Le luci di Domenico Pellegrino illuminano i Quattro Pizzi di Casa Florio

I Quattro Pizzi della Tonnara Florio all’Arenella sono un simbolo della città e di un vissuto di Palermo entrato nella leggenda. Con l’installazione di Domenico Pellegrino si illumina una storia, un monumento, un’esigenza di recupero e valorizzazione di un patrimonio materiale e immateriale della città, nel nome dei Florio. A sostegno dell’iniziativa, inserita nel Programma di Palermo Capitale della Cultura 2018, l’intervento delle Istituzioni regionali e il patrocinio del Comune di Palermo e di alcuni grandi marchi del made in Sicily. Palermo senza i Florio, non sarebbe quella che è. Una dinastia di imprenditori illuminati che seppe immaginare “quel mondo nuovo” che Palermo poteva offrire, generando impresa, lavoro, cultura, arte, persino uno stile di vita. La storia dei Florio è la Storia di Palermo, ne attraversa due secoli, ed è conosciuta in tutto il mondo, per aver rappresento – e con vera originalità – il periodo della Belle Epoque e del Liberty più raffinato, tanto da aggiungere nella storia dell’arte l’aggettivo palermitano. Alle ore 21 in punto di ieri, 23 luglio, all’Arenella, alla presenza del Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, del Presidente dell’ARS On.le Gianfranco Micciché e dell’Assessore Regionale ai Beni Culturali e all’identità Siciliana Sebastiano Tusa, sono state accese le 1600 lampadine utilizzate per realizzare l’installazione posta su uno dei Quattro Pizzi della Tonnara Florio. Nella luce della sera è visibile anche dal mare, come a voler orientare all’approdo in una dimensione immaginifica ma ancorata alla tradizione, come è spesso l’opera di Domenico Pellegrino. L’opera, che si ispira alle decorazioni dei soffitti della palazzina in stile neogotico inglese voluta da Vincenzo Florio , “ha uno straordinario valore critico ed estetico che supera la semplice creazione artistica, producendo altresì – scrivono Flavia Alaimo e Ermanno Tedeschi nella nota critica – nella migliore tradizione degli interventi di conservazione, un’epifania della materia, facendo emergere le forme architettoniche ed i simboli culturali che adornano la volta contenuta al suo interno. Un’azione di recupero di un bene che da sempre rappresenta un luogo magico e incantato”. A sottolinearne il carico simbolico ed emozionale l’intervento di Alessandra Salerno, una delle voci importanti della musica siciliana contemporanea che, dalla terrazza della palazzina, ha cantato un brano scelto dal suo repertorio per esaltare il tema del viaggio.

Il progetto Casa Florio, voluto dagli ultimi eredi di Vincenzo Florio, Chico Paladino Florio e la moglie Ana Paula Mancino – punta a realizzare, soprattutto per le nuove generazioni – un percorso di conoscenza e valorizzazione dei luoghi e dei personaggi che hanno reso possibile la nascita del mito dei Florio e che ha nei “Quattro Pizzi” della Tonnara dell’Arenella il suo significato più profondo e intimo: fu, infatti, l’ultima casa di Vincenzo Florio ed è parte integrante dell’attuale dimora di famiglia. Tra i partner a sostegno dell’iniziativa Case Vinicole Duca di Salaparuta, il Circolo Nautico Vincenzo Florio, A & Design – Fondazione Maimeri e Visiva. L’installazione, attiva fino al 30 novembre, è inserita nel calendario di Palermo Capitale della Cultura Italiana 2018.

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La Redazione

La Redazione di EnoNews.it

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