Alla scoperta del vulcano e dei suoi sapori con il Treno dei vini dell’Etna

C’è un nuovo modo di scoprire tutto il fascino e il gusto dei vini dell’Etna. Proprio nuovo forse no, ma certamente suggestivo e che, proprio per il suo richiamo all’antico, rappresenta comunque una novità per il territorio etneo. E’ l’iniziativa del Treno dei vini dell’Etna, che la Strada del Vino e dei Sapori (www.stradadelvinodelletna.it) ha lanciato per dare un nuovo slancio a quella fetta di territorio che tanto sviluppo sta promettendo in termini economici e turistici per l’intera isola. Una scelta lungimirante, partita con un profilo basso innanzitutto per tastare l’interesse della gente, che si è rivelato positivo. A svelarlo è stata la direttrice della Strada del Vino e dei Sapori dell’Etna, Valeria Carastro, che lo scorso sabato, assieme a una folta squadra di enoappassionati, ha voluto a bordo del trenino anche alcuni giornalisti di settore, rivelando i dati del progetto che nel 2018 si preannuncia ancora più interessante. “Quest’anno – ha detto Carastro – sono stati registrati circa 550 passeggeri, soprattutto italiani-siciliani (70%) oltre che stranieri (30%), attirati da un territorio che al paesaggio lunare delle colate laviche di secoli diversi unisce distese di vigneti delle tante cantine che, antiche o moderne che siano, hanno colonizzato il sito. Il dato positivo è certamente rappresentato dalla voglia di riscoprire la Sicilia anche da parte dei siciliani stessi. Per noi – ha proseguito la direttrice, accompagnata dal consigliere della Strada del Vino, Federica Eccel – è una grande soddisfazione. Il progetto nasce da un protocollo d’intesa tra la Ferrovia Circumetnea, il Gal Etna (che ha messo a disposizione lo spostamento su gomma con il progetto Around Etna) e la Strada del vino dell’Etna. La Strada, in particolare, si occupa del contatto con il territorio e con le cantine coinvolte, nella parte organizzativo-logistica. Nel 2017 abbiamo avuto passeggeri per tutti i sabati, anche se l’idea adesso è di incentivare più giornate a settimana. Nel 2018 vogliamo incrementare il periodo di afflusso turistico, migliorando ancora di più il servizio. Aprire la domenica sarebbe opportuno, ma dipende anche dalla Circumetnea. Questa tratta è stata per anni a rischio chiusura e siamo lieti che il fascino dei vini siano uno strumento anche contro la chiusura della tratta stessa. Il prezzo quest’anno è stato di 52 euro, prevedendo lo spostamento su treno e su gomma, la visita a due cantine, con relative degustazioni, una guida bilingue per la scoperta del territorio, una giornata di 8 ore di attività. Per le cantine, il coinvolgimento è dipeso dalla loro disponibilità, cercando di fare una turnazione e mettendo nella stessa giornata tipologie diverse, offrendo ampia scelta, tra quelle legate alla tradizione ed anche tra le più moderne”. L’appuntamento era stato dato alla stazione della Circumetnea di Piedimonte Etneo, completamente ristrutturata e che ha dato il via alla interessante giornata. All’arrivo a Randazzo, dopo circa 40 minuti di passeggiata su strada ferrata, il gruppo è stato trasferito alla prima cantina del territorio: Tornatore. In degustazione nell’azienda agricola, i suoi Etna Rosato ed Etna Rosso. L’Etna Rosato è figlio del vitigno principe del vulcano, il Nerello Mascalese, vinificato in bianco. Il colore “anomalo” rispetta ai vini rosati classici, il suo presentarsi in modo originale confermano poi la semplicità di pronta beva, la fragranza aromatica e un gusto persistente. L’Etna Rosso al Nerello Mascalese aggiunge l’altro vitigno “deciso” tra gli autoctoni, il Nerello Cappuccio, fa acciaio e un passaggio in botti di rovere, rivelando un profumo intenso e speziato. Un ottimo biglietto da visita, insomma, per cominciare a scoprire il territorio, ed