Vini bio e agricoltura biodinamica. Incontro dell’A.i.s. di Agrigento

vini_ais_agVini biologici, agricoltura biodinamica e vinificazione naturale. I vini prodotti con questi metodi hanno tutti una stessa storia o differiscono tra loro per caratteristiche specifiche? Questo il tema dell’ultimo evento organizzato dalla delegazione A.I.S. di Agrigento, ospite di una sala ricevimenti a Realmonte. A moderare l’evento “TASTE OF BIO” il delegato A.I.S. di Agrigento, Francesco Baldacchino, a fare da relatore alla degustazione, il vice presidente A.I.S. della Sicilia nonché delegato A.I.S. di Trapani, Franco Rodriguez. Quest’ultimo ha spiegato come sia fondamentale la scelta del terroir nel quale impiantare una vigna.
Il termine francese “terroir”, che banalmente potremmo associare al corrispettivo italiano “territorio”, possiede in realtà più accezioni di significato sulle quali porre studio. Il terroir infatti descrive un’area ben delimitata dove le condizioni naturali, fisiche e chimiche, la zona geografica e il clima permettono la realizzazione di un vino specifico e identificabile mediante le caratteristiche uniche della propria territorialità; tutto ciò è possibile attraverso l’interazione tra più fattori: il terreno, la mineralogia del suolo e del sottosuolo, orientamento, pendio, posizione della vigna, clima, vento, luce solare, umidità, raccolta, viticoltori in azione e altro.
Franco Rodriguez ha altresì illustrato una fitta storia di stampo letterario-filosofico, sul tema del vino naturale, secondo il pensiero di alcuni luminari del passato e del presente. Inevitabile rifarsi a Nicolas Joly e alla “Charte de Qualité”, quest’ultimo è padre fondatore della vinificazione biodinamica, metodo che da’, a chi beve quella tipologia di vino, la consapevolezza del gusto che rimanda all’originalità di un luogo particolare, specifico e irriproducibile.
Un lungo dibattito ha suscitato la voglia di chiarezza sui temi che riguardano i vini biologici, vini prodotti da agricoltura biodinamica e vinificazione naturale.
Lungo è stato il dibattito che si è gestito tra la platea di professionisti del settore, i produttori presenti, l’enologo Tonino Guzzo e il vice presidente A.I.S. della Sicilia nonché delegato A.I.S. di Trapani, Franco Rodriguez.
Il vino naturale prevede dei trattamenti ridotti al minimo e messi in atto solamente in casi eccezionali, nasce da uve coltivate in vigna con metodi tradizionali

lasciando da parte metodi che riportano alla chimica e alla tecnologia. E’ importante sottolineare come il vino naturale, prima di nascere da suo terroir nasca nella mente “dell’artigiano artista”, come ama definirlo Franco Rodriguez; sì, perché fare vino naturale corrisponde ad una filosofia di lavoro, una forma mentis che solamente una nicchia di vignaioli è capace di esprimere.
Ecco alcuni dei processi ammessi in vinificazione. Nei vini biologici si posso trovare: Acido citrico / Acido L(+)tartarico / Acido L-ascorbico / Acido lattico / Acido metatartarico / Albumina d’uovo / Autoarricchimento tramite evaporazione / Autoarricchimento per osmosi inversa / Batteri lattici / Bentonite / Bisolfito di potassio / Metabisolfito di potassio / Bicarbonato di potassio / Carbonato di calcio / Caseinato di potassio / Caseina / Carbone enologico / Citrato di rame / Colla di pesce / Cloridrato di tiamina / Biossido di silicio (Gel di Silice) / Scorze di lieviti / Fermentazione alcolica spontanea / Gelatine / Gomma arabica / Fosfato diammonico / Cremor di tartaro / Lieviti secchi attivi (LSA) / Proteine di origine vegetale ottenute dal frumento o dai piselli / Microfiltrazione tangenziale / Chips di legno di quercia / Mosto concentrato / Mosto concentrato rettificato / Enzimi per l’attivazione della pectinasi / Solfato di rame / Tannini enologici / Tartrato neutro di potassio / Anidride solforosa (SO2)
Dal disciplinare Demeter: Albumina d’uovo / Anidride solforosa (SO2) / Fermentazione alcolica spontanea / Bentonite / Carbone enologico / Microfiltrazione tangenziale.
Nei vini naturali: Anidride solforosa (SO2) / Fermentazione alcolica spontanea.
Durante la serata alcuni produttori di vini in degustazione, Marilena Barbera, Giuseppe Gueli, Tanino Santangelo, Costanza Trevisan, hanno illustrato la loro filosofia produttiva.
L’evento si è concluso con i saluti e i ringraziamenti del delegato A.I.S. Agrigento, Francesco Baldacchino, e un buffet finale realizzato dallo chef Antonio Di Caro in collaborazione con la brigata di cucina.
Ad occuparsi del servizio i sommelier: Enza Pendolino e Calogero Trupia, affiancati dagli aspiranti sommelier: Ignazio Montalto e Daniela Porrello.

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Claudia Caci

Divide la sua passione tra la comunicazione e l’enogastronomia. "Il mio più grande sogno è quello di riuscire a spendere il titolo di giornalista, perché attualmente di un mestiere ne ho fatta una passione e di una passione un mestiere". Queste le sue parole per dire quanto sia grande il suo entusiasmo nel mondo della “parola”, senza rinunciare a quello della tavola. Giornalista pubblicista, collabora con la redazione de “La Sicilia” sede di Agrigento. Nel 2012 fonda il blog d’informazione enogastronomica regionale Sfiziosarte.it e dal 2011 cura la comunicazione dell’A.I.S. (Associazione Italiana Sommelier) agrigentina. Referente FIC (Federazione Italiana Cuochi), segue le iniziative promosse dall’Associazione Cuochi Agrigento “Salvatore Schifano” per la rivista nazionale “Il Cuoco”. Diverse le collaborazioni giornalistiche per siti giornalistici sul web. Anche la passione per la cucina è diventata un mestiere. Infatti dal 2010 ha iniziato a lavorare in cucine di ristoranti come aiuto chef, passando per agriturismi, hotel e pasticcerie. Ha partecipato a gare di cucina (a Marina di Massa “Internazionali d’Italia”, portando a casa in totale due medaglie d’argento e tre di bronzo). Aspirante sommelier A.I.S., certamente alle sue passioni aggiungerà anche quella del vino. Insegna materie inerenti l’agroalimentare in un ente di formazione professionale. Da marzo 2015 collabora con EnoNews.

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