L’ingresso della primavera sul vulcano e la grande festa dei Cuochi Etnei

L’ingresso della primavera è stata salutata a Zafferana Etnea, presso l’Esperia Palace Hotel, con la grande festa dell’Associazione Provinciale Cuochi Etnei. Un nuovo progetto ideato dal Presidente Seby  Sorbello, che ha voluto far rivivere, durante una intera giornata, il grande lavoro svolto da chef e cuochi, sempre pronti ed impegnati durante l’anno in attività di formazione, cooking show e momenti conviviali. Una grande famiglia, come la definisce il Presidente, che risulta essere forte e compatta tanto da confermarsi anche per il 2017 la terza Associazione in Italia, dopo quelle di Roma e Potenza, non solo per numero di iscritti, ma soprattutto per le molteplici attività svolte e che spesso sono prese come esempio da seguire. Ed ecco allora sfilare, sul “vulcanico” red carpet, nomi importanti del campo culinario che non hanno esitato a partecipare alla prima edizione della Kermesse.
Durante l’intera giornata, ben 12 cooking show hanno attratto e intrattenuto gli oltre 400 ospiti sotto la puntuale presentazione di Antonio Iacona, direttore di EnoNews e responsabile nazionale della rivista Il Cuoco. A dare inizio alla prima rappresentazione culinaria il Presidente nazionale della Federazione Italiana CuochiRocco Pozzulo, di origine lucana ma con il cuore che batte per la Sicilia e per le sue tradizioni.  Il motto del Presidente Rocco Pozzulo è “passione e umiltà”, elementi importanti affinché si possa iniziare una brillante carriera, naturalmente senza perdere d’occhio l’attenzione che “deve” essere riservata all’ospite. Impegnato a parlare di dieta mediterranea nel suo nuovo progetto di divulgazione in Europa, Rocco Pozzulo ha risposto alla chiamata di Seby Sorbello, in occasione della grande festa, affascinando tutti con la preparazione di un dolce insolito ma di sicuro stupore: Dolce ai fagioli bianchi di Rotonda.
Il secondo cooking show ha visto l’ingresso del veronese Matteo Zanardi, Chef del ristorante “Ai Beati”, che ha proposto ravioli all’olio su fonduta di parmigiano e petto di quaglia al poché.
Nei mesi scorsi è stato attribuito il titolo di migliore chef del Sud Italia a Giuseppe Raciti, Chef di “Zash”, che nella sua esibizione ha preparato agnello e baccalà. Varie sfumature d’agnello hanno caratterizzato il suo piatto: raviolo farcito, costoletta alla villeroy, tartare d’agnello e una seconda elaborazione con baccalà su un letto di fave, piselli, asparagi e cipolla rossa.
Sempre più spesso nei ristoranti siamo sorpresi dall’accoglienza attenta e qualificata di un personale formato negli Istituti Alberghieri, grazie al lavoro profuso dai docenti professionisti. Ed ecco a proporsi sul palco dei profumi gli insegnanti Rosario Cantarella ed Emmi Moreno dell’Istituto Alberghiero “Giovanni Falcone” di Giarre, che hanno preparato in pochi minuti rispettivamente: arancino di ricotta con ragù di cernia e sgombro in doppia cottura e olio aromatizzato.
La primavera è nell’aria e chi meglio di Pietro D’Agostino, Chef della “Capinera” e di “Kisté”, poteva rappresentarla? Lui ama i fiori, i suoi piatti hanno sempre la primavera… e la sua fantasia non ha limite. E’ geniale, un vulcano di idee, una passione tangibile per tutto quello che crea. Lo dimostra con il suo ultimo ristorante Kisté, appunto, (dal greco cisterna), aperto lo scorso 16 marzo a Taormina. Un omaggio ai prodotti siciliani che saranno scelti accuratamente da Pietro. Vi chiedete come ha deliziato i nostri occhi? Con una semplice insalatina di pesce palamita, cicoria, cipollotto, miele di Zafferana, maionese di pinoli e, per finire, uova di lumache delle Madonie (il nuovo caviale siciliano) e fiori. Semplice no? Del resto il motto di Pietro D’Agostino è “Il gusto della semplicità”.
