Giornata del Sommelier: degustazioni, convivialità e la scoperta di terre uniche

Una giornata per riunirsi, per far progetti, per incontrare vecchi amici e farsene di nuovi, ma la Giornata del Sommelier, svoltasi a Catania il 17 febbraio ed organizzata da Ais Sicilia, Ais Catania ed Ais Jonico-Etnea, è stata soprattutto un’occasione per degustare. Sei eventi si sono affiancati e susseguiti dal primo pomeriggio alla sera e tra l’uno e l’altro, il ricco banco d’assaggio è stato un interessante momento di convivialità e condivisione.

Le sei degustazioni ci hanno consentito di andare in giro per la Sicilia, poi in Toscana, in Friuli ed infine persino in Francia.

L’inizio è dei migliori. Due eccellenze siciliane della costa orientale, due modi diversi di interpretare il nerello mascalese anche in base ai territori.

Viaggiamo a Messina con una splendida verticale di Faro Palari che ci proietta indietro nel tempo fino al 2002 e, man mano che ci avviciniamo, riusciamo ancor più ad apprezzare la filosofia del F.lli Geraci. Non è stato facile per loro riuscire a far rinascere una realtà ormai persa in un territorio che aveva quasi completamente dimenticato la sua originaria vocazione vitivinicola. La verticale, guidata magistralmente dal Presidente di Ais Sicilia Camillo Privitera è stata un’esperienza unica. Il racconto del relatore ha affascinato e guidato la platea che, stupefatta dalle molteplici sensazioni che offrivano i vini Palari, ha iniziato nel migliore dei modi il pomeriggio.

Contemporaneamente, nella sala accanto, la delegata Ais di Catania Mariagrazia Barbagallo, conduceva una bellissima degustazione di Pietradolce. Parlando di Etna, di territori e di versanti, è stato un viaggio alla scoperta di una filosofia produttiva e di uno stile unico, perfettamente interpretato dal relatore.

Il pomeriggio va avanti, apre il banco di assaggio ma le degustazioni stavolta ci portano in Toscana e Francia.

Castello del Terriccio e Petrolo ci vengono presentati dal Delegato Ais Jonico Etnea Claudio di Maria, che in maniera accattivante ha raccontato queste grandi cantine ed i loro vini che uniscono sapientemente il sangiovese ai più classici vitigni Bordolesi.

A pochi metri di distanza invece, è proprio la Francia protagonista di una grande degustazione che spazia da Champagne, alla Borgogna alle meravigliose terre degli Chateau di Bordeaux. Grandi vini e grandi storie che però non concludono la giornata ma ne sono solo un grandissimo intermezzo.

Arriviamo alla sera con le due ultime degustazioni che parlano di Sicilia e Friuli. La Sicilia ha aperto con Palari e Pietradolce la giornata e la conclude con la cantina Cristo di Campobello. Chiamata a parlarci di questa bella e giovane realtà è Flavia Catalano, che da grande conoscitrice della famiglia Bonetta e dei suoi vini , non poteva che trasmettere alla platea la sua passione per queste eccellenze della nostra regione.

Per concludere la giornata si parla di territorio di frontiera: il Friuli Venezia Giulia. Una terra contesa che ha tratto il meglio dalle realtà molteplici che vi convivono. La cantina Lis Neris è un grandissimo esempio del concetto di territorialità. I suoi vini raccontano la storia della famiglia Pecorari e delle terre in cui questi vini nascono.

Alla fine della Giornata del Sommelier la gente non vuole andar via e si sofferma al banco a degustare ciò che viene proposto continuando a chiacchierare e commentare le grandi degustazioni che in un solo pomeriggio sono riuscite a far conoscere storie di vini, famiglie e territori.

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Francesca Scoglio

Nata a Messina, il primo incontro con Bacco risale al liceo quando rimase colpita dalla visione delle Baccanti al teatro antico di Siracusa e dalle continue letture di scrittori e poeti classici che elogiavano il vino come “nettare degli dei”. Dopo una laurea in Scienze Politiche conseguita a Palermo, finalmente arriva a Catania. Responsabile d’ufficio ed HACCP nell’azienda per cui lavora, la voglia di imparare la porta a cercare strade alternative. Una discussione apparentemente casuale con una collega le fa conoscere l’Ais ed i suoi corsi e da lì la curiosità la spinge ad intraprendere questo percorso. La curiosità diventa passione, la passione diventa Diploma da Sommelier Ais nel 2015. Lo studio continua e la porta al conseguimento dell’attestato di degustatore ufficiale Ais nel 2016. Il suo motto è “Non si finisce mai di imparare” e da qui la voglia continua di studiare, aggiornarsi, viaggiare e conoscere le svariate realtà che il mondo del vino offre.

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