Il sorpasso del panettone tradizionale sul pandoro. Tre assaggi tutti siciliani

Questo è l’anno della svolta: le tavole degli italiani un tempo in bilico nell’eterna lotta pandoro vs panettone hanno affermato, già da qualche tempo ma mai come quest’anno, che il dolce natalizio per eccellenza è il panettone.
La preferenza per il tradizionale dolce meneghino è indiscutibile, con un sorpasso netto in fatto di preferenze e acquisti che lascia di parecchio indietro il soffice pandoro di Verona, divenuto un’alternativa in calo.
Il dato emerge forte e chiaro: il dolce più amato, comprato e regalato d’Italia è il panettone, apprezzato soprattutto nella sua veste più originaria: la versione artigianale.
L’osservatorio Sigep (Salone Internazionale Gelateria e Pasticceria) annuncia che la previsione di spesa per questi giorni di festa è di oltre 6 miliardi di euro in tutto il bel paese, solo per accaparrarsi un panettone artigianale.
Un’ottima ragione per iniziare a produrne per le realtà più recenti ed un buon motivo per continuare per chi lo fa da sempre, cimentandosi fra canditi e farciture, impasti a lunga o lunghissima lievitazione, e packaging accattivanti.
Un nome che da diverso tempo è sinonimo di panettone è Fiasconaro, maestri pasticceri dal 1953 in quel di Castelbuono (PA), in quattro generazioni hanno perfezionato e messo a punto un prodotto amato in tutto il mondo, e che dalla Sicilia viene spedito nei 6 continenti del pianeta, tanto che oggi è possibile ordinarlo su Amazon.
Ci si domanda come è possibile che su tali  quantitativi in così larga scala Nicola Fiasconaro, responsabile della produzione, riesca a confezionare un prodotto che possa ancora essere definito artigianale, eppure la qualità è indiscutibile: lo confermano i riconoscimenti e le preferenze che la premiata ditta continua a collezionare.
Ma com’è che il dolce meneghino trova la sua seconda patria proprio in Sicilia? Lo abbiamo domandato a chi davvero in questi giorni ha le mani in pasta.
“Merito del pistacchio di Raffadali, della mandorla pizzuta di Avola, delle scorze candite di agrumi siciliani che ne impreziosiscono l’impasto da sempre” – ci risponde Vincenzo Bonfissuto della desserteria Bonfissuto di Canicattì (AG) che abbiamo raggiunto telefonicamente – “Una lievitazione di 36 ore e un’attenta selezione delle materie prime sono la base  di un prodotto di qualità”.
Per un panettone che passerà di mano in mano simboleggiando auguri e buoni auspici è indispensabile utilizzare il meglio che la natura ci offre ed arricchire il dono con un packaging che esprima anche lo spirito natalizio: è questo il mood in chiave sicula della dolceria Di Stefano di Raffadali (AG) che quest’anno presenta la propria produzione avvolta nei colori e decori tipici, ed offre in abbinamento ai panettoni i vassoi firmati dalla catanese Alice Valenti, artista a tutto tondo, famosa decoratrice di carretti e barche della tradizione, con collaborazioni di altissimo livello: è sua la manifattura dei prodotti Smeg by Dolce&Gabbana.
Le opzioni sul mercato sono tantissime, e vi abbiamo proposto solo tre assaggi, dunque il resto provatelo voi, e fateci sapere la vostra: d’altronde a Natale si sa, l’importante è condividere!
Auguri!

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Valeria Lopis

Nativa etnea, sommelier AIS e giornalista pubblicista che ha all'attivo numerose collaborazioni con magazine e riviste di settore, cura uffici stampa per eventi e aziende. Una grande passione per la campagna e le vigne la spinge ad esplorare il terroir locale, e non solo, con entusiasmo. Da buona siciliana ama il cibo di qualità e la condivisione di esso, un immenso patrimonio culturale da valorizzare e comunicare.

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