondimento se n’è parlato con Gioele Micali, responsabile eventi AIS Sicilia; Paolo Tamagnini, relatore e commissario nazionale AIS Italia; Maurizio Dante Filippi, miglior sommelier d’Italia 2016; Gaetano Aprile, direttore IRVO; Riccardo Velasco, direttore CREA-VE; Luigi Salvo, coordinatore degustatori AIS Sicilia e Claudio Di Maria, miglior sommelier di Sicilia 2023 e miglior sommelier Etna 2024.
In Italia si assiste ad una forte crescita. È di circa un miliardo, infatti, il numero di bottiglie prodotte nello scorso anno. Di queste solo 36 milioni sono di Metodo Classico. La maggior fetta viene fagocitata dal fenomeno “Prosecco”, di cui il 40%, però, viene destinato alla mixology. Solo il 7% va all’Asti spumante.
Aumenta il numero delle vendite degli spumanti low cost a discapito di quelli di qualità. Negli ultimi periodi si è assistito ad una destagionalizzazione del prodotto. Inoltre i giovani della fascia 18-29 anni non consumano spumanti perché “non li conoscono”. Li considerano una semplice bevanda gassata alla stessa stregua della birra. Un dato di fatto dettato, purtroppo, da forte ignoranza e dalla mancanza di scelte di qualità. Sarà prossimo lavoro dei comunicatori, allora, informare i giovani su un consumo consapevole di questa tipologia.
Un’altra deriva – che probabilmente potrà essere trasformata in opportunità di vendita – sono gli spumanti dealcolati coi quali nei prossimi anni potremo avere a che fare più frequentemente.
I consumi, però, sono in calo. Funzionano i volumi, ma il loro controvalore è inferiore di gran lunga rispetto, ad esempio, alla Francia. Rimane invariata, invece, l’espressione e il suo conseguente ruolo del vino a tavola: deve far star bene gli astanti.
È il messaggio che lo spumante deve dare al commensale, ma soprattutto ai giovani. Scomporne gli elementi e raccontarlo attraverso la storia, la persona, l’anima, gli aneddoti, i rischi dei produttori. Dev’essere una narrazione che abbia un proprio fondamento. Bisogna uscire da un’area di comfort e fornire le emozioni a chi vuole ascoltarle, trasmettendo la mera concretezza del prodotto. Ed è qui che si genera il naturale livellamento tra una masterclass e una sala di ristorante: lo spumante deve indurre il consumatore a portarsi a casa una sana e stimolante curiosità.
In Sicilia, invece, il fenomeno viaggia negli ultimi anni sugli energici binari di una rampa di lancio. Così come il vino fermo siciliano. Nel 2012 erano solo 250mila le bottiglie prodotte. Oggi siamo poco sotto i 2 milioni. Si cerca il mercato, incontro a cui i produttori devono andare. E ci vanno oggi con la linea dei frizzanti in cui eccellono piacevolezza, godibilità e immediata fruibilità.
La Sicilia rimane regione molto vocata alla produzione di spumanti. L’Isola, infatti, ha la superficie di collina vitata più estesa d’Italia. AIS Sicilia dieci anni fa ha fortemente creduto nel rilancio delle bollicine per bocca di AIS Agrigento. L’associazione, infatti, ha fortemente investito nella collaborazione con le istituzioni regionali e provinciali, diventando per le aziende vinicole megafono di comunicazione e strumento di collegamento tra i produttori e i consumatori.
Ed è stato proprio questo il senso del concorso enologico “Premio Alberto Gino Grillo”, che ha visto una pluralità di valutazioni attraverso pareri provenienti da tre categorie differenti di giudici: i degustatori ufficiali AIS Sicilia, quello dei ristoratori e quello dei giornalisti.
Oltre al riconoscimento del vino top, anche tre categorie come innovazione, abbinamento gastronomico e piacevolezza.
«Tanti riconoscimenti quest’anno – dice Francesco Baldacchino, presidente AIS Sicilia – frutto di tanti punti di vista e di giudizio, di tante visioni di interpretazione dello spumante, che hanno permesso di decretare un ampio ventaglio di aziende premiate».
