Anteprima 2017 Barolo DOCG: 9 dinastie per 9 etichette

“Il gran vino, che molti chiamano opera d’arte è opera della natura, opera del sole, del clima, della composizione del terreno e così via; per usare un termine altezzoso e paradossale, è opera fondiaria”, nell’anno 2021 le parole del fondatore storico del marchio Cordero di Montezemolo risuonano di regione in regione per via digitale e lasciano il segno.

Una sintesi lucida che ha fatto all’istante il periplo di 7 differenti regioni italiane radunate virtualmete per condividere en primeur l’annata 2017 del Barolo DOCG, di quel Nebbiolo che è anche un’opera collettiva, un fatto di famiglia e di famiglie che insieme animano un territorio leggendario.

Organizzata dall’Associazione Deditus con la collaborazione di alcune Ais italiane, sotto indicazione dell’Ais Piemonte, l’occasione di digital tasting è stata aperta a tutti gli esordienti sommelier e ai professionisti del vino su invito.

Deditus è il marchio che identifica un certo modo di “essere” Barolo: tradizione, famiglia e vigneti di proprietà; un’interpretazione autentica del vino ancora legato alla terra, una dichiarazione di appartenenza a quelle Langhe che in epoca di vendemmia sono ammantate di nebbia e profumano di bosco.

L’Associazione Italiana Sommelier si è ritrovata connessa, capofila il Piemonte con rappresentanti delle provincie di Asti, Alessandria, Torino e Novara, insieme con la Liguria con le sedi di Genova e Tigullio, Savona e Imperia e La Spezia, la Lombardia con Milano, e ancora Roma, con ben due collegamenti, la Campania, con una delegazione riunitasi a Napoli, la Puglia con Barletta-Andria-Trani e Lecce, e la delegazione siciliana è stata presente con un collegamento da Acireale e uno da Siracusa.

I neo sommelier e i tecnici del vino hanno degustato 9 etichette che rappresentano 9 dinastie del Barolo DOCG; a moderare l’evento e a commentare con intuizione ogni assaggio, lo smagliante Mauro Carosso delegato Ais Torino, intervenuto ad intervallare i vigneron che hanno offerto un’immagine del Barolo DOCG corale e profondamente italiana: l’impegno diretto in vigna, il faticoso e necessario ricambio generazionale, la ricerca continua e quasi ossessionante dello stile; uno spaccato ricco di bellezza e resilienza soprattutto se osservato attraverso i chiaroscuri della crisi da Covid 19.

La sensazione dell’anteprima del 2017 è altamente positiva, ad accomunare gli assaggi una nobiltà olfattiva tipica del Barolo che ne ingrossa la complessità ma allo stesso tempo lo rende afferrabile e comprensibile anche ai neofiti.

9 etichette per 9 sfumature di rosso rubino: da quelle “adagiate” alle più vibranti, tutte pronte a trasferire l’eleganza di un vino che è simbolo di eccellenza e classe.

Vietti Barolo DOCG Castiglione 2017
Dall’assemblaggio di diversi crus 2017  ecco un’espressione di Barolo già pronta, vivibile e dotata di eccezionale eleganza. Al naso le sensazioni di frutta annunciano un sorso generoso segnato da un tannino vibrante, vivo, equilibrato e di grande freschezza.

Cordero di Montezemolo Barolo DOCG Monfalletto 2017
Complessità olfattiva con cenni di spezie, cacao e sensazioni di frutto evocano già un vino solido che in bocca si fa leggermente caldo, avvolgente, sinuoso e succoso.

Michele Chiarlo Barolo DOCG Tortoniano 2017
Un vino immediato, già leggibile e senza segreti, tuttavia articolato da un naso elegantemente speziato, la beva è quella di un sorso molto disteso, un vino pronto. Finale molto sapido.

Sandrone Luciano Barolo DOCG Le Vigne 2017
Giocato sul segno della coerenza, l’olfatto di questo vino è abbastanza canonico: viola e rosa, ma anche speziature delicate. In bocca mostra una bella tensione, un tannino generoso accompagna il sorso senza mai sovrastare.

Poderi Luigi Einaudi Barolo DOCG Cannubi 2017
Il Cru Cannubbi è un centometrista: arriva diretto con un naso ampio nel quale si avvicendano sensazioni vegetali, note speziate, un netto sentore di mora matura contornato da un bouquet floreale ricco. Al palato è longilineo, lungo, deciso, instancabile.

Prunotto Barolo DOCG 2017
Un classico ovvero un’interpretazione senza tempo, si tratta di un assemblaggio di diverse vigne che riesce ad esprimere chiaramente i canoni del Borolo pur mantenendo uno stile aziendale inalterato nel tempo. Al naso si mostra molto floreale, in bocca è armonico ed equilibrato, un assaggio che risulta particolarmente fruibile.

Azelia Barolo DOCG Cerretta 2017
Cerretta è un cru presentato in anteprima in questa occasione, un’attesa di 30 anni ha preceduto la vinificazione separata delle uve provenienti da questo vigneto. L’olfatto aggraziato di note floreali e speziate anticipa un assaggio di grande piacevolezza.

Poderi Gagliardo Gianni Barolo DOCG Lazzarito Vigna Preve 2017
Dal comune di Serralunga un Barolo austero, imponente. Il naso vegetale ha un sottofondo etereo, in bocca il vino è complesso, prezioso, di lunga persistenza.

Pio Cesare Barolo DOCG Pio 2017
Nell’anno della perdita del suo decano, il conosciutissimo Pio Boffa recentemente scomparso, la casa vinicola ha compiuto i 140 anni di attività.
Fondata nel 1881 la cantina è fedele a se stessa e al racconto che fa del Barolo: un classico dal naso integro, nel quale è facile distinguere il frutto, la viola e la menta. In bocca è nitido, il tannino sostiene un sorso dotato di grande eleganza.

 

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Valeria Lopis

Nativa etnea, sommelier AIS e giornalista pubblicista che ha all'attivo numerose collaborazioni con magazine e riviste di settore, cura uffici stampa per eventi e aziende. Una grande passione per la campagna e le vigne la spinge ad esplorare il terroir locale, e non solo, con entusiasmo. Da buona siciliana ama il cibo di qualità e la condivisione di esso, un immenso patrimonio culturale da valorizzare e comunicare.

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