Tasca d’Almerita: 4 viti al gattopardo

Il panorama vitivinicolo siciliano e la sua storia sono nobilmente rappresentati dall’azienda Tasca d’Almerita, che a far data dal 1830 pone le radici di quella che diverrà un’importante realtà isolana. Era il 22 maggio 1830 quando Pietro Alvarez de Toledo, Duca di Ferrandina, grande di Spagna di prima classe, vendette ai fratelli Lucio e Carmelo Mastrogiovanni Tasca i feudi di Almerita e Regaleali per complessivi 1200 ettari. In quasi due secoli di storia l’Azienda segna delle importantissime tappe, evolvendo il concetto di agricoltura in Sicilia che all’inizio ruotava intorno ai terreni di Villa Camastra, oggi Villa Tasca (dote di Beatrice Lanza, moglie di Lucio, ed attuale residenza della famiglia Tasca d’Almerita): dalla produzione di vino sfuso al primo imbottigliamento, dalla riforma agraria del 1950 (che ridusse gli ettari da 1200 a 500) al debutto del Regaleali bianco (1960), dalla commercializzazione della riserva Rosso del Conte (1970) all’introduzione dei vitigni internazionali (1979), sino ai giorni d’oggi con la ricerca di specifici territori vocati; nacquero così la Tenuta Capofaro con il Capofaro Malvasia & Resort sull’isola di Salina, la Tenuta Tascante sull’Etna, sull’isola di Mozia viene affidata alla Tasca d’Almerita la vinificazione delle uve della Fondazione Whitaker, ed infine nel 2009 venne concessa in gestione la tenuta Sallier de la Tour nella Doc Monreale.
La “rivoluzione” agricola e vitivinicola è segnata, oltre che dalla qualità dei vini, anche nel fondamentale aspetto riguardante il rispetto per la natura e l’ambiente: l’Azienda aderisce nel 2010 al percorso SOStain che è “il primo programma di sostenibilità per la vitivinicoltura italiana, volontario e proattivo” la cui filosofia pone l’obiettivo di “arricchire e valorizzare tutto ciò che vive intorno al sistema produttivo, come la terra, il paesaggio, la flora e la fauna, chi lavora e infine chi consuma il vino, con l’obiettivo di perseguire uno sviluppo rispettoso dell’ambiente, socialmente equo ed economicamente efficace”. È così che nel 2017 la Tasca d’Almerita diviene la prima azienda vitivinicola certificata VIVA-SOStain e nel gennaio 2019 le viene conferito dal Botanical Research Institute of Texas il premio Brit International Award of Excellence 2019 (per le aziende che praticano una viticoltura sostenibile seguendo un approccio “ground to glass”, quindi dalla terra al bicchiere. Nella valutazione vengono considerate le azioni svolte dalle aziende vitivinicole per migliorare il proprio livello di sostenibilità, non solo ambientale, ma anche economica e sociale).
Un argomento sensibile anche all’Associazione Italiana Sommelier che in occasione del 51° Congresso Nazionale svoltosi a Taormina (ME) dal 27 al 29 ottobre 2017 ha avuto come tema centrale del Convegno l’argomento “La Vitivinicultura – Cultura e sostenibilità ambientale” con la presenza del Responsabile SOStain di Tasca Almerita Gaetano Maccarone.
La profonda conoscenza dei territori e dei vitigni, l’attenzione ed il rispetto per la natura, la biodiversità e gli ecosistemi, non possono che esprimersi in dei vini di particolare pregio che hanno catturato l’attenzione del panel di Degustatori Ufficiali dell’Associazione Italiana Sommelier Sicilia che, rigorosamente alla cieca, hanno valutato i campioni conferendo le quattro viti ai seguenti vini dell’Azienda Tasca d’Almerita.

Sicilia Chardonnay Vigna San Francesco 2016 - Tasca D'Almerita

Sicilia Chardonnay Vigna San Francesco 2016 – Tasca D’Almerita

Sicilia Chardonnay Vigna San Francesco 2016
Brillante veste giallo paglierino. Sfoggia un composito caleidoscopio di sensazioni. Si intrecciano le fragranze di gelsomino, ginestra, narciso, e i riconoscimenti di frutta a polpa bianca e gialla, pesca, pera, melone, su uno stuzzicante tappeto intarsiato da pepe bianco e coriandolo. Seguono cenni burrosi e fumé, indizi di pietra focaia, anice stellato e frutta esotica. Al gusto è rotondo, setoso, mostra eleganza e carattere nella lunghissima progressione gustativa. Fermenta in barrique, dove rimane per 8 mesi, poi affina per 6 mesi in vetro.
Abbinamento: Gamberoni lardellati all’aceto balsamico.

Contea di Sclafani Rosso del Conte 2014 - Tasca D'Almerita

Contea di Sclafani Rosso del Conte 2014 – Tasca D’Almerita

Contea di Sclafani Rosso del Conte 2014
Rubino, con sfumature granato, limpido e luminoso. Si manifesta con signorilità al naso, dichiarando il proprio blasone di finezza ed eleganza. I profumi si lasciano sfogliare: sfilano in successione la prugna, i mirtilli, il gelso nero e la carruba, accompagnati da una nuvola di incenso. La tostatura è lieve, e rimanda alle nocciole e ai sentori di calia, la frutta secca siciliana delle feste. Gli aromi muschiati si rincorrono su un sentiero di sottobosco e sfumature floreali, con un filo sottile, minerale, a tenerli insieme. Assaggio diretto, di notevole personalità e stabilità. Un grande vino, con tanta storia ancora da raccontare. Riposa in barrique per 12 mesi, poi un anno in bottiglia.
Abbinamento: Stinco di maiale glassato su letto di peperoni.


Tasca d’Almerita

Conte Tasca d’Almerita Soc. Agr. a R.L.
Uffici Commerciali
Via dei Fiori, 13 90129 – Palermo
info@tascadalmerita.it
www.tascadalmerita.it

 

 

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Danilo Amato

Geometra integerrimo, le "terre" che più gli piacerebbe "misurare" sono le vigne francesi nella Champagne o le straordinarie campagne del Sangiovese; fedele ai numeri, e non solo, non ritiene possibile uscire fuori dagli schemi matematici. Poliedrico e apparentemente tradizionalista, crede con fermezza nelle fonti di energia rinnovabili. Tra le varie strade percorse ha trovato la strada del vino nella lontana edizione di Enopolis, e da allora non ha più abbandonato l'Associazione Italiana Sommelier acquisendo il diploma di sommelier e di degustatore ufficiale. Esperto e preciso nel servizio di sommellerie, collabora con Enonews dal 2013 anche ideando e organizzando eventi come "Calici a Corte" a Brucoli.

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