Locanda Nerello: i sapori siciliani rivivono a Monaci delle Terre Nere
Già il luogo è di per sé suggestivo, incastonato nel cuore stesso del vulcano e si fonde a quella linea sottile e incandescente che unisce la terra dell’Etna ai più sconfinati orizzonti, al Mediterraneo, ai piccoli grandi golfi della Sicilia. Monaci delle Terre Nere sembra avere conservato tutto il suo spirito di luogo incantato e di rifugio, allo stesso tempo. Possiede un nome evocativo: agli antichi frati, impegnati nella preghiera assidua, sono subentrati i 16 ettari di uliveti, agrumeti e vigneti, che oggi danno vita ad una tenuta biologica condotta secondo un regime di bio-sostenibilità, dove si producono anche vini naturali: 4 bianchi, 2 rosati, 2 rossi. In questo contesto nei giorni scorsi un press tour organizzato sull’Etna ha visto una decina di giornalisti enogastronomici impegnati nella conoscenza e approfondimento del territorio etneo, culminato nel pranzo realizzato dallo Chef Vincenzo Gulino, cuoco della tenuta e giovane ricercatore di nuovi gusti, legati al rispetto del passato e della tradizione gastronomica siciliana. Gulino è originario del ragusano, esattamente di Scicli, e ha scelto di lavorare sull’Etna, guidando il ristorante Locanda Nerello, dove gran parte delle materie prime provengono dall’orto “di casa”, adiacente alla struttura, simbolo di freschezza e di genuinità. Dopo un breve ma intenso cooking show realizzato nelle cucine della struttura, Vincenzo Gulino ha accolto con il personale di sala i giornalisti presentando un menù all’insegna dei sapori siciliani. Insalata di arancia, cipolla e olive nere. Zuppa di lenticchie di Villalba con uovo poché cotto a bassa temperatura a chiosco di suino nero dei Nebrodi. Tortelli di grano antico siciliano al brasato con sentori di stracotto e piacentinu ennese. Guancia di vitello razza Cinisana con verdure dei Monaci e fondo di cottura. Cannolo rivisitato nella sua cialda, arance amare e pomodorino. Queste le portate che hanno conquistato lentamente, come vuole lo spirito dell’intera tenuta, i giornalisti presenti. “Crediamo nella lentezza – dicono i titolari di Monaci delle Terre Nere – e siamo appassionati di cibo come elemento di autenticità, come esperienza in sé. Lo scopo della Locanda Nerello è recuperare quello che ci sembra si stia perdendo, ovvero gusti e sapori originali, basati su ingredienti salutari e ricercati, come le varietà di grani antichi e le specie autoctone rare di frutta e verdura”. Da qui l’ampia creazione di piatti di Gulino, da quelli veg a quelli “vital” – a ridotto contenuto calorico -, a quelli senza glutine. Non manca nulla! Sembra essere questa la sensazione che si prova vivendo un simile suggestivo contesto sul vulcano. Ed è proprio così se si pensa che quegli stessi prodotti dell’orto biologico servono anche per la preparazione degli originali cocktail da assaporare al Convivium Bar che accoglie gli ospiti della struttura. Uno splendido inizio, per Monaci delle Terre Nere, nato quattro anni fa da un casolare nobiliare di inizi ‘800 e che oggi è tra le mete più ambite soprattutto dai turisti stranieri, con suite di lusso sparse tra le vigne e i boschi, secondo lo spirito dell’albergo diffuso: edifici indipendenti all’interno della tenuta, in cui è possibile apprezzare il silenzio e la vera anima del vulcano, arrabbiato e borioso solo quando sbuffa ma poi tenera madre e padre dell’intera Sicilia.