Gurrieri: quella passione familiare di fare vino…

“Passione di famiglia”. Il messaggio, semplice e diretto, comunicato dall’azienda Gurrieri è quello che descrive meglio questa piccola ed interessante realtà siciliana che si trova a Chiaramonte Gulfi, in provincia di Ragusa.
Una storia che nasce da papà Vincenzo e mamma Graziella e che viene ora conservata con gelosia e rilanciata dai figli Giovanni e Angela. Quest’ultimi decidono infatti di proporre il vino in modo diverso (dopo anni di produzione ad uso familiare e per la vendita sfusa) e nel 2010 iniziano una nuova sfida con il primo imbottigliamento.
L’intera famiglia oggi si dedica alla produzione di vini Docg e Igt di Sicilia, puntando con decisione alla qualità. Coltiva in biologico valorizzando vitigni autoctoni: il Frappato, il Nero d’Avola, il Grillo e il Syrah (un vitigno internazionale che ben si adatta al suolo e al clima siciliano).
L’occasione per conoscere a apprezzare i prodotti dell’azienda Gurrieri l’abbiamo avuta in occasione della degustazione organizzata dalla delegazione di Catania dell’AIS Sicilia nell’ambito dell’iniziativa “Storie di cantine”, ciclo di incontri dedicato al racconto dei viticoltori e alle emozioni regalate dai vini di diversi territori, prevista dall’iniziativa nazionale AIS People in the city OPENAIS (che ha l’obiettivo di avvicinare al vino e far conoscere i corsi per diventare sommelier).
Un evento ospitato nei locali del ristorante Alloro di Acireale, introdotto da Maria Grazia Barbagallo, vice presidente di AIS Sicilia e delegata AIS Catania e guidato da Orazio Di Maria, responsabile Guida AIS, con la partecipazione di Giovanni Gurrieri che ha raccontato la storia dell’azienda e illustrato le linee guida.
Sei i vini in degustazione.
In avvio, un momento speciale con la presentazione del Milaru (dal nome dell’argilla giallo-arancione che si trova nel terreno dal quale nasce), frappato in purezza, non ancora in commercio ed offerto in anteprima in degustazione. Un vino frizzante sui lieviti, nato col metodo ancestrale, che punta alla qualità e che in bocca ha subito mostrato le grandi potenzialità, con profumi gradevoli e una buona persistenza.
Si è poi passati al Pas Dosè, vino ottenuto da uve Nero D’Avola e Frappato vinificate in bianco. Rimane almeno 22 mesi sui lieviti; al naso si avvertono sensazioni di croste di pane attenuate, oltre che di frutta gialla, erbe aromatiche e agrumi. In bocca è fresco.
Quindi il Brut Rosè, prodotto con il metodo Martinotti. Al naso ha profumi intensi con note fruttate, in bocca è fresco e con una piacevole effervescenza.
Il quarto vino proposto è stato il Donna Grazia Vino Rosato, dedicato a mamma Graziella; ottenuto da uve Nero D’Avola (60%) e Frappato (40%); ha un profumo intenso, con note fruttate e floreali, ma anche di erbe aromatiche e spezie. Al gusto strutturato, intenso e persistente.
Spazio quindi al Frappato, dal profumo intenso e note di ciliegia e lampone. In bocca è quasi vellutato, con tannini non aggressivi.
Chiusura in bellezza con il Don Vicè 2017, dedicato a papà Vincenzo. Un Cerasuolo di Vittoria morbido ed elegante che presenta note di liquirizia, tabacco e speziatura; complesso sia a livello olfattivo che gustativo. Da abbinare con piatti importanti. Riempie il palato ed ha un’ottima persistenza.
Insomma tanti bei prodotti che fanno parte di una storia bella e genuina che esalta tradizione, gusto e qualità del territorio siciliano.

 

 

 

 

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Antonio Carreca

Giornalista professionista e sommelier, Antonio Carreca nel corso della sua quasi trentennale carriera ha collaborato e collabora con tv, radio, giornali e testate on line. Ha curato anche uffici stampa di enti pubblici, aziende e società sportive; ha diretto periodici on line. Nel 2010 è stato tra i fondatori e primo direttore responsabile di EnoNews.it

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