Natale Monsù 2015: la Sicilia del gusto fa festa
Grande successo per la Festa di Natale de “I Monsù – Accademia Siciliana di enogastronomia”. Una serata all’insegna – e non poteva essere altrimenti – del gusto siciliano, organizzata presso la “Focacceria Mamma Iabica” a Siracusa, che ha visto la presenza di tanti partecipanti allettati dal menù e dal programma. I Monsù sono un’associazione culturale che ha lo scopo di recuperare e valorizzare il patrimonio storico enogastronomico della Sicilia. Mamma Iabica è una focacceria-latteria che propone solo prodotti tipici siciliani, pani da grani antichi a lievitazione naturale, salumi e formaggi dei Nebrodi e degli Iblei, prodotti di tonnara di Favignana e Trapani, insomma un vero tempio delle preparazioni tradizionali siciliane, una scelta che prima ancora che commerciale è culturale, una scelta che – come racconta Laura Foti, la signora Mamma Iabica – è nata durante un giro attraverso la Sicilia alla riscoperta di sapori e profumi. Per queste ragioni, I Monsù – sempre molti rigorosi e selettivi nella scelta dei loro partner – hanno scelto Mamma Iabica, segnalata nella guida Foodies 2016 del Gambero Rosso come location per la loro festa di Natale. Il menù comprendeva: terrina di patate con caciocavallo e guanciale di maialino nero dei Nebrodi, terrina di patate con pecorino, capuliato di pomodoro secco e filetti di cipolla al forno, panelle con pesto di prezzemolo e limone, il saporitissimo “Lisca nera” cabucio (pane contadino tipico del trapanese) di tumminia farcito con ficazza di tonno, formaggio primo sale, paté di olive nere e zucchine grigliate, gelato rompigusto all’olio d’oliva e nepetella, la gustosa “Basiluzzo” focaccia di grano russello farcita con mortadella d’asino chiaramontano, caciocacavallo e zucchine grigliate, e ancora tagliere di formaggi misti siciliani, cannolo alla farina di carrube con ricotta o crema pasticcera o crema al cioccolato. Il tutto accompagnato da ottimi vini siciliani: il Sofì, sauvignon blanc, e il Cammut, nero d’Avola, dell’Azienda Agricola Biologica Bagliesi. A ciò si aggiungono due creazioni originali realizzate da Anna Martano – Direttrice Accademica e Maestra di cucina de I Monsù – in esclusiva per Mamma Iabica: la Focaccia Monsù di marina: focaccia aperta di tumminia con stracciatella del Caseificio Mongibella, fettine di limone, scaglie di bottarga di Favignana, pepe nero e olio evo e la Focaccia Monsù dei Nebrodi : focaccia chiusa di russello, con cacioso (ragusano dop in versione spalmabile prodotto dal caseificio Le mucche del nonno), guanciale di maiale nero dei Nebrodi e nocciole dei Nebrodi. Il patron di Mamma Iabica, Gianni Cavallaro, aveva infatti chiesto alla Maestra Monsù – così è stata rinominata Anna Martano dai soci dell’Accademia – di utilizzare i due formaggi in questione che sono frutto del lavoro appassionato di due aziende casearie: La Mongibella Soc. Coop., una giovane azienda a carattere familiare, per la trasformazione del latte situata sugli altipiani iblei, a Buccheri, a 1000 m slm, in provincia di Siracusa, il cui stabilimento di ca. 500mq, ricadente in alta Valle dell’Anapo, in linea d’area, si erge proprio di fronte al monte Etna, e Le mucche del nonno, azienda modicana che alleva le mucche con metodologie e alimentazione tradizionale. Presente alla festa, con una diretta radio, anche Radio Gastronomusica ed è possibile ascoltare la registrazione e visionare le foto dell’evento al link: https://www.youtube.com/watch?v=ZSiayLdrlW4 . E poi anche momenti di gioco con il Mercante in Fiera gastronomico in cui le carte – raffiguranti tutti i mestieri del cibo – si aggiudicano rispondendo a quiz a tema cibo e vino e, per finire, scambio di regali gastronomici – di realizzazione artigianale – fra tutti i Monsù. A fine serata I Monsù hanno consegnato a Gianni e Laura il loro ambito riconoscimento, il Diploma di Custodi del Gusto Siciliano che I Monsù attribuiscono solo ai produttori, agli esercenti, ai ristoratori, alle cantine che rispettano qualità e tradizione.
Insomma un evento fatto di buon cibo e buon vino, di momenti ludici e di allegria a dimostrazione che si può fare cultura divertendosi.