Alla pittrice Arianna Greco il premio “Benemerita del Turismo Culturale”

ariannagrecoE’ di Porto Cesareo Arianna Greco, la pittrice che dipinge con il vino. Un percorso artistico voluto dal Fato o da Bacco che, forse, aveva deciso da tempo di accendere i riflettori sul suo talento e aspettava solo che concludesse gli studi in Odontoiatria. In ogni caso la passione artistica, messa da parte per qualche tempo, è riaffiorata all’improvviso segnando la sua acclamata carriera.
Ripercorriamo insieme ad Arianna l’emozionante avventura per la pittura facendoci sorprendere dalla versatilità del nettare degli dei.

Il nettare degli Dei diventa il mezzo per esprimere il Suo estro. Che rapporto ha con il vino?
“Devo ammettere che fino al 2012 reputavo il vino un semplice “alimento” alla stregua di qualunque altra bevanda. Non lo gradivo, ma durante cene con amici non disdegnavo di sorseggiarne un po’. Dal 2012 in poi ho cambiato approccio, mi sono avvicinata a “lui” con il dovuto rispetto e la giusta curiosità, nonché con una buona quantità d’amore. Da allora ho cercato di studiarlo: ho frequentato il Master di Slow Food e letto buona parte delle pubblicazioni di Sandro Sangiorgi a partire da “L’Invenzione della gioia”, oltre ad alcune opere di Andrea Zanfi con il quale ho anche collaborato. Attualmente accompagna i miei pasti con molta più frequenza e non nascondo che davanti ad una nuova bottiglia, se devo scegliere tra berlo o provarlo su tela, beh… preferisco usarlo per dipingere! Assecondo più volentieri l’estro artistico che quello gustativo tanto che, tempo fa, utilizzai delle bottiglie di Barolo del 1976 e del 1979 senza nemmeno assaggiarlo”.

Vino uguale Arte: quando e perché è nato il desiderio di dipingere con esso?
“Tutto è nato nel 2012. Complice l’amore e l’incontro con un uomo che aveva la passione per il vino tanto da trasformarla in lavoro. Iniziarono i primi viaggi enonauti, le prime degustazioni e il mio interesse per il colore del vino. Dipingevo già da tempo con tecniche tradizionali e l’idea che il vino fosse anche colore iniziò ad entusiasmarmi! Così comprai una piccola tela e una bottiglia di Primitivo di Manduria e iniziai a dipingere. Nacque il mio primo quadro che divenne la Copertina del libro “L’amore è come un bicchiere di vino rosso” del regista teatrale Francesco Biolchini ed è inserita in un Manuale della storia italica del professore sardo Franco Niedda Crispo. Era una prova, ma notai che stava succedendo qualcosa di curioso: il colore del mio quadro stava cambiando, si evolveva in tonalità mattonate, aranciate, mutavano verso la maturità un po’ come accade al quadro di Dorian Gray di Oscar Wilde. Questo mi colpì e da lì è iniziato tutto”.ariannagrecoquadro1

