Potente e deciso come il vulcano Etna: storia dell’amaro di due donne siciliane
Ritrovarsi per un aperitivo in una calda serata estiva a casa di un’amica ed avere la sorpresa di degustare non il solito cocktail ma… un amaro.
Certo, è insolito l’amaro per un “happy hour”, visto che di solito protagonisti sono grandi calici che accolgono miscugli colorati, ombrellini, frutta fresca e tanto altro. Stavolta gli schemi convenzionali hanno lasciato il posto a bicchieri senza fronzoli con qualche cubetto di ghiaccio per chi lo gradisce e tanta curiosità! Curiosità che ben presto si trasforma in sorpresa con il grande impatto olfattivo che richiama le tipiche erbe spontanee siciliane e il profumo di arancia o meglio di buccia dorata dal sole. L’incontro gustativo è poi una conferma di sapori conosciuti: carrube e sentori di melagrana avvolgono come in un abbraccio il palato.
Si degusta un amaro “indigeno” prodotto in Sicilia da due vulcaniche donne: Agata Di Fede e Rita Cocuzza, presenti all’incontro conviviale. La curiosità, si sa, è donna ed allora perché non scoprire i segreti di questa intrigante preparazione dal gusto amaro e potente, ma con una nota dolce sul finale?
Amiche da sempre: Rita, giornalista e scrittrice, amante delle tradizioni siciliane e grande passione per le erbe spontanee oltre che per la cucina, infatti ama deliziare i palati di amici e parenti preparando deliziose marmellate. Agata, maestra di cucina da diversi anni, è vocata all’accoglienza turistica. L’ospite per Lei è sacro e merita tutte le attenzioni come fosse un figlio, non per niente è chiamata “Mamma Agata”. Due donne che amano la loro terra e pensano che molte cose si possano fare. Ed ecco che decidono insieme di mettersi in gioco, ormai alleggerite da impegni familiari, e di scommettere su questa nuova avventura. Uniscono le loro forze, il loro sapere e come due brave chimiche elaborano con estrema acribia giorno dopo giorno la loro preparazione segreta. Nessuna ricetta tramandata, ma pura inventiva. Nasce così il loro amaro che racchiude la potenza del tanto amato Vulcano Etna e la dolcezza del frutto Melagrana che elargisce effetti benefici: antiossidanti, energizzanti e si dice anche afrodisiaci! Insomma come un bacio appassionato: potente, dolce e a volte amaro!
Incredule del risultato ottenuto (fino ad allora si erano cimentate in preparazioni di limoncelli e rosoli), la sorpresa è grande anche per loro, che decidono di affidarsi a terzi per la produzione e commercializzazione del nuovo nascituro.
Il primo lotto, poco più di 1000 bottiglie, e la loro perplessità: “Come faremo adesso a venderlo?”… Ma la fortuna è dalla loro parte ed ecco che si misurano con il grande evento: il “Vinitaly” di Verona, la più grande vetrina che ogni anno accoglie migliaia di visitatori provenienti da ogni parte del mondo. Si sentono piccole rispetto ai colossi che presiedono grandi stand e di lunga esperienza, ma il loro amaro si difende molto bene riscuotendo un enorme successo! Comincia così a varcare i confini e ad essere presente in enoteche e ristoranti di Germania, Inghilterra e, a breve, anche Giappone. Ma adesso occorre presentarlo anche alla loro amata terra e farlo conoscere. Quale manifestazione rappresentativa in Sicilia nel campo agroalimentare può fare da madrina? L’evento “Cibo Nostrum”, da alcuni giorni trascorso, è l’occasione giusta per far apprezzare la loro ambrosia.
Agata e Rita si sentono coccolate dall’accoglienza e dall’interesse che ha suscitato il loro prodotto: è una conferma che l’amaro intriga ed emoziona sorso dopo sorso, tanto che la richiesta comincia a crescere e si pensa allora di produrne un secondo lotto. E’ un successo che è andato oltre le loro aspettative. Sono soddisfatte del loro lavoro e sognano insieme di raggiungere in futuro altri traguardi… magari un liquorificio.
E’ stato un aperitivo diverso dal solito, un incontro con due donne che hanno mostrato tanta tenacia, ma soprattutto passione e amore per quello che hanno realizzato. Crederci è la porta d’ingresso del successo!