IL PROTAGONISMO DELL’AGROALIMENTARE ITALIANO
Se partiamo dai dati positivi dello spumante italiano e del suo mercato internazionale, non è soltanto perché siamo ormai giunti alle festività natalizie, ma anche perché in ordine cronologico sono le cifre più recenti registrate da una stima della Coldiretti in merito alle esportazioni italiane nel mondo. E secondo tale stima, la notizia più eclatante è che le esportazioni di spumante per la prima volta raggiungono il record storico del miliardo di euro nel 2015, con un aumento del 19%.
Numeri che suonano come una conferma, dopo che l’intero comparto dell’agroalimentare italiano era stato definito dalla stessa Coldiretti nei giorni scorsi come il vero “X factor” del Paese. “Il record storico delle esportazioni alimentari Made in italy conferma che “il vero “X factor” sta in una rinnovata ibridazione di settori e competenze tradizionali che produce un nuovo stile italiano con il successo della gastronomia italiana che ha agganciato lo sviluppo della filiera agroalimentare, legandola anche al turismo, alle bellezze paesaggistiche e culturali del Paese, grazie anche al volano delle piattaforme digitali. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare il rapporto del Censis sulla situazione sociale del Paese dal quale emerge il protagonismo dell’agroalimentare nella ripresa del Paese”.
Poi, sempre nei giorni scorsi, era stata la volta della “pummarola” a conquistare le prime pagine di settore, con un boom del 20% in Usa. Il dato era emerso in occasione dell’Assemblea di Anicav, l’Associazione nazionale industrie delle conserve vegetali. “All’estero – aveva sottolineato la Coldiretti – si registra un andamento positivo per le conserve di pomodoro nazionali. (…) Le esportazioni di conserve di pomodoro italiane hanno fatto registrare un aumento record del 20% delle vendite in valore negli Stati Uniti che nel 2015 sono il primo Paese di destinazione della pummarola Made in Italy fuori dall’Unione”.
Ed ora, dunque, arrivano anche le bollicine a sottolineare quanto davvero sia forte il protagonismo dell’agroalimentare italiano nel mondo. Per lo spumante, in particolare, Coldiretti ha approfittato dell’avvicinarsi delle festività di Natale e Capodanno per fare una stima dei brindisi e sembra proprio che mai così tanti come quest’anno nel mondo saranno Made in Italy. La domanda – sottolinea l’Associazione di categoria – è cresciuta in valore del 50% in Gran Bretagna e del 32% negli Stati Uniti, che si classificano rispettivamente come il primo ed il secondo mercato di sbocco delle bollicine italiane, che però vanno forte anche in Germania, che si posiziona al terzo posto. E le richieste sono aumentate del 19% anche da parte dei cugini francesi, sempre molto nazionalisti nelle scelte della tavola”.
Insomma, anche una vittoria morale, non soltanto di cifre, a cui si aggiunge una classifica che fa comunque piacere, in qualunque modo la si legga: “le bollicine italiane più consumate nel mondo sono nell’ordine il Prosecco, l’Asti e il Franciacorta, che ormai sfidano alla pari il prestigioso Champagne francese”. Ma di qualunque regione italiana si parli o qualunque etichetta di spumante italiano si degusti, l’importante è che la scia positiva di questo 2015 venga perseguita e superata nell’imminente futuro.