Duca di Salaparuta: il tour delle “Icone” parte da Catania

IMG_0030Si è svolta all’Hotel Plaza di Catania, in collaborazione con l’Associazione Italiana Sommelier Sicilia, la prima tappa degli eventi di degustazione verticale dei vini Icona dell’azienda Duca di Salaparuta, che si svolgerà anche a Milazzo, Milano e Palermo. I protagonisti della serata sono stati il Bianca di Valguarnera, degustato nelle annate 1997, 2007, 2010 e 2013, ed il Duca Enrico nelle annate 1997 e 2010.

Introduce la serata la delegata AIS Catania Mariagrazia Barbagallo, presentando alla nutrita platea la Responsabile eventi Maria Franca Todaro che, nel ringraziare gli intervenuti, anticipa le emozioni che da li a breve si potranno scoprire ai calici, definendo il Bianca di Valguarnera come “un bianco che è come un rosso”.

Sono infatti le particolari caratteristiche delle due “Icone” il filo conduttore della degustazione professionalmente condotta dal Presidente Regionale AIS Sicilia, Camillo Privitera, e dalla Sommelier Flavia Catalano che, insieme a Miceli Francesco, enologo dell’Azienda, hanno intrattenuto ed incuriosito la platea.

Si comincia a parlare dell’Inzolia, un vitigno sul quale solo la Duca di Salaparuta ha voluto scommettere in termini di potenziale evolutivo, come nel caso del Bianca di Valguarnera. Si è sottolineato il fatto che il patrimonio ampelografico di tale vitigno non ha offerto iDuca Enrico e Bianca di Valguarneran passato tante possibilità nel creare vini piacevoli ai consumatori, ma le caratteristica uniche, come citato da Miceli, di possedere un notevole patrimonio polifenolico ed un corredo tannico importante, oltre alla bassissime acidità (alle quali si sopperisce coltivandolo a modeste altitudini) ne fanno il pinot nero dei vini bianchi. Viti coltivate ad alberello, fermentazione in legno di quercia sur lie ed affinamento di dodici mesi in bottiglia per questo “bianco che è come un rosso”.

Il Duca Enrico rappresenta l’altro vino icona dell’azienda prodotto sin dal 1984. Nero d’avola in purezza e grande espressione di territorialità e sicilianità. Viti coltivate ad alberello, maturazione minima di 18 mesi in rovere francese ed affinamento di ulteriori 18 mesi in bottiglia, costituiscono la ricetta per ottenere quelle complessità olfattive e degustative e quell’eleganza che gli hanno permesso di mantenere straordinari standard qualitativi nel tempo.

Note di degustazione di Flavia Catalano

Bianca di Valguarnera 1997
Bianca di Valguarnera 1997Un annata con un inverno freddo. Questo vino rappresenta il passaggio dal passato al futuro con la sua grande concentrazione ed un importante estratto. Colore giallo ambrato con superba luminosità e consistenza. Al naso note di mela cotogna, frutta matura, mandorle amare, tostatura; al palato è secco, con un importante ingresso, persistenza, sapidità, freschezza ed integrità.

Bianca di Valguarnera 2007
Bianca di Valguarnera 2007Una delle annate più difficili, vendemmie anticipate (prevedendo una struttura più debole) per conservare freschezza ed acidità. Colore giallo dorato, brillante e limpido, al naso intenso con spiccata mineralità, note agrumate e terziari età; al palato è abbastanza caldo, sapido e di grande equilibrio e corpo. Si presenta come un vino molto più lineare rispetto al precedente, caratteristica dovuta alla scelta aziendale di usare legni nuovi di grande stagionatura,  media tostatura e grana fine per rendere più neutro l’ambiente fermentativo.

Bianca di Valguarnera 2010
Bianca di Valguarnera 2010Colore giallo dorato con una bella trasparenza e luminosità. Al naso bouquet di frutta fresca, pesca e note minerali. Al palato note minerali e grande persistenza, sapidità e salinità. Un’espressione di di eleganza e finezza. In questo caso la gestione del legno è molto più lineare, contrariamente a cosa si potesse immaginare da un’annata più giovane.

Bianca di Valguarnera 2013
Bianca di Valguarnera 2013Inizio d’estate molto piovoso, con rese bassissime e malattie fitosanitarie che hanno stressato le viti ed il frutto. Non si è fatta ultimare la fermentazione malolattica cercando di conservare le caratteristiche di freschezza. All’esame visivo risulta una coerenza di colore con un giallo paglierino brillante ed una adeguata consistenza. Al naso risulta abbastanza intenso con note olfattive che ne denotano la gioventù, al palato risulta abbastanza caldo e morbido, con una misurata acidità e sapidità.

Duca Enrico 1997
Duca Enrico 1997All’aspetto visivo è di un rosso granato limpido, consistente e grande concentrazione di colore. Al naso risulta intenso con una straordinaria complessità: frutta sotto spirito, note terziarie, cera lacca e smalto. Al palato è morbido, caldo, con un tannino setoso ed un acidità importante. Dimostrazione della straordinaria longevità e di un notevole stato di salute, gode di una propria identità; da degustare come vino da meditazione.

Duca Enrico 2010
Duca Enrico 2010Aspetto visivo dove si evidenzia subito la diversità cromatica attraverso un rosso rubino, al naso una frutta sotto spirito, more, balsamicitá. Al palato risulta caldo e morbido, con un equilibrio spostato sulle componenti di durezza che portano alla considerazione di un grande potenziale evolutivo.

Foto e video di Angelo Bua

 

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Danilo Amato

Geometra integerrimo, le "terre" che più gli piacerebbe "misurare" sono le vigne francesi nella Champagne o le straordinarie campagne del Sangiovese; fedele ai numeri, e non solo, non ritiene possibile uscire fuori dagli schemi matematici. Poliedrico e apparentemente tradizionalista, crede con fermezza nelle fonti di energia rinnovabili. Tra le varie strade percorse ha trovato la strada del vino nella lontana edizione di Enopolis, e da allora non ha più abbandonato l'Associazione Italiana Sommelier acquisendo il diploma di sommelier e di degustatore ufficiale. Esperto e preciso nel servizio di sommellerie, collabora con Enonews dal 2013 anche ideando e organizzando eventi come "Calici a Corte" a Brucoli.

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