Gela: medicina ed enogastronomia a Palazzo Aldisio – Morso
Valorizzare e far conoscere il proprio territorio, i frutti della terra, il buon vino e il patrimonio storico-artistico della propria città è possibile anche in occasione di un seminario di aggiornamento di infettivologia. Due mondi solo apparentemente distanti, quello della medicina e della enogastronomia, per una sera si sono riuniti a Gela, lo scorso 2 ottobre in una location da Gattopardo, grazie alla sinergia ed alla collaborazione nata tra l’Associazione Italiana Sommelier Sicilia e la dott.ssa Emanuela Pace, dirigente medico malattie infettive dell’Azienda Ospedaliera “Vittorio Emanuele” di Gela, che in occasione del seminario di aggiornamento infettivologico della Sicilia greca “Gelone”, da lei organizzato e tenutosi nell’auditorium della struttura ospedaliera il 3 ottobre, ha voluto dare il benvenuto ai propri ospiti, medici professionisti di tutta Italia, con una cena – degustazione, un percorso storico ed enogastronomico di Gela, città greca.
L’intesa con Ais Sicilia ed EnoNews è stata immediata, perché diffondere la cultura del cibo, del vino e del territorio è la principale mission che giornalmente l’associazione ed il giornale portano avanti. Si è quindi messa in moto la macchina dell’organizzazione e l’obiettivo, a detta dei partecipanti, è stato raggiunto egregiamente.
Preziosa la collaborazione di partners privati che insieme hanno sposato il progetto: Banca Mediolanum, nella persona del Dott. Giuseppe Messina, mecenate della serata; l’azienda gelese Casa di Grazia, che ha offerto in degustazione due dei vini prodotti; lo Chef Vincenzo La Torre, che con il suo staff ha creato il menù, e l’Ais, che ha cucito con cura addosso alle pietanze i vini in abbinamento, occupandosi di curare anche il percorso durante la serata ed il servizio dei vini. I meravigliosi saloni del Palazzo Aldisio – Morso sono stati lo spettacolare scenario in cui ha avuto luogo la serata. L’immobile, di interesse storico e di proprietà dei coniugi Dott. Rocco Nicoletti e Marisella Aldisio, viene aperto al pubblico solo in occasioni speciali e venerdì scorso è tornato ad antichi splendori, brillando di luce propria.
Il Salone delle Dame, il primo in ordine di arrivo dallo studio, è stato il luogo di accoglienza degli ospiti per l’aperitivo. Invece nel maestoso salone delle Rose ha avuto luogo la cena, anticipata da alcuni cenni storici sulle origini della città, nota per essere stata una delle prime colonie greche (fondata nel 689 a.C.) e per aver vissuto un periodo di grande splendore nel VI sec. a.C. fondando Agrigento e avendo anche il dominio di Siracusa. Nel mondo dell’enogastronomia Gela è anche conosciuta per aver dato i natali nel IV sec. a.C. ad Archestrato, al primo poeta conosciuto nella storia per aver scritto un poema di Gastronomia (frammenti di Gastronomia).
Con l’esortazione di Ippocrate: “Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo” è stato servito l’antipasto dello Chef Vincenzo La Torre “Composizione di mare con trancio di salmone croccante all’aneto, tentacolo di polpo cotto a vapore, gamberi agli agrumi, sarde a modo mio e germogli di cruditè” in abbinamento al Murgo brut metodo classico 2010 spumante da uve nerello mascalese, frutto della montagna siciliana per eccellenza e che fonde sapidità e mineralità della montagna ai prodotti del mare.
I due primi: i “Chicchi di riso carnaroli con scampi e gamberoni su un letto di asparagi di mare” serviti in abbinamento all’autoctono grillo deciso dai sentori agrumati e floreali Zahara 2014 dell’azienda Casa di Grazia e gli “Agnolotti di melanzane e scamorza, saltati al burro e salvia su uno specchio di crema di pomodoro e verdure croccanti” serviti con Gradiva Collectio 2011, Casa di Grazia, un ricco ed elegante nero d’avola in purezza dell’annata 2011 che affascina già dall’etichetta, rappresentata da una donna pompeiana, statua dei musei Vaticani, Gradiva, dal latino “Colei che Avanza”, donna che ha lo spirito della sig.ra Di Francesco – Brunetti, che dal 2005 conduce l’azienda di famiglia.
Il secondo: Filetto di maialino nero dei Nebrodi su un letto di mousse di patate e con riduzione di chardonnay e pepe verde abbinato all’ Adenzia 2011 Baglio del Cristo di Campobello, un blend di nero d’avola e syrah prodotto a Campobello di Licata, località non molto lontana dalla città di Gela è robusto, intenso e persiste e si sposa bene con le caratteristiche del piatto.
Dulcis in fundo la deliziosa cassata scomposta armonicamente degustata con al calice Il passito di Pantelleria Ben Ryè di Donnafugata; dall’arabo “Figlio del vento” perché il vento che soffia fra i grappoli è un costante a Pantelleria.
Ed il vento dell’isola porta con sé un carico di profumi così intensi da poterli toccare; un prodotto della terra che rievoca il sole caldo delle isole, i sapori del miele e della frutta gialla matura e che conclude una serata da mille e una notte.