Fedelie: il debutto dei vini frizzanti ancestrali di Cantina Marilina

Perfettamente in linea con la filosofia dell’assoluto rispetto per la terra e dei metodi tradizionali di produzione, dopo tre linee di vino biologico e una di vini bio vegan provenienti da vitigni autoctoni e internazionali, Federica e Marilina Paternò hanno ieri presentato la nuova linea di vini frizzanti prodotti con il metodo ancestrale.
Fedelie Bianco e Fedelie Rosato le etichette dei vini debuttanti dedicate a Federica Paternò, componendo il nome da Fede e lie (da ‘sur lie” che vuol dire “sui lieviti”). L’incontro, curato nei minimi particolari, è iniziato con la presentazione dell’azienda alla stampa, ai delegati dell’AIS, FISAR, ONAV, FIS della Sicilia, alla forza vendita, ed alla presenza del Presidente di Organica Sicilia, Michele Punturo e del Presidente Nazionale delle Città del Bio, Antonio Ferrantino. Dopo un intervallo allietato da un aperitivo si è proceduto alla conferenza stampa per i dettagli tecnici ed il dibattito, per poi concludersi con una cena in cantina a cura dello Chef Corrado Assenza del Caffè Sicilia di Noto.
Ancestrale è un aggettivo che riconduce al mondo degli antenati, spesso con riferimento a motivi della discendenza o della tradizione; in questo caso possiamo affermare che questi vini nascono dal rispetto delle tradizioni con uno sguardo al futuro, dove la ricerca di autenticità è priva di compromessi. Il metodo ancestrale è un metodo di vinificazione le cui radici storiche ci riconducono al 1500 quando “era la natura a dettare i tempi del vino”: dopo la raccolta delle uve, che avviene in maniera attenta e controllata riferendosi al loro grado di maturazione, avviene la pressatura soffice e successivamente il mosto viene decantato naturalmente; la fermentazione a temperatura controllata avviene tramite lieviti indigeni, ed è proprio in questa fase che l’enologo controlla scrupolosamente la quantità residua di zuccheri che occorrerà nella fase successiva. Vi è un preciso momento dove la fermentazione verrà dapprima rallentata e successivamente bloccata affinché nell’imbottigliamento possa avvenire la presa di spuma per rifermentazione degli zuccheri. Non avviene la sboccatura di questi vini, si deve quindi attendere qualche mese affinché avvenga la completa autolisi dei lieviti ed i vini siano pronti alla beva. Importante sottolineare alcuni dati tecnici come la quantità residua di solforosa pari a 30 mg/l (contro i 100 mg/l ammessi per legge per i rossi ed i 150 mg/l previsti per i bianchi) che, come spiegato da Angelo Paternò, enologo e fondatore dell’azienda, gli è permesso mantenere così bassa grazie alla naturale protezione della CO2 presente in bottiglia.
Il risultato sono due vini di pronta beva, con in comune l’aspetto torbido dei vini dovuto all’assenza di processi di chiarificazione, filtrazione e sboccatura, ed alla caratteristica presenza dei lieviti in sospensione, che sorprendono il degustatore nell’analisi visiva, olfattiva e gustativa: il Fedelie bianco frizzante da uve Viognier si presenta giallo paglierino con spiccate sensazioni olfattive floreali di fiori di campo, gardenia e lavanda, note di pera e di albicocca oltre alle attese fragranze che ricordano la crosta del pane, al gusto è fresco ed avvolgente con la piacevole morbidezza del pétillant (non chiamiamole bollicine, lasciamo quel ‘termine’ ai metodi classici o charmat) che accarezza il palato; il Fedelie rosato frizzante da uve Nero d’Avola risulta di color melograno intenso, con ricordi floreali di viola, note di ciliegia ed agrumate, al palato è un ritorno alle sensazioni fruttate. un’appagante freschezza e la piacevole pungenza del pétillant.
Con una produzione iniziale di mille bottiglie per ciascuna tipologia di vino, Cantina Marilina risulta la prima cantina siciliana a produrre vini frizzanti da metodo ancestrale.
Chapeau!

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Danilo Amato

Geometra integerrimo, le "terre" che più gli piacerebbe "misurare" sono le vigne francesi nella Champagne o le straordinarie campagne del Sangiovese; fedele ai numeri, e non solo, non ritiene possibile uscire fuori dagli schemi matematici. Poliedrico e apparentemente tradizionalista, crede con fermezza nelle fonti di energia rinnovabili. Tra le varie strade percorse ha trovato la strada del vino nella lontana edizione di Enopolis, e da allora non ha più abbandonato l'Associazione Italiana Sommelier acquisendo il diploma di sommelier e di degustatore ufficiale. Esperto e preciso nel servizio di sommellerie, collabora con Enonews dal 2013 anche ideando e organizzando eventi come "Calici a Corte" a Brucoli.

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