TrentoDocDay, per celebrare un vino e una regione “speciali”

TrentoDocDay, un intero giorno dedicato allo spumante Metodo Classico prodotto con sole uve trentine. Un evento che si è celebrato lo scorso 10 maggio tenendo conto delle normative anti Covid vigenti e cioè rigorosamente a distanza, on line (attraverso Zoom, Facebook, Instagram e Clubhouse), ma mettendo insieme una grande comunità di appassionati, addetti ai lavori, sommelier, semplici curiosi. Ventiquattro ore con ben 15 eventi digitali di approfondimento che hanno fatto registrare oltre 5 mila partecipanti e 100 mila views.

Particolarmente interessante e significativa la masterclass riservata ai soci AIS, proposta per far conoscere e abbinare gli spumanti metodo classico del Trentino che esaltano l’eleganza di Chardonnay e Pinot Nero.

“Trentodoc: conoscerli e abbinarli con i sommelier campioni d’Italia” il titolo dell’appuntamento che ha visto appunto protagonisti Maurizio Filippi, Roberto Anesi, Simone Loguercio

L’incontro è stato introdotto dal presidente nazionale dell’Associazione Italiana Sommelier, Antonello Maietta, ed ha registrato i saluti introduttivi di Enrico Zanoni, presidente dell’Istituto Trentodoc, e Sabrina Schench, direttrice dello stesso Istituto.

Quindi la parola è passata ai campioni sommelier che con competenza e bravura hanno presentato cenni storici (Simone Loguercio), territorio (Roberto Anesi), carta d’identità del TrentoDoc e suggerimenti su come degustare questi vini (Roberto Anesi), abbinamento del vino con il cibo (Valentino Tesi). Si sono così conosciuti meglio e apprezzati vari aspetti di questo vino che ha “radici” antiche e ben solide, viene prodotto in una cornice eccezionale, con un territorio che per il 70% si sviluppa oltre quota mille metri (5 le aree significative, ben definite e diverse tra loro, individuate nella regione), e che può essere definito in estrema sintesi con quattro parole chiave: versatilità, perché si abbina bene a tante pietanze valorizzandole e non solo accompagnandole; modernità, perché è un vino gastronomico che può accompagnare sia un pasto ricco che il più semplice antipasto o primo piatto; agilità, perché è pimpante, snello, di grande bevibilità; evoluzione, perché con il tempo può migliorare.

Un vino da abbinare quindi dagli antipasti, con salumi non troppo salati, al mondo dei cereali; dai crostacei con tendenza dolce (astice e aragosta) a funghi e tartufi; per non dimenticare le carni bianche, le fritture di carni bianche e di mare, le interiora (trippa, lampredotto) e i bolliti.

Un vino insomma, è stato ribadito più volte, che facilita il compito del sommelier che deve suggerire abbinamenti con il cibo.

Alcune domande poste ai quattro sommelier ospiti hanno concluso l’appuntamento durato un’ora in tutto e chiuso dal presidente di AIS Maietta che ha dato a tutti un appuntamento… dal “vivo” (si spera prestissimo) per degustare e conoscere ancora meglio TrentoDoc.

 

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Antonio Carreca

Giornalista professionista e sommelier, Antonio Carreca nel corso della sua quasi trentennale carriera ha collaborato e collabora con tv, radio, giornali e testate on line. Ha curato anche uffici stampa di enti pubblici, aziende e società sportive; ha diretto periodici on line. Nel 2010 è stato tra i fondatori e primo direttore responsabile di EnoNews.it

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