Corrado Dottori: niente campioni dei nostri vini a nessuna guida

Valeria Bochi e Corrado Dottori (fotogramma da Resistenza Naturale di J. Nossiter)

Valeria Bochi e Corrado Dottori (fotogramma da Resistenza Naturale di J. Nossiter)

Valeria Bochi e Corrado Dottori non invieranno campioni dei propri vini a nessuna guida. La notizia è di ieri, pubblicata sul blog della coppia di produttori marchigiani de La Distesa. Da sempre non partecipiamo a concorsi e/o classifiche e da qualche anno – scrivono – già si era deciso di non inviare più i campioni a Bibenda e Gambero Rosso, irritati da due articoli sul vino naturale a firma di Eleonora Guerini e Franco Maria Ricci, in cui si esprimevano riserve sul mondo del naturale e del biologico in maniera giudicata fuori luogo.

Più dell’irritazione sono due i motivi principali alla base della scelta. La prima si fonda sull’intenzione di contribuire a promuovere una più radicale e coerente riflessione sul gusto del vino, promuovendo una nuova estetica che agiti l’immobile quadro sensoriale imperante tra la maggioranza dei consumatori, a cui – secondo la coppia – hanno contribuito anche le guide.

Basta punteggi, basta degustazioni tecnicistiche, basta linguaggi da vecchia scuola. Se rivoluzione è stata, allora che lo sia fino in fondo. 

La seconda parte dal presupposto che la visibilità di un’azienda deve ampliarsi in maniera proporzionale alla possibilità di gestirla da parte di chi la possiede.

Ci siamo resi conto come negli ultimi anni la visibilità della nostra azienda e dei nostri vini da parte dei media, cartacei e web, sia cresciuta a dismisura, diventando in qualche modo fuori controllo rispetto alla nostra dimensione umana e aziendale. 

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Gherardo Fabretti

Appassionato di leggi e latinorum, in principio fu Giurisprudenza. Laureato, invece, in Lettere moderne, diventa presto redattore per riviste di letteratura e fumetti. Alcolismo vuole che il vino inizi a interessarsi a lui, fino al diploma AIS di sommelier e al master in Gestione e Comunicazione del Vino organizzato da ALMA. Vive a Milano, ma quando può fugge, perdendosi volentieri in varie parti del mondo, perché il viaggio, come diceva Costantinos Kavafis, è “fertile in avventure e in esperienze”. Crede che Venezia sia la porta della felicità e Parigi il rifugio degli ultimi romantici. Non ha problemi con gli aerei ma a New York preferirebbe arrivarci in nave. Mentre organizza una breve gita in Mongolia, cerca compagni per il viaggio.

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