La Sicilia di Domenico Pellegrino al centro della Cosmogonia Mediterranea
Il waterfront del porticciolo di Sant’Erasmo, a Palermo, ospita fino all’11 marzo “Cosmogonia Mediterranea”, l’installazione acquatica immaginata da Domenico Pellegrino per raccontare, come dice l’artista, una “Sicilia di luce, pronta ad accogliere chi va per mare”, una vera e propria “visione sottosopra” del Mediterraneo.
Un’isola-faro, la Sicilia, collocata al centro di 22 opere galleggianti che si accenderanno al tramonto nello specchio d’acqua del porticciolo di Sant’Erasmo: sono i 22 Paesi del Mare Nostrum che, insieme alla sagoma della Trinacria, compongono la luminaria-pop concepita da Pellegrino per la Biennale Arcipelago Mediterraneo (BAM, progetto dell’Assessorato comunale alla Cultura). Tutte le opere della Cosmogonia sono dipinte a mano da Pellegrino con cromie differenti e riporteranno i decori folk della tradizione siciliana che richiama ai carretti. Hanno lavorato al progetto molti giovani artisti e allievi dell’Accademia di Belle Arti nel corso di un laboratorio aperto a Palazzo Sant’Elia.
“Ho pensato alla Sicilia come a un’isola di luce – racconta Domenico Pellegrino – che ricorda a chi parte e va per mare, di tornare sempre da lei e che è pronta ad accogliere, all’interno del suo contorno di montagne, mare e stelle, coloro che in lei cercano riparo”.
Nel saggio critico “SottoSopra”, Alba Romano Pace spiega: “Nella geografia terrestre, l’isola è lo specchio dell’uomo ribelle, solitario, pronto alla sfida. È circondata da un cielo d’acqua, che accoglie vita e morte. Un cielo buio dove la luce si sfalda, colore per colore. Un cielo denso, che attutisce e nasconde. Un cielo dove nuotano angeli con le ali di squame iridescenti. Un cielo senza suoni, in cui le identità si sperdono. Un cielo che tutti chiamano mare, e che l’artista Domenico Pellegrino, ruotando il mondo sottosopra, trasforma in firmamento”.