Baglio del Cristo di Campobello: indimenticabile verticale di Lusirà
I racconti del produttore e l’attenzione del pubblico costituiscono il valore aggiunto della prima, prestigiosa verticale di tutte le annate di Lusirà dell’azienda Baglio del Cristo di Campobello organizzata sabato 26 novembre dall’Associazione Italiana Sommelier Sicilia e dalla delegazione di Catania in collaborazione con la nostra testata al centro fieristico Le Ciminiere, all’interno del salone Expo Food and Wine.
Carmelo Bonetta, che ama definirsi vignaiolo, parla senza fermarsi dell’azienda di famiglia e della sua storia, lo fa con la voce spezzata ricordando il fratello, lo fa con grinta e coinvolgente energia raccontando delle vendemmie e del lavoro quotidiano.
Scandisce i tempi e gli anni, come il 2007, il primo nella nuova cantina, il 2008 per l’annata difficile e altalenante, il 2011 per le soddisfazioni raggiunte; racconta aneddoti e attimi di vita vissuta, Carmelo, partendo dalla scelta del nome dell’azienda al significato dei nomi dei vini; mostra al pubblico i veli siciliani, trovati nel baule del vecchio baglio, diventati il motivo dell’etichetta dei vini C’D’C’; parla del territorio dove nascono i vini, un terreno calcareo gessoso quello di Campobello di Licata, una zona collinare a meno di 300 metri sul livello del mare e distante dalla costa circa 8 chilometri, a sud della Sicilia nella provincia agrigentina. Il Cristo ligneo all’interno delle vigne costituisce un punto di riferimento della spiritualità del paese; ogni anno il 3 maggio i devoti si recano a piedi in processione per venerarlo. La famiglia Bonetta è legata alla tradizione ma attenta all’innovazione e oggi alla decima vendemmia ha raggiunto risultati importanti, frutto di crescita e cambiamenti anche grazie all’attenzione e alla guida dell’enologo Riccardo Cotarella.
La degustazione dei vini, guidata con esperienza, attenzione e puntualità da Camillo Privitera, Presidente dell’Associazione Italiana Sommelier Sicilia, inizia con il C’D’C’ bianco dell’annata 2015, il vino d’entrata, un blend dei quattro vitigni a bacca bianca coltivati: Grillo, Chardonnay, Insolia e Catarratto. Fresco, dalle note floreali e fruttate di agrumi e frutti esotici ha un buon equilibrio gustativo e buona sapidità e mostra di essere di buona fattura, smentendo le considerazioni spesso fatte per i vini cosiddetti “base” di un’azienda.
Prima di procedere con la verticale di syrah degustiamo un altro blend di vitigni a bacca rossa, nero d’avola e syrah che insieme danno vita all’Adènzia dal siciliano “dare adènzia” prestare attenzione; l’annata 2013 ha un colore rosso rubino intenso; i profumi di frutta rossa matura e le note speziate di chiodo di garofano, pepe nero ed una leggera nota vegetale, con finale più dolce di vaniglia, offrono un piacevole ventaglio olfattivo ed annunciano un tannino ben distribuito centrale ed avvolgente.
Lusirà rappresenta uno dei due importanti vini da monovitigno a bacca rossa dell’azienda, gli fa compagnia Lu Patri, nero d’avola in purezza.
Quattro ettari sono dedicati alla coltivazione del syrah, vitigno internazionale, che in questa parte della Sicilia, si esprime con particolare eleganza. La degustazione viene condotta tradizionalmente dalla più giovane alla più datata anche se le annate 2011 e 2008 le scopriremo più fresche delle altre; ogni annata ha il proprio carattere e si esprime in funzione anche dell’andamento climatico.
2012 L’annata in commercio, l’andamento climatico ha favorito una raccolta di altissima qualità; alla vista è rosso rubino intenso ha una buona trasparenza ed al naso ha profumi di frutta rossa matura, ribes, more, ciliegia; note speziate di chiodi di garofano, nota vanigliata sul finale; in bocca il tannino è centrale, il vino è fresco, pronto ed equilibrato, rotondo; si caratterizza per la sua eleganza e finezza.
2011 annata più fresca; è rosso rubino intenso, gli archetti sono fitti e regolari e dimostrano un buon volume liquido; il tannino è più vivo e graffiante, ancora di buona freschezza, vorremmo degustarlo tra qualche anno per vedere l’evoluzione dei muscoli. Triangolare.
2010 è il più maturo della batteria, ha già raggiunto la massima espressione di saggezza è di colore granato ed esprime al naso un ventaglio olfattivo di frutta rossa in confettura e note terziarie prevalenti di cacao, caffè e vaniglia; in bocca è caldo e morbido con finale amarognolo.
2009 granato alla vista, ha una rilevante consistenza, esprime una filosofia di vino differente dai precedenti; al naso ha sentori verticali di frutta sotto spirito e speziature piccanti con piacevoli e prevalenti sentori vegetali; al palato il tannino esprime la sua centralità, buona la persistenza e la lunghezza gustativa.
2008 è il più difficile, per l’andamento climatico dell’annata, ma è il più intrigante; ha la freschezza riconducibile alla annata 2011, un ventaglio ed una complessità olfattiva affascinante, con sentori di frutta rossa sottospirito, gelso, marasca, mirtillo rosso, nota minerale, i terziari sono ancora in evoluzione, in bocca è tannico ha una sua grinta ed un vigore esaltante e si esprime in lunghezza e persistenza. Irrequieto, ha una sua anima in continua evoluzione.
2007 è un vino storico per l’azienda, rappresenta un’annata importante, la prima nella nuova cantina, anno in cui sono stati testati i nuovi serbatoi; al bicchiere è granato intenso e impenetrabile, vino che rispecchia la filosofia dei tempi, è di buona fattura, ha sentori di confettura di gelsi rossi, nota speziata di liquirizia, pepe nero, cuoio, tabacco, caffè. In bocca è morbido, caldo ed avvolgente; è la giusta conclusione di un meraviglioso Tasting.
Foto e video di Angelo Bua