Cosa rappresenta per Lei questo nuovo modo di dipingere? Cos’è l’Arte Enoica?
“L’Arte Enoica è prima di tutto “sperimentazione”, si tratta di una forma artistica nella quale ogni bottiglia, ogni vitigno, ogni produttore, ogni annata, ogni blend fa la differenza e per poter conoscere questo mondo è necessario provare su tela quel vino e seguirne l’evoluzione cromatica nel tempo. Per esempio una Barbera prodotta sul Gargano può evolvere verso il bordeaux mentre un’altra prodotta in Piemonte evolve verso il grigio. Ovviamente non è così semplice come potrebbe apparire, nel senso che non basta porre il vino sulla tela per ottenere un quadro enocromatico. Io gioco molto sulle riduzioni quindi sui gradi di bollitura del vino. Ma non solo. Una volta realizzata l’opera è necessario provvedere al mantenimento della stessa. A tal proposito utilizzo sia un fissativo sia un isolante in due varianti, lucida o satinata, che permettono al vino di evolvere di per sé ma bloccano il colore evitando che venga meno. E’ un peculiare modo di dipingere e mi piace che sia legato al mio nome così da poter dare, nel mio piccolo, un qualche contributo all’Arte contemporanea. A tal proposito voglio ricordare che lo scorso 29 aprile è uscito in Italia il film documentario “Vino su Tela. L’Arte Enoica di Arianna Greco” per la regia di Agnese Correra. Si tratta di un docu-film in stile road-movie che racconta un viaggio attraverso la Puglia Enoica passando per le zone del Negroamaro, del Primitivo di Manduria e del Nero di Troia. Durante questo viaggio “scelgo” i vini che utilizzerò per la realizzazione del trittico finale tutto dedicato alla mia terra. Il film è stato presentato anche a Praga nel mese di maggio e vede la partecipazione di tre aziende che fanno da coprotagoniste: i Conti Zecca, il Consorzio Produttori Vini di Manduria e l’Azienda Grifo. Dura 70 minuti ed è un altro modo per poter fruire dell’Arte Enoica e per conoscere la viticultura pugliese, perché di ciascuno dei tre vitigni viene raccontata la storia”.

A cosa o a chi si ispira quando realizza un dipinto?
“Io dipingo ascoltando musica. Mi piace “perdermi” nei suoni o anche “vivermi” i testi delle canzoni. Mi ispiro a questo tanto che il 90% dei titoli delle mie opere sono tratti da quella stessa canzone che esprime il sentimento che mi ha animato durante la realizzazione. E’ il caso di “Come mi vuoi”, opera che, tra l’altro, è diventata il tatuaggio di una donna del vino pugliese, oppure “Incontro” ispirata all’omonimo componimento del Maestro William Greco o anche “Questo inferno rosa” e “Solo per i tuoi occhi”. La musica è la mia Musa ispiratrice”.

ariannagrecoquadro2Con quale vino preferisce dipingere e perché?
“Amo molto il Primitivo di Manduria ma anche il Negroamaro e il Nero di Troia, forse perché sono i vini per eccellenza della Regione che mi ha dato i natali, o perché sono i protagonisti nel film documentario. Resta il fatto che la loro resa cromatica nel tempo è eccellente. Non disdegno nemmeno Aglianico, Barolo, Chianti, dolcetto delle Langhe, Nero d’Avola… ognuno, a suo modo, è al posto giusto un po’ come una tavolozza speciale. In realtà non uso solo vini italiani. Quando sono ospite all’estero per alcuni eventi, nei miei live di pittura col vino uso vini locali. Così è stato in Brasile lo scorso 2 aprile dove sono stata presente per Encontro de Vinhos 2016, la Fiera Vinicola Mondiale itinerante che fa tappa in sei città brasiliane e che proprio quest’anno ha una mia opera come immagine ufficiale. Ma anche in Russia e ad Hong Kong ho proceduto nello stesso modo usando “vini del posto”.

Conosce altri artisti che utilizzato questa tecnica?
“Non so se in passato altri artisti abbiano utilizzato il vino nella pittura, magari mescolandolo con colori perché non mi è giunta memoria di opere realizzate solo con il vino. Conosco un bravissimo artista di Tokyo che dipinge col vino su carta: Edgar Lizarazu. Mi ha contattata qualche tempo fa e siamo diventati amici. Ho saputo da Edgar di essere stata io la sua fonte d’ispirazione e di avergli dato la spinta per dipingere con il vino. Mi ha dedicato dei ritratti ed è stata la prima volta che qualcuno mi rappresentasse usando proprio ciò che per me è colore: il vino. Mi sento onorata, oltre ad essergli grata, e spero di incontrarlo presto”.

A novembre sarà insignita di un importante riconoscimento internazionale: “Benemerita del Turismo Culturale”. Un premio che in passato è stato assegnato ad illustri personaggi come il francese Paul Bocuse e l’italiano Gualtiero Marchesi. Ci può raccontare come nasce questo riconoscimento e come sta vivendo questa esperienza?