Altri due cooking show prima della pausa di metà giornata  con Giovanni Santoro, chef del ristorante “Shalai” di Linguaglossa, e Giuseppe Gemmellaro, docente dell’Istituto Alberghiero “Rocco Chinnici” di Nicolosi. Giovanni si è esibito nella preparazione di calamari fritti e tartufi. Potrebbe far pensare al classico piatto mare e monti. Ebbene no! Lo chef non ha pensato al classico tubero bensì ai tartufi di mare saltati in olio e sfumati con vino bianco.
Giuseppe Gemmellaro, accolto con grande applauso dai propri alunni, ha offerto un tortino di mela dell’Etna con crema alla vaniglia.
E’ tempo di fare una pausa e di allietare le nostre papille gustative con il ricco buffet allestito nel parco dell’hotel Esperia. Molte sono le isole culinarie pronte ad offrire le laboriose preparazioni. Raccontarlo? Direi che non sarebbe così semplice!
I lavori sono ripresi nel primo pomeriggio con altri laboratori di alta cucina. Danilo De Feo, dell’Istituto Alberghiero “Karol Wojtyla” di Catania, ha confezionato la sua opera con una composizione di ceci bianchi e neri, pane di segale, filetto di merluzzo e cime di rapa. Il pomeriggio trascorre velocemente in un avvicendarsi di nomi altisonanti, una staffetta che vede protagonisti Chef importanti.  Il prossimo a calcare la scena Fabio Potenzano, Chef della Nazionale Italiana Cuochi e Carmelo Trentacosti, Chef del Grand Hotel Villa Igiea. Un cibo da street food per Fabio che punta sulle panelle preparate con farina di ceci, farina di lenticchie di Ustica, e pesce ombrina marinato con zucchero e sale. Triglie a beccafico farcite con pangrattato, pinoli, uva sultanina e prezzemolo,  per Carmelo Trentacosti.
Ultimo cooking show per il grande Maestro Massimo Mantarro, Executive Chef del San Domenico di Taormina. La sua filosofia è la semplicità. Semplicità che si manifesta nella creazione di veri capolavori! Imitarli? Neanche a provarci! Il piatto realizzato in anteprima, e che delizierà i palati dei suoi ospiti dal 6 aprile, è stato una pasta con nero di seppia, pomodorini e crema di cime di rapa. Cosa dire al Maestro: Chapeau!
L’evento si è concluso con i ringraziamenti di Seby Sorbello a tutti i partecipanti e ai  ragazzi degli Istituti Alberghieri: “Karol Wojtyla” ed il “Fermi Eredia” di Catania, “ Giovanni Falcone” di Giarre, “Rocco Chinnici” di Nicolosi. Grazie anche ai tanti partners FIC che si sono avvicendati sul palco. Ma un grande ringraziamento spetta al vulcanico organizzatore Seby Sorbello, che non smette mai di stupire e che continuerà con il suo prossimo evento, Cibo Nostrum, nel mese di giugno.

 

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Agata Faro

Ha seguito il richiamo della sua passione attraverso la serie di corsi per conseguire gli attestati dei vari livelli di sommelier AIS, fino al riconoscimento dell’abilitazione professionale. Iscritta dal 2012 nell’elenco generale degli esperti degustatori vini D.O., presso l’Assessorato Regionale dell’Agricoltura dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, il suo motto è “Degustare in viaggio”. Ritiene, infatti, che il modo migliore per comprende un vino e la storia di chi lo produce è quello di vivere il territorio. Dal 2011 collabora con EnoNews raccontando di viaggi, degustazioni, e di buona cucina.

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