Mandrarossa Vineyard Tour. A colloquio con Vito Varvaro

Vito_VarvaroAnche il nostro quotidiano EnoNews è reduce dall’affascinante esperienza di “Mandrarossa Vineyard Tour 2015”, la vendemmia che l’azienda siciliana Cantine Settesoli ha organizzato a Menfi (Agrigento) il 29 e 30 agosto. EnoNews ha voluto essere presente alla “vendemmia più grande d’Europa”, in un territorio dove i vigneti si baciano letteralmente con spiagge incontaminate, dove la cucina contadina è stata riscoperta come un valore preziosissimo e dove il forte gioco di squadra è la vera carta vincente di un evento unico.
In  questi giorni racconteremo delle numerose esperienze fatte in questa due giorni, ma l’ospitalità e la cordialità ricevute ci hanno permesso di incontrare e intervistare anche il presidente di Cantine Settesoli, Vito Varvaro, che ha curato e seguito l’evento minuto per minuto accanto a tutto lo staff, agli agricoltori, alla gente di Menfi.
D: Presidente, la vendemmia Mandrarossa si conferma un grande evento, per il territorio di Menfi, certamente, ma anche per tutta la Sicilia?
R: “Sì, è  certamente un evento importante per il territorio e per la Sicilia, perché è rivolto anche ai siciliani, oltre che ai turisti. Lo facciamo per promuovere i nostri vini ma anche per spingere questo territorio a saper fare enogastronomia e grandi eventi. Questo è il futuro dell’agricoltura, un’agricoltura che sappia coniugare turismo ed eventi, appunto”.
D: La prima impressione che abbiamo avuto è stata quella di un fortissimo gioco di squadra che esiste tra tutti voi, dalla cuoca al contadino al presidente delle Cantine Settesoli. Un gioco di squadra che naturalmente fa il bene dell’evento stesso.
R: “Sì. Una delle cose fondamentali che manca in Italia è il gioco di squadra. L’individualismo non ci consente di vincere sui mercati globali. Il tema del gioco di squadra è la prima priorità che noi abbiamo in Cantine Settesoli, tra le duemila famiglie di viticultori, all’interno della cantina e con tutti coloro che operano in questo territorio e per offrire servizi a chi viene a scoprire questo angolo di Sicilia davvero affascinante”.
D: Parliamo di futuro imminente: a cosa puntano Cantine Settesoli e Mandrarossa?
R: “Cantine Settesoli punta a crescere ancora nel mondo e nei mercati internazionali offrendo dei vini sempre di qualità migliore. Possibilmente a un prezzo più elevato. Il reddito che noi diamo oggi ai nostri agricoltori è buono, ma è ancora lontano dagli obiettivi che sono stati raggiunti da cooperative più virtuose del Nord Italia”.

D: Lo ha confermato anche la Coldiretti: uno dei comparti più importanti, se non il più importante dell’economia nazionale, è sicuramente l’agroalimentare. In queste vacanze ha vinto la tavola italiana e i turisti si muovono per il buon cibo. In tutto questo contesto la Sicilia può fare realmente da locomotiva trainante di questa ripresa. In questo la vostra azienda può avere un ruolo da protagonista assieme alle tante altre aziende prestigiose dell’Isola?
R: “Noi ci crediamo. Siamo sicuri che l’agroalimentare possa avere successo nel mondo. Ci sono delle scelte comunque importanti che devono essere fatte. Perché il nostro peggiore concorrente è l’agroalimentare di scarso livello, che mette in circolazione nel mondo vini di bassa qualità che fanno concorrenza a chi fa invece vera qualità. Nel mondo del vino abbiamo ancora tanta produzione siciliana di quantità e non di qualità che chiaramente dà una concorrenza diciamo sul prezzo e non consente di vendere la nostra qualità ai prezzi opportuni”.
D: La Vostra azienda ha compreso l’importanza di comunicare gli eventi per arrivare a tutti?
R: “La comunicazione oggi è fondamentale, bisogna però raccontare anche le storie belle, vere, di qualità e di prodotto. Bisogna anche aiutare le aziende di grandi dimensioni che possono competere nel mondo e vincere. Una sfida per il mondo della comunicazione del vino è quella di cominciare a dare valore anche alle aziende grandi e non raccontare solo le piccole aziende e le piccole storie”.
D: C’è una Sicilia pulita che ce la può fare?
R: “C’è una Sicilia pulita che ce la può fare e ci sono dei cambiamenti culturali necessari. Noi siamo sulla buona strada, speriamo nelle nuove generazioni e stiamo formando la nuova classe dirigente della Settesoli, che sia pronta alle sfide globali”.

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Antonio Iacona

L’Accademia Italiana di Gastronomia Storica, guidata dallo studioso e presentatore Rai Alex Revelli Sorini, ha nominato Antonio Iacona “Ambasciatore e Questore del Gusto” per la città di Catania, per il suo impegno nel diffondere le tradizioni enogastronomiche del territorio come strumento di sviluppo culturale, economico e turistico. Poeta, scrittore e giornalista catanese, laureato in Lettere Moderne, Antonio Iacona è sommelier, assaggiatore di olio, cura uffici stampa di eventi legati all’agroalimentare e collabora con numerose testate giornalistiche nazionali di enogastronomia. Dal 2013 cura l’ufficio stampa dell’Associazione Provinciale Cuochi Etnei.

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