Ais Catania e Jonica: interessante degustazione di Nero d’Avola a ViniMilo

vinimiloAll’interno della manifestazione ViniMilo, la delegata Ais Catania, Mariagrazia Barbagallo, ed il delegato Ais Catania Jonica, Orazio Di Maria, hanno organizzato un interessante viaggio alla scoperta dei territori del Nero D’Avola, con relative prove di abbinamento a pietanze e prodotti legati al territorio. Ignorato, maltrattato e sfruttato nei decenni passati, soltanto da pochi anni è riuscito a recuperare la dignità che gli appartiene. Vitigno rappresentativo della terra siciliana, coltivato ovunque sull’isola e declinato in mille modi.
Ad ogni territorio appartiene un’espressione diversa, che rende palese agli occhi di tutti la facilità con cui questo vitigno può esprimere profumi e sapori diversi tra loro.
Il primo vino presentato è Foglio Cinquanta di Feudo Solaria 2013; il particolare nome prende spunto dal foglio di mappa catastale n.50 dell’antico Feudo Solaria, nel quale sono compresi i terreni vitati che danno origine alle uve.
Nero d’avola al 100%, nasce a Rodì Milici, a pochi chilometri dal mare, da cui subisce una forte influenza nei profumi e nel gusto; dopo un passaggio di un anno in botti di rovere e sei mesi in barriques, è pronto per essere degustato ed apprezzato nella sua eleganza e freschezza.
Passiamo subito al secondo vino: Don Vicè Cerasuolo di Vittoria di Gurrieri del 2013.
Unica Docg siciliana, unisce la forte personalità del nero d’avola alla leggerezza del frappato: il risultato è un vino molto piacevole, non aggressivo e di facile abbinamento.
La mineralità ed i tannini del nero d’avola vengono mitigati dai sentori fruttati e leggeri del frappato. Aiutano a rendere questo vino più elegante e dotato di grande personalità anche i 18 mesi passati in tonneaux.
Cambiamo zona e arriviamo a Campobello di Licata: qui, ad appena 8 chilometri dal mare, su un terreno di marna calcarea, nasce il “Lu Patri” di Baglio del Cristo di Campobello.
Punta di diamante di una cantina che ha fatto della famiglia il valore aggiunto, è un 100% nero d’avola, imponente ma allo stesso tempo elegante e di una piacevolezza unica.
L’annata che degustiamo è 2012 ma, soprattutto grazie alla particolare composizione del terreno, siamo sicuri che questo vino sia dotato di un importante potenziale evolutivo.
Continuiamo il nostro percorso passando per un vino “storico”, che nasce nel 1970 nelle tenute dell’azienda Tasca d’Almerita.vinimilo-2
Prodotto nella Contea di Sclafani e voluto in prima persona dal Conte Giuseppe, è stato il primo esempio in Sicilia di vino elegante e longevo.
Degustiamo l’annata 2012 ottenuta dal 41% di Nero d’Avola, 31% Perricone ed altre varietà.
Caratteristica primaria di questo vino è l’estrema eleganza ed il perfetto equilibrio ottenuto tra i due vitigni principali.
Spostandoci ad occidente, arriviamo alla cantina Fazio di cui degustiamo il Pietrasacra 2009.
Inserito nella Doc Erice, di cui la Famiglia Fazio è promotrice, è evidente l’influsso che il mare esercita sulle vigne.
Il clima caldo ma, allo stesso tempo, ventilato fa sì che i vini prodotti siano dotati di morbidezza ed eleganza.
Per concludere il nostro viaggio torniamo nella Sicilia Orientale e precisamente a San Lorenzo, in provincia di Siracusa, visitando le Cantine Marilina. Azienda a conduzione familiare, che ha fatto del Bio-vegan il suo tratto distintivo.
Il vino che degustiamo è Marilina Riseva 2009.
La più classica espressione del Nero d’Avola, nella zona che dovrebbe essere la sua origine; dotato di forte mineralità, tannini ben presenti e di una potenza attenuata dagli anni che gli conferiscono un’eleganza particolare.
Concluso il nosto viaggio, lasciamo qualche sorso di vino per assaporare gli abbinamenti proposti.
Il più interessante è quello fatto tra l’arancino e il “trunzu” di Acireale dello chef Lina dell’osteria I 4 Archi di Milo, presidio slow food.
Continuiamo i nostri “esperimenti” di abbinamento con una caponata e del formaggio pecorino stagionato che ci fanno ancor di più comprendere come il Nero D’Avola sia un vitigno che si presta, nelle sue varie declinazioni, ad ogni tipo di abbinamento.
Finiamo la nostra degustazione con la certezza che la rivalutazione del Nero D’Avola possa essere anche una rivalutazione della Sicilia stessa che esso ben rappresenta.

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Francesca Scoglio

Nata a Messina, il primo incontro con Bacco risale al liceo quando rimase colpita dalla visione delle Baccanti al teatro antico di Siracusa e dalle continue letture di scrittori e poeti classici che elogiavano il vino come “nettare degli dei”. Dopo una laurea in Scienze Politiche conseguita a Palermo, finalmente arriva a Catania. Responsabile d’ufficio ed HACCP nell’azienda per cui lavora, la voglia di imparare la porta a cercare strade alternative. Una discussione apparentemente casuale con una collega le fa conoscere l’Ais ed i suoi corsi e da lì la curiosità la spinge ad intraprendere questo percorso. La curiosità diventa passione, la passione diventa Diploma da Sommelier Ais nel 2015. Lo studio continua e la porta al conseguimento dell’attestato di degustatore ufficiale Ais nel 2016. Il suo motto è “Non si finisce mai di imparare” e da qui la voglia continua di studiare, aggiornarsi, viaggiare e conoscere le svariate realtà che il mondo del vino offre.

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