una bella conferma per quanti invece già il territorio lo conoscono e vogliono sempre nuovamente assaporarlo. La pausa pranzo ha rivelato, poi, una sorpresa intensa per i partecipanti: la tappa culturale alla Casa della Musica del Maestro Giuseppe Severini a Randazzo. Un vero e proprio scrigno di tesori, legati alla musica ed alla cultura secolare dell’uomo stesso. Dai primissimi strumenti musicali, costruiti con ossa e resti di animali, fino alla liuteria moderna ma dal fascino antico, passando per gli strumenti che nel Medioevo, anche siciliano, hanno incantato le corti di re e regine. Tutti strumenti rigorosamente costruiti dal Maestro e da lui suonati, improvvisando un concerto per i presenti che non ha eguali. Insomma, un passaggio obbligato per chi visita Randazzo, i suoi vicoli, le sue “bifore” medievali, incastonate nella pietra lavica dei vari secoli. Seconda e ultima cantina del territorio, infine, quella dei Conti Tasca d’Almerita, già storica per l’isola e adesso nuovo punto di riferimento sul vulcano. La Tenuta Tascante è il presidio scelto dall’azienda per produrre vini Etna. In degustazione, per i passeggeri del Treno dei Vini, il Tascante Buonora Etna Bianco, da uva Carricante, che esprime tutte le caratteristiche positive del sito: ottima acidità, rivelatrice della mineralità del terreno del versante Nord del vulcano, a circa 600 metri s.l.m. Un vino che fa acciaio, con una presenza di lieviti in affinamento per circa 4 mesi. Quest’anno l’annata 2015 ha ricevuto dal Gambero Rosso i tanto ambiti Tre Bicchieri. Il suo “compagno” rosso, Tascante, non è stato da meno: definito austero ed elegante, si è confermato così anche nel calice. Le sue vigne di contrada Sciaranuova hanno oltre 50 anni e sono esposte a nord-est, regalando un Nerello Mascalese appunto austero in tutto il suo carattere. Fa affinamento in botti di rovere per 18 mesi ed in bottiglia per 4 mesi. Anch’esso ha un medagliere non indifferente, ma che non necessita citarlo: basta degustarlo, assaporarlo, per scoprirne tutte le potenzialità. E’ proprio la cantina Tasca d’Almerita che chiude degnamente il nostro tour sull’Etna con il Treno dei Vini. Alla stazioncina di Passopisciaro si riprende il vagone che ci riporta a Piedimonte Etneo. Unica nota stonata, ma che vogliamo sottolineare proprio perché il progetto è davvero interessante, la piccola stazione della frazione dovrebbe essere recuperata esattamente come è stato fatto per quella di Piedimonte, che è un ottimo biglietto da visita della Muntagna. Un sito in totale abbandono non è sincero nei confronti di una terra dalle grandi potenzialità, che il nuovo direttivo della Strada del Vino e dei Sapori dell’Etna sta cercando di valorizzare al meglio, con il coinvolgimento di produttori, istituzioni, commercianti ed enti culturali, suscitando grande interesse tra il pubblico. L’auspicio è che, come prevede la direttrice, il progetto continui e si rafforzi, mentre l’Etna si conferma ogni giorno di più il nuovo volto della Sicilia che avanza…

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Antonio Iacona

L’Accademia Italiana di Gastronomia Storica, guidata dallo studioso e presentatore Rai Alex Revelli Sorini, ha nominato Antonio Iacona “Ambasciatore e Questore del Gusto” per la città di Catania, per il suo impegno nel diffondere le tradizioni enogastronomiche del territorio come strumento di sviluppo culturale, economico e turistico. Poeta, scrittore e giornalista catanese, laureato in Lettere Moderne, Antonio Iacona è sommelier, assaggiatore di olio, cura uffici stampa di eventi legati all’agroalimentare e collabora con numerose testate giornalistiche nazionali di enogastronomia. Dal 2013 cura l’ufficio stampa dell’Associazione Provinciale Cuochi Etnei.

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