Al Congresso Nazionale AIS Cantine Florio: una degustazione emozionante!

Che si trattasse di una degustazione importante non c’erano dubbi, ma parteciparvi e vivere i momenti evocativi dell’azienda che ha segnato la storia della viticoltura in Sicilia oltre che in Italia, ha rappresentato un momento emozionante da custodire tra gli incontri gustativi più magici ed appassionanti vissuti. Così, domenica 29 ottobre, in occasione del 51° Congresso Nazionale AIS tenutosi a Taormina presso l’Hotel Excelsior si è celebrato il tripudio del Marsala, oltre che di due passiti delle cantine Florio. L’azienda, presente da quasi due secoli, esprime non solo l’orgoglio siciliano in campo vinicolo, ma anche la famiglia Florio che è stata in Sicilia esempio di imprenditoria per i grandi successi ottenuti  già dalla metà dell’ottocento fino agli inizi del ‘900. Dal 1998 Florio è diventata di proprietà della Illva Saronno Holding che ha continuato, nel rispetto delle tradizioni e con altrettanto vigore ed impegno, i successi dell’antica cantina Florio. Una grande responsabilità quella eredita dalla Holding Illva, un grande patrimonio storico e culturale che potrà essere vissuto ed assaporato recandosi a Marsala a visitare i luoghi centenari, respirando il profumo di un vino che circa 200 anni addietro ha varcato i confini italiani per deliziare gli esigenti palati inglesi. Lasciatevi affascinare dal racconto della vita della famiglia Florio per scoprire come questa già fosse avanti rispetto ai tempi. Ma soffermiamoci sulla degustazione espressa per l’occasione dalla responsabile dell’Azienda Benedetta Poretti, dall’enologo Giuseppe Spagnuolo, e condotta dal delegato AIS Catania Jonico-Etnea Orazio Di Maria. Un incontro che ha suscitato da subito emozione oltre che rispetto verso il vino che ha inondato di profumi la sala Etna. Le etichette in degustazioni sono state:

Malvasia 2010.  
Annata 2010, fortunata in tutta Italia e in particolar modo in Sicilia. Il vino è prodotto sull’isola di Salina, l’uva Malvasia è raccolta tra la seconda e terza settimana di settembre ed è stesa al sole per 2-3 settimane. Le uve sono pigiate al raggiungimento del giusto grado zuccherino; segue una  breve macerazione a freddo sulle bucce per estrarre la massima quantità aromatica. Finita la fermentazione, il prodotto affina per 6 mesi in vasca; segue un breve passaggio in barrique di rovere francese. Dall’analisi visiva il vino si mostra di un nitido colore oro antico o giallo topazio. Al naso è caratteristico: miele di acacia, erbe aromatiche (menta, rosmarino), anice. Al gusto torna il miele delicato. E’ un vino equilibrato con una buona corrispondenza fra freschezza e sapidità. Sorprende il finale amarognolo che lo rende particolarmente gradevole al punto da desiderare di degustarne un altro calice. E’ vino da abbinare non solo con i dolci, ma anche con formaggi erborinati od anche con cioccolato fondente non oltre il  60%.

Passito di Pantelleria vendemmia 2014.
Da uve Zibibbo al 100%. Metodo di vinificazione diverso dalla Malvasia. Si appassisce il 30% dell’uva (creazione della cosiddetta “passola”) che verrà aggiunta in fase di fermentazione alle altre uve che nel frattempo si sono maturate e sono pronte per essere pigiate. Dopo breve macerazione a freddo, al fine di estrarre i  profumi,  segue la fase fermentativa; è  questo il momento di aggiungere la famosa passola creata per appassimento al sole.  Si procede con la svinatura togliendo la passola già esausta, aggiungendone altra fino ad ottenere gli aromi e gli zuccheri desiderati. L’affinamento avviene per 8 mesi in vasca e per 6 mesi in barrique.
L’esame tecnico del vino mette in evidenza un colore ambrato con lievi riflessi aranciati e una bella lucentezza. L’esame olfattivo cattura datteri, fichi secchi, pesca gialla sciroppata, albicocca, menta appassita, note balsamiche. Al gusto le sensazioni olfattive ritornano in bocca. Un vino ben strutturato, con una buona sapidità e per niente stucchevole.