“Sì! A novembre avrò l’onore di ricevere l’importante riconoscimento internazionale di “Benemerita del Turismo Culturale” in occasione del 34th EUROPEAN AWARD FOR THE TOURISM che si svolge in Croazia, nell’ambito del 19th International Tour Film Festival, un riconoscimento che arriva dopo soli quattro anni di attività artistica. Anni in cui ho avuto modo di girare il mondo portando con me la Cultura Eno-Artistica italiana. Sono stata fortunata, ho opere presso tre Musei Italiani, ho realizzato diverse copertine di libri ed etichette di vini, tante Mostre sia personali sia collettive, ho anche ricevuto il riconoscimento di “Ambasciatrice” da uno dei tre Musei, diversi Premi come il Premio Diomede 2015 e il Premio Radici del Negroamaro 2016; lo stesso film documentario a me dedicato dalla regista Correra è per me motivo d’orgoglio e d’emozione. Sapere poi che lo stesso riconoscimento è stato già attribuito a personalità del calibro di Paul Bocuse, Gualtiero Marchesi ma anche Franco Zeffirelli, mi rende quasi incredula e un po’ me lo fa vivere come un “onere” importante! Ma ne sono felice e questo è l’importante. Devo il mio ringraziamento a tal proposito a chi mi sostiene credendo fortemente in me e nelle capacità comunicative dell’Arte Enoica, come il dott. Cosimo Durante, Presidente del Gal Terre d’Arneo, oltre al giornalista Antonio Conte, pietra miliare del predetto premio”.

ariannagrecoquadro3A chi sarà dedicato questo riconoscimento?
“In genere non dedico mai a nessuna persona in particolare un premio o un riconoscimento, perché credo che solo non arrendendosi e facendosi forti delle proprie capacità si possono ottenere dei risultati. L’Arte per la mia famiglia è sempre stata un hobby da coltivare in parallelo, perché l’Arte è solo “un di più”. Per questo motivo non ho frequentato un Liceo Artistico, un Istituto d’Arte o un’Accademia, ma non ho abbandonato le mie propensioni e, in un modo o in un altro, le ho portate avanti. Non a caso sulla mia schiena ho tatuato le parole “Faber est suae quisque fortunae”, ciascuno è artefice del proprio destino. Non si deve demordere mai!”

Quali saranno i suoi programmi nei prossimi mesi?
“Nell’immediato ho tre Mostre Collettive in corso e sto preparando una nuova Collezione di quadri per una Mostra Personale. A breve uscirà un lavoro editoriale in cui dodici mie opere saranno abbinate a dodici racconti scritti da Gianni Mauro, ricordato per la sua partecipazione a Sanremo nel 1978 insieme a Rino Gaetano, e poi fondatore de I Pandemonium, oltre che autore di tantissimi testi di canzoni anche per film di Adriano Celentano (La Pigiatura ne “Il Bisbetico domato”) o Renato Pozzetto (Il Ragazzo di Campagna).
L’etichetta di un Negroamaro porterà la mia firma ed è in atto una collaborazione col Maestro Fulvio Palese del Conservatorio di Lecce. È nell’aria anche un “tour enoico” in Germania… Insomma tante novità che sicuramente si affiancheranno con la prosecuzione della promozione del Film Documentario “Vino su tela”.

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Agata Faro

Ha seguito il richiamo della sua passione attraverso la serie di corsi per conseguire gli attestati dei vari livelli di sommelier AIS, fino al riconoscimento dell’abilitazione professionale. Iscritta dal 2012 nell’elenco generale degli esperti degustatori vini D.O., presso l’Assessorato Regionale dell’Agricoltura dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, il suo motto è “Degustare in viaggio”. Ritiene, infatti, che il modo migliore per comprende un vino e la storia di chi lo produce è quello di vivere il territorio. Dal 2011 collabora con EnoNews raccontando di viaggi, degustazioni, e di buona cucina.

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