Quando cuore e cucina si alleano. Etna & Chic: 10 mila euro contro il Parkinson
Diecimila euro raccolti e destinati per la maggior parte alla LIMPE – DISMOV, l’Accademia Italia Malattia Parkinson e disordini del movimento, per finanziare il miglior progetto mirato al miglioramento della qualità di vita dei pazienti affetti dalla patologia. E’ stata una vera e propria gara di solidarietà, la settima edizione di Etna Chic Chef, ospitata a Tenuta Voscenza, a Santa Venerina, in provincia di Catania dedicata quest’anno al tema del comfort food. “Siamo molto grati a Charming Italian Chef che ci ha permesso di realizzare una iniziativa unica – ha dichiarato il segretario nazionale della LIMPE, Francesca Morgante – è la prima volta infatti che una società scientifica destina fondi ai pazienti e non alla ricerca. Il Parkinson è una malattia che colpisce l’individuo in toto e sostenere attività di supporto psicologico e riabilitative è molto importante, copriamo un gap del servizio sanitario nazionale”. Una due giorni, organizzata dal patron Pietro D’Agostino, stella Michelin, dall’associazione Charming Italian Chef, lo chef Seby Sorbello, presidente APCE e rappresentante FIC, per parlare e confrontarsi sul cibo del cuore che fa bene all’anima, che è solidarietà, ma anche territorio, benessere, memoria, alla scoperta delle eccellenze dell’Etna. A cominciare dal vino, con la visita a due aziende del territorio di Castiglione di Sicilia e Solicchiata, Vini Patria e palmento Costanzo e Il B2B in The Kitchen Tour, una Jam Session, in cui produttori e chef hanno dato vita a un divertente confronto: i primi presentandosi con un paniere di primizie del territorio, i secondi improvvisando un piatto. Interessanti, poi, i percorsi del terroir, un originale B2B, a cura del sommelier Mauro Cutuli, dedicato ai produttori del vino.
“Nuovi e vecchi compagni di viaggio e nuovi prodotti da conoscere e valorizzare– ha esordito Raffaele Geminiani, direttore di Charming Italian Chef – Gli chef che vengono da fuori sperimentano materie prime eccezionali, dando una loro interpretazione. Si fa conoscere anche l’ospitalità, perché la Sicilia ha anche delle bellissime strutture da mostrare”.
Sono stati una ventina gli chef dell’associazione Charming Italian chef, la Federazione Italiana Cuochi, e la sezione provinciale di Catania, che generosamente hanno condiviso passione ed esperienza, rispondendo alla chiamata di D’agostino e Sorbello. E si contano anche oltre 50 sponsor, 150 addetti ai lavori e oltre tutti 250 ospiti che hanno aderito all’iniziativa. “Un evento che cresce ci anni in anno – ha commentato D’Agostino – tutto può essere comfort food, il cibo della felicità!”.
E poi la serata finale, con le venti berrette bianche hanno dato il meglio di sé. Da Giuseppe Mancino, due stelle Michelin, de il Piccolo Principe di Viareggio, con i suoi spaghetti con bottarga e agrumi, le altre stelle Michelin Alessandro Gilmozzi, de El Molin di Cavalese nella Valle di Fiemme, Trento, tra i più noti nel panorama nazionale come lo chef di montagna con la sua cucina che sa di licheni, profuma di affumicatura, di erbe dei boschi, di capanna da caccia, che ha proposto l’uovo delle Dolomiti (cotto alla rovescia, crema di broccolo, betulla candita, riduzione di funghi, lichene bianco, geranio odoroso); Flavio Costa, del ristorante 21.9 all’interno della Tenuta Carretta a Piobesi d’Alba, grande cantina e location nel cuore del Roero che si è presentato con crema di zucchette trombette, seppie al nero e scorzette candite di limone; Pier Giorgio Parini, da stella Michelin a miglior giovane chef d’Italia per la Guida dell’Espresso 2012, piatto: Mezze maniche in porchetta con finocchietto selvatico, rosmarino e limoni.
Ludovico De Vivo CapoFaro Malvasia resort di Salina (Filetto di cavolo e capperi); Peppe Bonsignore, de L’Oste e il Sacrestano di Licata, (Conchiglioni alla norma); Valentina Chiaramonte di Fud OFF a Catania, (fegatini di pollo Salvo Vicari a Noto (Vellutata di zucca e topinambur, semi di zucca tostata e pancia di maiale cotta sulle braci); Alfio Visalli, di Blu Lab Academy (“Sano come un pesce” Cubo di Cobia su parmentier di topinambur e patate con mousse di piacentino ennese e carciofino croccante); Elia Russo di Villa Neri, Linguaglossa,(Tortello di pasta fresca allo Zafferano con mollica atturrata al finocchietto e miele su fonduta di zucca gialla e una riduzione di marsala semi sec); Giuseppe Raciti di Zash, Riposto (Maialino cotto a bassa temperatura, agrodolce di datterino, soia, caffè e cime di rapa); Carmelo Trentacosti, Villa Igea, Palermo (Insalata di sgombro affumicato alla pantesca). Tommaso Cannata, Bottega del Pane, a Messina, (pidoni messinesi con farina di grano antico siciliano Maiorca farciti con tuma, scarola, pomodoro e acciughe). Naturalmente, i primi ad accedere i fornelli anche Pietro D’Agostino, La Capinera e Kistè di Taormina che ha presentato un “Vitello, senape, ceci e fantasia” e Seby Sorbello, Sabir Gourmanderie di Zafferana Etnea con un “Polpo alla luciana”.
“La grande cucina unita al grande cuore dei cuochi – ha commentato anche Sorbello –Un sodalizio vincente, che riesce a tradurre il gusto in solidarietà, il cibo e i prodotti di eccellenza in arma potente nel campo della scienza e della medicina”.
Una serata che ha avuto anche una testimonial d’eccezione, la maison Marella Ferrera, non solo una firma dell’alta moda tra le più importanti del panorama italiano ed internazionale ma anche una vulcanica figlia “doc” dell’Etna che, per l’occasione ha realizzato dei papillon in “ecoglass” messi in venduta in beneficenza. “Ho deciso di realizzare dei papillon con un materiale di riciclato che troppo spesso purtroppo popolano i fondali dei nostri mari – ha detto la stilista – Immaginare un riutilizzo per uno scopo benefico, mi è sembrato un bel messaggio da lanciare”.
Piatti stellati, vini, solidarietà e non solo. Spazio all’arte e alla creatività, affidati a due emergenti: la stilista Micaela Morandi ei suoi fiori di seta, organza chiffon, anche questi donati per la raccolta fondi; l’artista Laura Calafiore protagonista di una speciale performance di fast painting dal vivo.
Presenti anche i pasticceri della Conpait. (Confederazione Pasticceri italiani) Salvatore Cappello, della più famosa pasticceria palermitana e Antonella Scripilliti di Giardini Naxos. Il dopo cena, affidato all’estro e allo spirito di due barman siciliani, Mario Grasso e Luciano Ferlito, che hanno firmato gli special cocktail, dedicati ai profumi, alle essenze dello straordinario territorio, chiamato Etna. Presenti anche gli alunni degli istituti alberghieri “Salvatore Pugliatti” di Giardini Naxos e “Enrico Medi” di Randazzo.