La passione del vino coltivata sull’Etna. Alla scoperta della Cantina Calcagno
La notizia era già stata resa nota qualche settimana fa (leggi qui), suscitando un giustificato interesse nel mondo vitivinicolo e segnando anche un record in fatto di sperimentazione. I “Vini d’Alta Quota 2813” dell’azienda siciliana Calcagno sono infatti il frutto di un esperimento innovativo ed unico, che li ha visti per oltre un anno affinarsi a tale quota, in un angolo dell’Osservatorio dell’Etna, predisposto con la collaborazione attiva dell’Ingv. Si è trattato di un progetto di portata internazionale, di un primato che va oltre i confini nazionali e che è svelato già nelle etichette presentate e degustate in una conferenza stampa allestita a Catania nei giorni scorsi.
Un tavolo tecnico di giornalisti enogastronomici, enologi e sommelier proprio durante la conferenza ha aperto alcuni campioni delle etichette affinate sull’Etna, rendendo pubblici i risultati. I vini aperti hanno rivelato un maggiore senso di freschezza, una grande esaltazione delle note minerali, il tutto in un quadro di completa armonia ed equilibrio. L’esaltazione della brillantezza e la grande compostezza che si è riscontrata sia da un punto di vista olfattivo che gustativo rendono questi vini fini ed eleganti.
Le telecamere di EnoNews sono andate alla scoperta di questa realtà vitivinicola del vulcano, portata avanti dalla famiglia Calcagno con grande rispetto per la tradizione ma anche guardando avanti, al futuro. Una passione seminata nel territorio di Passopisciaro, tra Castiglione di Sicilia e Randazzo, tra le Contrade di Feudo di Mezzo ed Arcuria, che danno anche il nome alle etichette dell’azienda.