Congresso Fic: intervista al presidente Ais Toscana
In occasione del Food and Wine in Progress e del 28° Congresso FIC, in programma in questi giorni a Firenze alla Stazione Leopolda, sul tema: “Il Cuoco 3.0: Visioni, valori e vantaggi”, una partnership di assoluto prestigio è quella rappresentata da Ais Toscana, che è stata chiamata dal presidente della Federazione Italiana Cuochi, Rocco Pozzulo, a partecipare all’organizzazione dell’evento. Un modo nuovo di parlare di cibo e vino, certamente un forte gioco di squadra, per sottolineare come l’agroalimentare di eccellenza riguarda tutti: gli chef e i sommelier, i produttori e i ristoratori, ed anche il pubblico cioè i consumatori.
EnoNews, che in questi giorni sta seguendo in diretta il Congresso da Firenze, ha intervistato il presidente dell’Ais Toscana, Osvaldo Baroncelli.
Presidente, c’è una forte sinergia e collaborazione con Fic, che si traduce in realtà?
“Devo dire che è stata un’innovazione, davvero, questo appuntamento, e credo che questa sinergia insieme alla Federazione Italiana Cuochi possa essere ancora più importante in futuro per la promozione del mondo gastronomico e vitivinicolo nel mondo”.
Assistiamo sempre più spesso anche alla partecipazione di un folto pubblico, oggi più consapevole nel bere e nel bere bene?
“Ais ha sempre lanciato questo messaggio importante: bere poco ma bene, anche con i nostri corsi di formazione, lo ribadiamo sempre. Quest’anno il nostro primo livello Ais in Toscana è partito con 1.150 iscritti: quindi, anche grande responsabilità nel dare i messaggi. Un altro invito importante per gli addetti ai lavori è questo: fare un corso di sommelier rappresenta un investimento per la propria azienda”.
E poi, Presidente, è sempre più importante l’abbinamento cibo-vino?
“Soprattutto questo, infatti, e credo che queste giornate in sinergia con Fic stiano sottolineando proprio il ruolo delicato che giocano il cibo e il vino assieme. Un grande piatto viene valorizzato da un grande vino e viceversa. Una collaborazione di eccellenze”.
Le potenzialità del vino italiano non sono solo numeriche, ma anche e soprattutto di qualità?
“Sono toscano e sono un po’ presuntuoso – (il presidente Ais Toscana sorride!, ndr) – e questa regione ce la portiamo in giro per il mondo. Nei centri commerciali che contano troviamo sempre le nostre etichette, ma anche le altre etichette italiane. È un bel segnale. Credo che facciamo un vino di qualità!”.
Infine, l’enoturismo ed il turismo gastronomico sono carte da giocare, per rilanciare l’economia?
“Lo diciamo da tanto, ma dovrebbero pensarci soprattutto gli addetti ai lavori”.
Alla cordialità del presidente Ais Toscana, durante l’intervista, si sono aggiunti i saluti a EnoNews e ad Ais Sicilia del presidente nazionale Ais, Antonello Maietta, in visita al Congresso Fic.