Conversando con Cristina Caboni e Ornella Laneri a “L’Autore per Cena”
In occasione dell’ultimo incontro del 2016 con “L’Autore per Cena”, organizzato al Four Points Sheraton di Catania, rassegna culturale molto seguita e apprezzata dal pubblico siciliano, abbiamo incontrato e intervistato la scrittrice protagonista della serata, Cristina Caboni, e l’imprenditrice Ornella Laneri, padrona di casa e fautrice della kermesse assieme al poeta medico Paolo Lisi.
Cristina, a che pubblicazione siamo arrivati e come nascono le sue opere?
“Siamo alla terza pubblicazione, avendo dedicato il primo romanzo al mondo dei profumi, poi il secondo a quello del miele e delle api ed infine quest’ultimo ai fiori e ai giardini, sempre con Garzanti. Il tutto nasce dalla mia passione per la terra e per i suoi prodotti. Il fatto di vivere la natura e di non esserne solo spettatore ti fa entrare nelle sue dinamiche: il mondo delle fioriture, quello delle api che vivono di nettare, che è poi la parte più nobile del fiore. Questo mestiere mi ha dato l’opportunità di adattarmi ai tempi diversi della natura, a vedere le cose sotto altri aspetti. È un mondo che mi ha insegnato tanto e dal quale possiamo attingere la forza per andare avanti”.
Le sue storie sono un continuum o sono ciascuna un racconto a sé?
“Tutti i miei libri sono capitoli a sé. In questo scrivo di una dinastia millenaria di giardinieri. Iris e Viola, le protagoniste, sono due gemelle separate che si rincontrano in uno degli eventi espositivi più importanti del mondo sul floreale. Iris crea aiuole e Viola composizioni floreali che possano cambiare l’atmosfera di una stanza”.
Come sceglie i protagonisti delle sue storie?
“Sono un po’ loro che crescono e si fanno avanti. Elena Rossini, profumiera, è la protagonista del mio primo libro. Angelica Senes, del secondo, girava il mondo in camper con cane e gatto e prestava aiuto agli altri apicoltori che ne avevano bisogno. Le due gemelle, invece, sono nate e cresciute in giardino. Anche il giardino e l’uomo mi piace vederli come due elementi gemelli che poi ad un certo punto vengono separati”.
Chi è nata prima, Cristina scrittrice o Cristina amante della terra?
“Nasco da una famiglia di contadini e di pastori e ho sempre avuto un rapporto molto stretto con la terra. Siamo nel Campidano, in Sardegna, ma non importa ai fini letterari. Ambiento i miei romanzi in tre posti diversi: Elena Rossini si trova a Firenze e poi va a Parigi per creare fragranze; Angelica Senes parte dalla Sardegna e poi va in Europa ed in giro per il mondo; qui invece partiamo da Amsterdam e da Londra e arriviamo a Volterra, nel cuore della Toscana, dove esiste la Spinosa, luogo immaginario”.
Che rapporto ha col cibo? Il menù di stasera lo ha realizzato con lo chef Saverio Piazza?
“Sì, è stato un piacere poter essere d’aiuto e collaborare con lui in cucina. Abbiamo pensato che il cibo è cultura e abbiamo voluto rappresentare una parte del romanzo e portare, al contempo, un omaggio ai terremotati. Per questo degusteremo prodotti tipici dell’Umbria. Speriamo di poterci stringere a loro, poiché la casa è il luogo dove siamo più sicuri e loro hanno perso le certezze della vita, che sta anche nei ricordi e nei piccoli oggetti di famiglia. Per quel che riguarda il cibo, lo adoro! Già il fatto di mangiare il miele per me è la cosa più bella. Il miele siculo è buonissimo. È un prodotto che rispecchia il territorio. L’ho paragonato al profumo. In famiglia abbiamo un’azienda di produzione di miele. Facciamo miele all’ingrosso, in provincia di Cagliari”.
Il libro presentato da Cristina Caboni è stato pubblicato lo scorso 20 ottobre e la scrittrice sta già lavorando al nuovo romanzo, che uscirà sempre per Garzanti. Con Ornella Laneri, poi, abbiamo conversato sul successo di questa rassegna. E ci ha raccontato: “Volevo fare impresa e cultura e questa formula si è rivelata vincente. Coinvolge moltissimo gli ospiti e l’idea, assieme all’amico Paolo Lisi, era quella di riportare l’albergo alla sua antica essenza, ovvero punto di incontro come le vecchie locande dove si dialogava. Funziona. La gente è felice e dal 2009 abbiamo un pubblico sempre più affezionato”.
La risposta positiva, poi, non è solo della gente, ma anche degli autori coinvolti e delle case editrici. Da quest’anno, inoltre, gli autori vanno in cucina e preparano il menù assieme allo chef Saverio Piazza, nome storico della cucina allo Sheraton.
“Si divertono molto – conclude Ornella Laneri – e noi gli facciamo la giacca da chef con il loro nome. Il menù scelto è sempre legato al libro protagonista della serata. E qui entra in gioco il mio ruolo di lettrice. Identifico i piatti da abbinare. Ogni libro, inoltre, contiene cibo e musica. Per questa sera, invece, abbiamo voluto pensare all’Umbria e abbiamo voluto che fosse all’insegna della solidarietà per le terre colpite dal terremoto. Da oggi, infatti, un euro per ogni pernottamento che si terrà qui sarà devoluto al fondo “I Love Norcia”. Il 5 gennaio, infine, riprenderemo la rassegna 2017 con Alessia Gazzola, che tanto successo sta avendo con “L’allieva”, da cui è stata tratta anche una fiction Rai”.
Dopo le interviste e dopo la presentazione del libro, con alcuni brani letti direttamente dall’Autrice, il pubblico ha così potuto assaporare i piatti realizzati dallo chef Saverio Piazza assieme a Cristina Caboni, con l’aiuto del marito della scrittrice.
Tortino di patate, lenticchie di Castelluccio e salsiccia al miele. Tortelli con broccoli del Lago Trasimeno, pecorino e tartufo. Capocollo al rosso d’Assisi e cannella cotto a bassa temperatura. Crostatina di carrubo con ricotta e mandorle tostate. Gelato al caramello salato. Il tutto annaffiato dai vini Ghiaia Nera Tenuta Tascante e Diamante d’Almerita Tenuta Regaleali.
Lo chef ha utilizzato esclusivamente prodotti provenienti da aziende umbre colpite dal sisma in collaborazione con “I Love Norcia”.