Donna Franca – Marsala Superiore Riserva Semisecco Ambra.
Si tratta di un Marsala conciato composto da vino base ottenuto da uve grillo coltivate nella fascia costiera di Marsala; si aggiunge alcool per fortificarlo, mistella (mosto fresco la cui fermentazione è bloccata con l’aggiunta di alcool) e infine mosto cotto (prodotto ottenuto dalla cottura a fuoco diretto del mosto fresco) nella percentuale del 2-3% per donare la nota ambrata al vino. Si procede all’affinamento nel classico Caratello, un fusto in rovere di 300 litri. Donna Franca è l’unico Marsala nel quale non viene dichiarata l’annata. Si dichiara che è un blend di Marsala di diverse annate delle quali la  più giovane deve avere almeno 15 anni di affinamento nel Caratello. Nel caso specifico del Donna Franca, l’annata più giovane è del 1994 e l’annata più vecchia è del 1941, opportunamente in percentuali diverse.
Note gustative: ambrato, brillante, con un ventaglio di profumi sublimi di frutta secca: mandorle tostaste e noci; miele di castagno, the, mallo di noce, note di vaniglia, sentori di vernice, zucchero caramellato, profumi balsamici. Il palato è accarezzato da piacevole e avvolgente morbidezza dalla persistenza infinita. Esprime l’eleganza di una donna di altri tempi!

Aegusa – Marsala Superiore Riserva Semisecco 2001. 
Di questo Marsala si dichiara l’annata. La vinificazione e l’affinamento seguono lo stesso l’iter del Donna Franca. Si tratta della migliore annata di un decennio. L’anno 2011 è stato identificato come migliore annata affinata in cantina. Anche i Florio producevano questa riserva chiamata Aegusa (nome antico dell’isola di Favignana), poche bottiglie riservate ad eventi speciali. Un vino austero, che si concede con discrezione, che non vuole farsi scoprire facilmente. Esprime note eteree, evolute, speziate. Si potrebbe definire un vino timido che ha però molto da raccontare!

Aegusa- Marsala Superiore Riserva Semisecco 1952
Siamo di fronte a un vino di 65 anni: 56 in legno, 9 in bottiglia. Il colore già evidenzia un vino che di anni ne ha tanti, mentre i profumi terziari fanno pensare a qualcosa di emozionante. Fare una degustazione tecnica sarebbe riduttiva per la magia che sin dal primo sorso ci regala: infinita. Qui piace giocare con gli abbinamenti: al cioccolato fondente oltre il 60%, alla selvaggina; ancora al foie gras, oppure osare con le ostriche. Ma forse l’unico, vero abbinamento è la contemplazione in assoluto silenzio in compagnia dei propri pensieri e di un grande sigaro cubano.
L’emozione che ci hanno regalato questi vini sono state tante; anche quella di sentirci, per qualche ora, gli amici privilegiati che i Florio amavano ospitare nella loro dimora di Favignana.

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Agata Faro

Ha seguito il richiamo della sua passione attraverso la serie di corsi per conseguire gli attestati dei vari livelli di sommelier AIS, fino al riconoscimento dell’abilitazione professionale. Iscritta dal 2012 nell’elenco generale degli esperti degustatori vini D.O., presso l’Assessorato Regionale dell’Agricoltura dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, il suo motto è “Degustare in viaggio”. Ritiene, infatti, che il modo migliore per comprende un vino e la storia di chi lo produce è quello di vivere il territorio. Dal 2011 collabora con EnoNews raccontando di viaggi, degustazioni, e di buona cucina.

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