Gli spumanti nel mondo
Anche in quest’anno, nonostante le tante difficoltà, si è svolta Sicilia in Bolle, la manifestazione organizzata da Ais Agrigento-Caltanissetta in collaborazione con Ais Sicilia, giunta ormai alle sesta edizione, che celebra le bollicine siciliane e non solo. Un’edizione spumeggiante e ricca di eventi che anche senza il consueto banco di assaggi ha saputo catturare l’attenzione di tanti appassionati e non.
Nel pieno rispetto delle normative anti-covid e immersi nel favoloso scenario di Scala dei Turchi si sono svolte diverse masterclass che hanno permesso agli avventori di viaggiare virtualmente in Sicilia, in Italia e nel mondo.
Sabato 10 ottobre, dopo aver iniziato nel pomeriggio con la degustazione di spumanti siciliani prodotti con metodo Charmat, ci si avvia all’ora dell’aperitivo con un viaggio intorno al mondo. Cristiano Cini, presidente di Ais Toscana e responsabile nazionale concorsi Ais Italia, ci porta a conoscere cinque vini di cinque paesi diversi, ognuno espressione tipica del territorio in cui nasce.
Si parte dalla Spagna degustando un Segura Viudas, Cava Brut DO Reserva Heredad 2013. Prodotto con vitigni macabeo e parellada, riposa 30 mesi sui lieviti. Il vino si presenta con una veste brillante, le bollicine sono fini e animano il calice con eleganza. Delicati profumi di lievito, agrumi e un sentore mentolato stuzzicano il naso. In bocca è vivace e mostra la sua personalità.
Voliamo adesso in Sud Africa con Graham Beck, Methode Cap Brut Classique. Proveniente da una delle zone più vocate dello stato africano, è stato il vino con cui Barack Obama ha festeggiato la vittoria delle elezioni presidenziali. Simbolo della rinascita di uno stato distrutto dall’apartheid, la viticoltura riveste un ruolo di primaria importanza in Sud Africa. Splendido manto giallo paglierino brillante vivacizzato da catenelle di bollicine in movimento. I profumi sono caratterizzati da frutta matura, vaniglia, erbette aromatiche e una nuance fumè. Il palato colpisce per la briosa acidità e il ritorno di agrumi e sensazioni affumicate. Tornando in Europa, atterriamo adesso in un paese che tradizionalmente non produce vino. Il clima irriverente e il territorio non adatto all’allevamento della vite, non hanno scoraggiato alcuni produttori, che anche grazie ai cambiamenti climatici in atto, hanno scommesso sul Regno Unito.
Ci troviamo a sud di Londra, nel Sussex, tra il porto di Southampton e Brighton; qui Harry e Pip Goring hanno coltivato una tradizione che nasce nel 1743. Degustiamo Wiston Estate, Wiston Cuvée Brut NV. Lo spumante si mostra in tutto il suo splendore, brillante e con un perlage elegante. Sensazioni agrumate e di frutti acerbi solleticano il naso per poi evolversi in note di pasticceria da forno. La vera sorpresa arriva al palato: un’acidità dirompente riporta immediatamente ai sentori di agrumi, cedro e lime, per poi lasciar spazio ad una buona sapidità che rende il vino piacevole e beverino.
Evitando un capogiro, ci spostiamo in Germania. Il vino ci racconta il vitigno principe dei territori freddi in un’espressione innovativa che però non penalizza, anzi esalta le sue caratteristiche. Nel calice abbiamo S.A. Prum, Riesling Sekt Brut Nature 2016. Nonostante il metodo classico trasformi in un certo senso il vino, la riconoscibilità è la caratteristica primaria di questo grande spumante. Al naso risaltano immediatamente i classici profumi del riesling, mela verde, erba appena tagliata, sensazione mentolata e una scia di idrocarburi. Sensazioni che ritroviamo al sorso. Pieno e avvolgente, il vino è dotato di grande spalla acida che viene gradevolmente contenuta da una buona alcolicità.
Dopo quasi 24 ore virtuali di viaggio, atterriamo nel terzo continente visitato: l’Oceania, e precisamente in Nuova Zelanda, per bere un vino che rappresenta il carattere di questo territorio: Saint Clair, Vicar’s Choice Sauvignon Bubbles 2019. Uno spumante di carattere, dotato di una spiccata aromaticità esaltata dal metodo Martinotti. Note di asparago e frutta tropicale seducono l’olfatto, il palato viene poi sorpreso dalla spinta acida del sorso e dalla sua sapidità. Un prodotto assolutamente riconoscibile che regala una visione romantica del territorio in cui viene prodotto.
Concluso questo tour virtuale il nostro bagaglio è arricchito da cinque vini di tre continenti diversi, spumanti territoriali che risaltano le peculiarità del loro paese, produttori che hanno scommesso sul loro territorio, tradizioni e innovazioni che ci hanno piacevolmente sorpresi e ci hanno fatti andare su e giù per il globo un po’ come fece Jules Verne, ma non in 80 giorni, in appena due ore.