Degustazione di Faro Doc: storia e territorio attraverso il vino

Negli accoglienti e suggestivi locali dell’Enoteca Provinciale di San Placido Calonerò, a Messina, si è svolta lo scorso sabato 19 marzo un’interessantissima e molto partecipata iniziativa, promossa ed organizzata dalla Delegazione Ais Taormina con il patrocinio dell’ Associazione Italiana Sommeliers Sicilia.
La manifestazione “Il Faro D.o.c, Testimone esemplare di storia e territorio”, nel suo intento ha voluto porre l’attenzione su questa seppur piccola ma pregevole realtà vitivinicola isolana. La valorizzazione di questa curiosa denominazione d’origine messinese ha dato inoltre nel corso della serata un giusto riconoscimento a chi tra l’altro questo antichissimo vino, le cui origini infatti risalgono all’età micenea (IV sec. a.C.), lo produce oggi con non pochi sacrifici e determinazione.
Erano quindi presenti all’evento, cui ha fatto seguito un’appassionante degustazione guidata di 5 Faro D.O.C. , alcuni tra i diversi produttori di questo “portabandiera della tradizione enologica messinese”. Ciascun produttore, proveniente dalle diverse zone del disciplinare , è appunto intervenuto al dibattito, illustrando la propria filosofia produttiva di vino e le peculiarità organolettiche.
FaroDoc5Un itinerario storico del Faro è invece stato tracciato dal neodelegato A.i.s di Messina Jonica-Taormina Gioele Micali, mentre il percorso degustativo dei prodotti in assaggio è stato ben approfondito dal Presidente di Ais Sicilia, Camillo Privitera.
Delle etichette ricordiamo il Faro D.o.c “Vigna Beatrice 2014” di Bonfiglio, il Faro D.o.c “Bonavita” 2013 di Giovanni Scarfone, la vendemmia 2010 di Lepardo “Piano Sole”, l’annata 2011 “Rasocolmo” di Giostra Reitano e, dulcis in fundo, il “San Placido 2011” della sezione Agraria “Pietro Cuppari” dell’Istituto Superiore “Minutoli” di Messina.
Un ruolo importante è stato rivestito dalla Scuola, che oltre a fare da “padrona di casa e testimonial” dell’iniziativa, rientra tra le più note aziende vitivinicole del Faro.
“Un vino che fa scuola” a detta del professore Leopoldo Moleti, vicepreside dell’istituto, realizzato dai ragazzi sin dalla vigna e nei numerosi passaggi in cantina.
Una scommessa vincente che unisce la didattica in senso stretto ad un insegnamento pratico e concreto e che dona dei risultati eccellenti in bottiglia.

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La Redazione

La Redazione di EnoNews.it

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