UN WINE TOUR CON L’UNIONE REGIONALE CUOCHI SICILIANI
Si è svolto nei giorni scorsi, 30 novembre/1 dicembre, il XXXII congresso dell’Unione Regionale Cuochi Siciliani, con grande soddisfazione del Presidente, Domenico Privitera, che ha visto la partecipazione numerosa degli associati provenienti dalle nove province siciliane. Per l’occasione è stato organizzato un Wine Tour che ha coinvolto, oltre ai soci, i giornalisti del settore enogastronomico. Un Tour alla scoperta del territorio etneo e delle realtà vinicole alle pendici del maestoso Etna. Un viaggio straordinario e di indefessa bellezza, che ha suscitato grande emozione anche nel Presidente dell’Associazione Provinciale Cuochi Etnei, Seby Sorbello, che ha affermato di innamorarsi sempre di più ogni volta che si trova a visitare il paesaggio del più bel Vulcano del mondo!
L’accoglienza della cantina Barone di Villagrande ha segnato la prima tappa del tour. Ed eccoci sul versante Est dell’Etna a 700m s.l.m., con il suo panorama mozzafiato che sconfina sulla costa di Taormina e che si affaccia su un anfiteatro naturale che accoglie filari di Nerello Mascalese, Cappuccio e Carricante. Ad aprire le porte della tenuta Marco Nicolosi, enologo e produttore, che ha affascinato i visitatori iniziando con il racconto storico dell’azienda di famiglia le cui origini risalgono al 1727. Già da allora i vini prodotti erano apprezzati e riscuotevano notevole successo internazionale. Marco ha affascinato i convenuti raccontando di un territorio unico, perché straordinario è il terreno in cui affondano le radici delle viti, ricco di minerali che attribuiscono ai vini eleganza, freschezza e raffinatezza. Un territorio che gode di un clima particolare che risente della presenza del maestoso Mongibello e dell’altitudine, fattori che influenzano le temperature e la piovosità. Qui le temperature sono fresche tutto l’anno e scendono sotto lo zero durante l’inverno, mentre le piogge irrigano i vigneti anche dieci volte di più rispetto al resto della Sicilia. La filosofia dell’azienda, il rispetto del territorio, ha meritato la certificazione biologica già sul finire degli anni ottanta.
E’ la prima azienda siciliana a dar vita, nel 1869, alla doppia linea di vinificazione separando le uve bianche dalle rosse. Nella cantina storica, che profuma di mosto, ancora oggi è possibile ammirare le due lunghe file di grandi botti che accoglievano da una parte i bianchi e dall’altra i rossi. E’ qui che è nato, senza nessun dubbio, l’Etna Bianco Superiore che abbiamo avuto modo di degustare ed apprezzare nell’antistante terrazza in una giornata assolata.
Con la seconda tappa abbiamo esplorato la parte settentrionale dell’Etna, Castiglione di Sicilia, visitando la tenuta Cottanera. Una scommessa iniziata negli anni novanta quando il fondatore Guglielmo, insieme al fratello Enzo, convertirono l’antico noccioleto in vigneto. Si volle dare fin dall’inizio un’impronta internazionale che si arricchì, negli anni successivi, della presenza dei vitigni autoctoni. L’azienda, dopo la scomparsa di Guglielmo Cambria, è guidata dal fratello e dai figli del fondatore, Mariangela, Emanuele e Francesco, che ci ha dato il benvenuto accogliendoci nella sala di degustazione a scoprire l’eleganza e l’espressione territoriale dei suoi vini.
Come ultima tappa abbiamo goduto dell’ospitalità della cantina Patria e gradito i saluti del Presidente Domenico Privitera e dello chef Simone Strano che, con la sua gioiosa brigata di giovani talenti accompagnati dalle rispettive mamme, ci ha riservato una sorpresa emozionante e una scoperta di sapori che difficilmente si possono descrivere: i profumi e la delicatezza dei piatti preparati ci hanno ammaliato con la sola loro degustazione, suscitando anche un po’ d’invidia per la fantasia di un giovane professionista, Elia Russo, chef di Villa Neri, sfoggiata con il gelato di pane. Bravo Elia, ci hai sorpreso! Ti attende una carriera brillante, perché la cucina è passione e i tuoi occhi, come quella di mamma Maria, brillavano di amore per le tue fantastiche creazioni!