Il mondo del vino in lutto per la scomparsa di Beppe Rinaldi
Il mondo del vino è in lutto per la scomparsa di Beppe Rinaldi, uomo simbolo delle Langhe e noto a tutti con il soprannome di ”Citrico” per via dei suoi giudizi taglienti e della sua franchezza di pensiero. Ci lascia dopo alcuni mesi di malattia, avrebbe compiuto a breve 70 anni. La sua visione del barolo, la sua concezione ed il suo stile di produzione, il suo essere conservatore nel non volere utilizzare le barrique per rendere docile il tannino e la ruvidezza del nebbiolo, sono impronte indelebili che questo grande uomo del vino ha tracciato lungo il suo percorso di vita.
Icona del Barolo, rappresentante oltre il 60% della sua produzione, ma produttore anche di Barbera d’Alba, Ruchè, Langhe Freisa e Dolcetto d’Alba, è da sempre stato un uomo di Langhe con un profondo rispetto del territorio e della sua tutela, opponendosi alle scelte del consorzio di ampliare nel 2018 la superficie vitata atta alla produzione di barolo: “Invece di piantare Nebbioli anche sotto i letti sarebbe più vantaggioso includere Alba nell’area di produzione del Barolo. Si aggiungerebbero così terreni dell’Albese che già fa parte dell’area del Barbaresco, tradizionalmente e storicamente molto più vocati che non rittani e forre. Si salverebbero boschi, siepi, salici, querce e pioppi da tartufo“.
Innumerevoli le attestazioni di stima che sono susseguite dallo scorso e triste 2 settembre alle quali la redazione di EnoNews si associa.