Questa decima rassegna è stata onorata anche della presenza di Sandro Camilli, presidente AIS Italia: «Faccio un plauso per l’organizzazione del concorso enologico che ha visto la partecipazione anche delle categorie ristoratori e giornalisti. Attraverso il giudizio di questi ultimi due si è potuta generare un coro di opinioni di valore da parte di chi il vino lo consiglia e lo consuma realmente».
Focus singolare sulla divisione mixology dove è necessaria grande opera comunicativa per la valorizzazione dei prodotti legati al territorio. Con questo spirito i nove concorrenti si sono sfidati per aggiudicarsi il premio memorial Marisa Leo vinto dalla messinese Deborah Santoro con il cocktail “Dolce Amaro”.
A giudicare i concorrenti due giurie, una tecnica e una degustativa. Secondo classificato è Andrea Scarpato, mentre terzo è Andrea Spataro.
Nella serata conclusiva di festa battuti tutti i record, dalla presenza di cantine espositrici (65) al pubblico partecipante (circa 2.000 intervenuti), dal numero di bottiglie stappate alla presenza di ospiti nazionali e esteri, come Federico Quaranta, autore e conduttore Rai; Tony Lo Coco, chef stellato; Sandro Camilli, presidente AIS Italia; Paolo Tamagnini, relatore e commissario nazionale AIS Italia; Maurizio Dante Filippi, miglior sommelier d’Italia 2016; Alessia Bizzarri, responsabile club AIS Belgio; il canale televisivo tematico WineTV. Gremita, infine, la pista da ballo della lunga notte di Sicilia in Bolle e di AIS Agrigento Caltanissetta, dove si sono esibiti l’orchestra samba del maestro Marco Puma prima e tre dj poi Maurizio Messina, Roberto Marcolo e Giannino.
Ecco tutti i vini premiati del concorso enologico di Sicilia in Bolle 2024 “Premio Alberto Gino Grillo”
Categoria Vini Frizzanti
Vino frizzante top giuria degustatori AIS: Terre di Gratia Biancomosso
vino frizzante gastronomico giuria degustatori AIS: Bagliesi Sofì
Vino frizzante innovativo giuria degustatori AIS: La Contea bianco
Vino frizzante piacevolezza giuria degustatori AIS: Tenuta Gorghi Tondi Babbìo
Vino frizzante top giuria ristoratori: Navarra Zahr
Vino frizzante top giuria giornalisti: Mandrarossa Calamossa
Categoria Metodo Charmat
Vino charmat Top giuria Degustatori AIS: Fazio Blanc de Blancs
Vino Charmat innovativo giuria Degustatori AIS: Castellucci Miano Brut
Vino Charmat gastronomico giuria Degustatori AIS: Tornatore Valdemone
Vino Charmat piacevolezza giuria Degustatori AIS: Tenute Lombardo “Sua Altezza 650” 2023
Vino Charmat Top giuria ristoratori: Coppola1971 Grecanico Brut
Vino Charmat Top giuria giornalisti: Duca di Salaparuta Duca Nero
Categoria Vino Metodo Classico
Vino Metodo Classico Top giuria Degustatori AIS: Murgo Barone Emanuele 2011
Vino Metodo Classico innovativo giuria Degustatori AIS: Donnafugata Brut 2019
Vino Metodo Classico gastronomico giuria Degustatori AIS: Fina Pas Dosè 2019
Vino Metodo Classico piacevolezza giuria Degustatori AIS: Tasca d’Almerita Brut 2020
Vino Metodo Classico Top giuria ristoratori: Alessandro di Camporeale Metodo Classico 2019
Vino Metodo Classico Top giuria giornalisti: Cristo di Campobello Extra Brut 2019
Categoria Metodo Classico Rosè
Vino Metodo Classico Rosé Top giuria Degustatori AIS: Patria Palici 2015
Vino Metodo Classico Rosé innovativo giuria Degustatori AIS: La Contea Etna Doc
Vino Metodo Classico Rosé gastronomico giuria Degustatori AIS: Colomba Bianca “595” 2018
Vino Metodo Classico Rosé piacevolezza giuria Degustatori AIS: Tasca d’Almerita Brut Rosè 2019
Vino Metodo Classico Rosé Top giuria ristoratori: Murgo Etna Doc 2017
Vino Metodo Classico Rosé Top giuria giornalisti: Principi di Butera Nero d’Avola Rosè
Premio speciale Broggi1881
Vino con il punteggio più alto in assoluto: Murgo Barone Emanuele 2011