Tenute Rosselli: al Kantuccio alla scoperta dell’azienda e della sua rinascita

Lo scorso 19 dicembre presso il Kantuccio, l’ “osteria gourmet”affacciata sul porticciolo di Santa Flavia, si è svolta una degustazione della linea della cantina di famiglia rivolta al pubblico di enoappassionati e stampa di settore. Le etichette sono state abbinate ad alcune tipicità del ristorantino di proprietà. Quella di Tenute Rosselli è una storia che parla di resilienza su cui ha puntato, vincendo, tutte le proprie forze. Mutuando un termine alla fisica, la resilienza è, infatti, la capacità di “subire un urto senza rompersi”. In psicologia con questo termine si indica la capacità di un individuo di affrontare un periodo di difficoltà riuscendo a reinventare se stesso. La cantina nasce, pochi anni fa, come azienda agricola specializzata nella produzione di finissimo olio extravergine di oliva ma presto grazie all’intraprendenza di Gregorio Rosselli, si orienta verso la produzione di vini di qualità provenienti dai terreni di famiglia situati nella Valle del Belìce. “Tenute Rosselli trae fonte di ispirazione dal territorio siciliano che travolge e sconvolge l’anima. Punto di convergenza di grandi contraddizioni ma anche di grandi passioni, crocevia di popoli selvaggi o illuminati – spiega Gregorio e continua – l’idea di fondo è stata partire da una zona indiscutibilmente segnata dal sisma del 1968 e, grazie alla capacità di resilienza di chi quel dramma lo ha vissuto, riuscire a far nascere qualcosa di positivo proprio laddove tutto era macerie”.
Nasce così la linea 6punto4 che trae il proprio nome dalla magnitudo del sisma che, nella notte fra il 14 e il 15 gennaio del 1968 si abbatté come un flagello su quella splendida zona della Sicilia, la Valle del Bèlice, deturpandone gravemente l’aspetto, ma soprattutto segnando l’animo degli abitanti e di tutti coloro che vissero questo momento. I vini della linea 6punto4, costituita da un bianco da Catarratto e un rosso da Merlot, rappresentano, quindi, un inno alla vita e alla forza che ci rimette in piedi, nonostante le avversità, impedendoci di rimanerne schiacciati.
Seconda, non per importanza, è la linea ispirata al concetto di movimento, riletto secondo il dialetto siciliano, uno dei più antichi e peculiari d’Italia, che è concettualmente legata alla prima e ne rappresenta l’evoluzione e la “rigenerazione”. Questo continuo divenire costituisce il concept che ispira le altre cinque etichette, quattro bianchi, da Inzolia, Grillo, Chardonnay e Viogner e un rosso da Nero d’Avola, ciascuno dei quali dalla grande personalità e struttura, fortemente identitari come la terra e il sole che hanno fatto maturare le uve da cui provengono. La particolarità di questa linea consiste nel fatto che i nomi di ciascun vino sono degli intercalari del dialetto siciliano che indicano il modo tutto siculo di interpretare il tempo e le azioni legate alla dinamicità dei corpi. Tampasìa, Araciu, Camìna, Amunì e Curri sono tutti modi di dire che indicano secondo il “siculopensiero” diversi approcci nell’affrontare il tempo.

Queste le etichette degustate durante la serata e i loro abbinamenti.

Aràciu- Grillo Doc Sicilia 2017. Giallo paglierino brillante. All’olfatto propone intense note floreali e di frutta esotica. In bocca ritorna il frutto e la spiccata freschezza e sapidità ne prolungano il ricordo al palato.
In abbinamento: Crocchette di latte, panelle e crocchè.
Tampasìa -Inzolia 2017. Giallo paglierino con riflessi dorati. Al naso è elegante con bei sentori floreali di margherita e ginestra e frutta a polpa bianca. In bocca ha un ingresso fresco e sapido e un sorso persistente grazie ad una spiccata mineralità.
In abbinamento: Crocchette di pesce e patate
Amunì- Viogner 2017. Giallo paglierino luminoso. Al naso propone eleganti note di margherite e ginestre, sentori erbacei e frutta a polpa gialla matura. In bocca è fresco ed elegante dal sorso vibrante che si fa ricordare al lungo al palato.
In abbinamento: arancinette di mare
Camìna- Chardonnay 2017. Giallo paglierino con riflessi oro.
Naso elegante e intenso di fiori bianchi, pere, pesche e melone d’inverno. In bocca il sorso è fresco e sapido e grazie alla spiccata spalla acida ha un finale lungo e persistente, con piacevoli sentori di mandorla amara.
In abbinamento: Involtini di pesce spada
Curri-Nero d’Avola –Doc Sicilia 2016 . Rosso rubino. Naso intenso di frutti rossi maturi e in confettura. In bocca il tannino è elegante e vellutato e avvolge il palato senza essere invasivo. Finale armonioso ed equilibrato.
In abbinamento: Primosale al forno, focaccine con ricotta
6Punto4- Merlot 2016 – Rosso Rubino intenso. Al naso si apre con note di frutti rossi e sentori di spezie miste. In bocca il sorso è avvolgente e rilascia un tannino ben estratto ed equilibrato. Un altro po’ di riposo non può che fargli bene.
In abbinamento: Caponata di pesce spada, “margheritine” di gusti misti

Facebooktwittermail

La Redazione

La Redazione di EnoNews.it

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.