Lungarotti storia di una famiglia

LungarottiSi è svolto lo scorso 26 novembre presso l’Hotel Mercure Catania Excelsior un incontro degustazione di alto profilo organizzato dalla delegazione AIS di Catania. La storia, la qualità e lo stile dei vini della famiglia Lungarotti sono stati professionalmente descritti e raccontati da due interpreti d’eccezione, Pietro Giurdanella e Laura Piscopo, rispettivamente “miglior sommelier di Sicilia” del 2020 e del 2021, i quali sono riusciti a trasmettere ai numerosi ospiti, le idee ed i valori dei vini simbolo di uno straordinario territorio. La serata è stata moderata da Mariagrazia Barbagallo, delegata AIS di Catania.
Possiamo definire Giorgio Lungarotti un pioniere del vino in Umbria; mentre in Toscana si producevano già grandi vini, la sua scommessa pone le basi intorno al 1949 iniziando una fase di sperimentazione con vitigni autoctoni nelle colline di Torgiano (PG), sino al 1962 quando, riunendo le proprietà della famiglia ed attraverso un importante scelta imprenditoriale, fonda la “Cantine Giorgio Lungarotti SpA”. Ha inizio così la storia del “Rubesco” (dal latino rubescere, arrossire), e nello stesso anno nacque il bianco “Torre di Giano”. Nel 1964 la prima vendemmia di Rubesco da un’unica vigna di nome Monticchio (che solamente dal ’74 sarà indicata in etichetta), sino al riconoscimento nel 1968 della DOC Torgiano (prima denominazione dell’Umbria) a dimostrazione della qualità dei vini prodotti correlata alla profonda conoscenza degli areali di coltivazione aziendali. Nel 1990, con valenza retroattiva al 1983, viene riconosciuta la DOCG per il Torgiano rosso riserva, ma è nel 1996 che si può segnare una linea di demarcazione; inizia il reimpianto dei vigneti e l’utilizzo di nuove tecniche agronomiche avvalendosi delle nuove tecnologie che permettono il controllo agronomico al fine di evitare preventivamente le malattie della vite. Purtroppo il 16 Aprile del 1999 viene a mancare Giorgio Lungarotti, ma la sua passione e l’amore per la terra ed i vini vivono ancora attraverso l’impegno della moglie Maria Grazia e delle figlie Chiara e Teresa.

Vini in degustazione
Brut millesimato 2016 | Vino Spumante metodo classico
Chardonnay – Pinot Nero
Annata tardiva con ottima concentrazione delle uve. Alla vista si presenta di un giallo paglierino luminoso che vira verso il dorato con un perlage fine e persistente. Elegante impronta olfattiva di frutta tropicale, nocciole e crosta di pane che anticipano un sorso di grande freschezza, con ritorni agrumati ed un finale persistente di pompelmo, salvia e mela cotogna.

Torre di Giano “Vigna il Pino” 2015 | Bianco di Torgiano D.O.C.
Vermentino – Grechetto – Trebbiano
Superba intensità di colore, giallo dorato, luminoso e consistente. Al naso è intenso, leggiadro e complesso con riconoscimenti di zagara e fiori di camomilla, agrume candito e pesca bianca, the bianco e spezie dolci che dimostrano un’oculata gestione del legno, ed ancora ricordi di erbe aromatiche e grafite. Ingresso ampio al palato con una grande freschezza, rotondità e persistenza con finale mandorlato.

Rubesco riserva “Vigna Monticchio” 2013 | Torgiano Rosso Riserva D.O.C.G.
Sangiovese 100%
Veste rubino, luminoso e consistente con un ricco ed intenso ventaglio olfattivo che spazia dalla ciliegia al ribes, viola appassita, geranio, note terziarie di sottobosco e cioccolato con speziatura di pepe nero. Importante impatto gustativo, ampio al palato con una trama tannica ben integrata, equilibrato con finale sapido e persistente.

Rubesco riserva “Vigna Monticchio” 2005 | Torgiano Rosso Riserva D.O.C.G.
Sangiovese – Cannaiolo
Alla vista presenta un’importante massa colorante, rubino con tonalità granato, vivace e luminoso. Al naso è timido con un floreale di rosa appassita e nuance di ciliegia sotto spirito, per poi aprirsi a note di rabarbaro, tabacco, funghi, sottobosco ed una piacevole balsamicità. Pulito ed elegante al palato con grande rotondità ed una piacevole freschezza che donano equilibrio e piacevolezza di beva.

Rubesco riserva “Vigna Monticchio” 1997 | Torgiano Rosso Riserva D.O.C.G.
Sangiovese – Cannaiolo
Granato vivido ed intenso, tendente all’aranciato. Il bouquet olfattivo, prevalentemente terziario, è ricco di sensazioni di liquirizia ed asparago, cardamomo, vegetale e tartufo, accenni ematici e ferrosi, che trovano coerentemente riscontro al sorso mostrando ancora un vino integro, di buona struttura, freschezza e piacevolezza di beva.

 

 

 

 

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Danilo Amato

Geometra integerrimo, le "terre" che più gli piacerebbe "misurare" sono le vigne francesi nella Champagne o le straordinarie campagne del Sangiovese; fedele ai numeri, e non solo, non ritiene possibile uscire fuori dagli schemi matematici. Poliedrico e apparentemente tradizionalista, crede con fermezza nelle fonti di energia rinnovabili. Tra le varie strade percorse ha trovato la strada del vino nella lontana edizione di Enopolis, e da allora non ha più abbandonato l'Associazione Italiana Sommelier acquisendo il diploma di sommelier e di degustatore ufficiale. Esperto e preciso nel servizio di sommellerie, collabora con Enonews dal 2013 anche ideando e organizzando eventi come "Calici a Corte" a Brucoli.

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