Il Greppo all’asta?
Una grande asta, a cui partecipano il colosso francese LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton S.A. di Bernard Arnault, l’italiana Bertelli – Prada e un terzo giocatore, internazionale ma italiano. Tutti e tre a lottare per accaparrarsi la leggendaria tenuta Il Greppo, zona di produzione del Brunello della famiglia Biondi Santi. Questa la notizia, non ancora confermata, pubblicata oggi dal Sole 24 Ore, secondo il quale i proprietari avrebbero già contattato un grosso studio legale di Roma per coordinare le contrattazioni per la cessione – parziale o totale – dell’azienda, valutata inizialmente – pare – 55 milioni e di cui si rumoreggia già il raddoppio, 110 milioni.
Ipotesi, rumors, niente di confermato insomma, ma la notizia, arrivata a due anni dalla morte dello storico produttore Franco Biondi Santi non può non insospettire e tira in ballo prevedibili questioni familiari. Secondo il quotidiano, i contrasti sono sorti tra la vedova del patriarca, Maria Floria Petri, già presidente del Greppo, assieme alla figlia Alessandra, consigliere delegato, e il figlio Jacopo, successore del padre alla guida della tenuta. In mezzo, una selva di quote frammentate fra i tre membri: Maria Floria, con una quota del 10%, Alessandra, con un altro 10% e Jacopo, con una quota del 21,97% (già pignorata da Banca Monte dei Paschi di Siena); ad aggrovigliare il quadro, le percentuali di quote cointestate, a partire da un 14,51% di Jacopo cointestato anche a madre e sorella, un 29,02%, della madre ma cointestato anche ai figli e un ulteriore 14,51% di Alessandra cointestato anche a madre e fratello. Particolarmente fosco appare il quadro di Jacopo Biondi Santi: pur controllando, oltre a parte del Greppo, anche il 100% dell’azienda agricola Montepò di Scansano (Grosseto), dove produce il Morellino Doc, ha già visto impegnare il 50%, cedendo a Montepaschi il rimanente 50%.
Nessuno, intanto, conferma: non Jacopo Biondi Santi né Montepaschi; non Prada, né LVMH. Qualcuno smentisce, come la vedova di Franco Biondi Santi e la figlia Alessandra, per bocca dell’avvocato Giancarlo Russo Corvace di Roma: «Le notizie di un presunto mandato conferito a questo studio dalle signore Biondi Santi per la raccolta di manifestazioni di interesse per la cessione di una partecipazione nel Greppo sono destituite di fondamento».
Certo è che le cose al Greppo non sono andate benissimo nell’ultimo biennio, a partire dalla complessa annata 2014, per la quale non fu prodotto il Brunello, spedendo il bilancio della società in rosso. Le indiscrezioni sulle ipotetiche istanze di riforma di Jacopo sulla produzione del Brunello, relativamente a raccolta delle uve e vinificazione, non sono poi state d’aiuto.
Il tempo, comunque, dirà se le voci di oggi saranno destinate a svanire nella galassia infinita dei pettegolezzi, di cui certo il mondo del vino abbonda.