Il flambé è donna: Desirèe Florio vince la 1^ edizione del campionato italiano

IMG_0267-003Si chiama Desirèe Florio, e frequenta il terzo anno dell’I.P.S.S.E.O.A. Giovanni Falcone di Giarre. È lei la vincitrice della prima edizione del campionato italiano “Le Donne nell’Arte del Flambé” organizzata dall’AMIRA (Associazione Maîtres Italiana Ristoranti e Alberghi) in omaggio a Maria Luisa Speri, unica donna (almeno fino a pochi giorni fa) vincitrice del titolo di Grande Maestra della ristorazione. Tenutasi tra i canali della friulana Grado dal 6 al 9 marzo, e riservata alle sole donne, la gara prevedeva la preparazione di un primo piatto a base di pasta, cucinato alla lampada, secondo i principi della tecnica flambé, mediante l’impiego di grappa Nonino, sponsor ufficiale della competizione.

Anche se alla maggior parte dei lettori le fiammate al tavolo ricorderanno le antologiche scene comiche di svariate pellicole, per chi esercita la cucina di sala c’è poco da ridere: ordine, pulizia, padronanza delle temperature ed eleganza sono solo alcune delle severissime regole che la governano.

Il flambé alla maniera di Bud Spencer e Terence Hill

Il flambé alla maniera di Bud Spencer e Terence Hill

Una sfida ardua, dunque, regolata da un cerimoniale rigido e combattuta da dieci squadre provenienti da tutta Italia, da consumare in venti brevissimi minuti: quindici dedicati alla cottura e cinque al commento del vino abbinato, in questo caso Afrodite, un Etna Bianco DOC dell’azienda Terre dell’Etna. Una sfida vinta grazie alla determinazione di Desirèe, capace di valorizzare anche i momenti morti della cottura, sfruttandoli per raccontare al pubblico ingredienti e storia del proprio piatto di spaghetti con masculina da magghia e finucchieddu rizzu, tra un passo dei Malavoglia e un immaginario tuffo nello Ionio. Una sfida vinta con una soddisfazione in più: non solo coetanee studentesse tra le partecipanti, ma anche aspiranti maîtresse e maîtresse di lungo corso.

IMG_0268-001La più giovane vincitrice della gara ammette di avere sempre avuto il desiderio di frequentare il mondo della sala e si dichiara soddisfatta della propria scelta: tanto studio e tanto lavoro ripagano; le soddisfazioni sono tante. Un lavoro, quello relativo alla gara, durato più di un mese, trascorso ad analizzare ogni singolo ingrediente del piatto con la collaborazione dei compagni dell’indirizzo cucina e la consulenza del proprio docente di sala e vendita, il professore Roberto Proietto Salanitri. Un piatto di cui vi lasciamo la ricetta in fondo alla pagina, nel caso voleste cimentarvi.

Tanta soddisfazione traspare anche dalle parole della preside, Monica Insanguine, sempre pronta a incoraggiare i propri alunni verso la strada dello studio e della formazione adulta; una formazione preziosa oggi più che mai, dato il momento d’oro vissuto dalla ristorazione e le numerose richieste di personale di sala qualificato. Desirèe ancora non sa dove andrà al termine del quinquennio, ma con un esordio del genere c’è solo da augurarle una lunga carriera nel mondo che tanto ama.

Spaghetti cca masculina da magghia e finucchieddu rizzu

Ingredienti per 4 persone

  • Masculini – 350 gr
  • Pomodori datterino – 300 gr
  • Spaghetti di Gragnano lunghi – 200 g
  • Olio Evo – 6 cl
  • Formaggio Canestrato Palermitano – 40 g
  • Barbe di finocchietto selvatico – 30 g
  • Crumble di taralli – 30 g
  • Filetti di acciughe sott’olio – 25 g
  • Pinoli – 20 g
  • Uva passa – 20 g
  • Grappa di Moscato – 2 cl
  • Zucchero di canna – 10 g
  • Zafferano – 3 bustine
  • Peperoncino fresco – q.b.
  • Scorza d’arancia e limone – q.b.
  • Aglio – q.b.
  • Sale e pepe q.b.

Mettere nella padella olio, aglio, peperoncino, scorza d’arancia e di limone; aggiungere i masculina e far cuocere. Fiammeggiare con la grappa. Togliere gli ingredienti dal fuoco e tenerli in caldo. Aggiungere le acciughe, i pomodorini e cospargere il tutto con lo zucchero di canna. Mettere l’uva passa e le barbe di finocchietto tritate. Bagnare con acqua aromatizzata al finocchietto e far cuocere. Mettere infine la pasta e i masculina, precedentemente preparati, e completare la cottura. Dressare con pinoli tostati, crumble di taralli, una spolverata di Canestrato e barbe di finocchietto.

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Gherardo Fabretti

Appassionato di leggi e latinorum, in principio fu Giurisprudenza. Laureato, invece, in Lettere moderne, diventa presto redattore per riviste di letteratura e fumetti. Alcolismo vuole che il vino inizi a interessarsi a lui, fino al diploma AIS di sommelier e al master in Gestione e Comunicazione del Vino organizzato da ALMA. Vive a Milano, ma quando può fugge, perdendosi volentieri in varie parti del mondo, perché il viaggio, come diceva Costantinos Kavafis, è “fertile in avventure e in esperienze”. Crede che Venezia sia la porta della felicità e Parigi il rifugio degli ultimi romantici. Non ha problemi con gli aerei ma a New York preferirebbe arrivarci in nave. Mentre organizza una breve gita in Mongolia, cerca compagni per il viaggio.

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