Grande festa della cucina italiana con la 5^ edizione di Cibo Nostrum

DSC_0200Domenica 22 maggio si sono aperti i festeggiamenti della 5^ edizione di Cibo Nostrum. Come ogni anno la splendida cornice di Zafferana Etnea ha dato il benvenuto alla Kermesse che si è svolta per 3 giorni consecutivi tra il paese del vulcano e l’incantevole Taormina. Tre giornate all’insegna dell’eccellenza gastronomica, con un team di grandi professionisti e un programma sempre più ricco ed intrigante.
Seby Sorbello, Presidente dell’Associazione Provinciale Cuochi Etnei, non ha smesso di sorprendere neanche stavolta: un vulcano di idee ma soprattutto la grande voglia di fare festa tutti insieme. Più di 100 Chef, provenienti da tutta Italia, hanno accolto il suo invito e messo a disposizione la propria bravura nella preparazione di prelibatezze. Quest’anno la novità è stata straordinaria, ma del resto non potevano esserci dubbi, il lungo Corso di Taormina, lunedì 23 maggio, si è colorato DSC_0227di bianco: in perfetta uniforme gli Chef hanno presentato piatti coreografici ed inebriato di profumi Taormina. Una giornata che ha visto la presenza di ben 15 mila visitatori e di 32 mila portate preparate. Una grande festa che ha continuato a sorprendere con 8 laboratori del gusto dedicati al tema del pesce azzurro. Ai laboratori hanno preso parte nomi risonanti e stelle brillanti sul palcoscenico culinario: Pietro D’Agostino (altro prestigioso organizzatore di Cibo Nostrum), Tony lo Coco, Carmelo Floridia, Massimo Mantarro, Paolo Barrale, Alfio Visalli (partner della manifestazione con la sua Blu Lab Academy), Marco Sacco, Gianpaolo Raschi, Riccardo Agostini, e non poteva mancare colui che da oltre 5 mesi si è dedicato a questo grandioso progetto meritevole di un grande plauso: Seby Sorbello.
Lo scopo del progetto, oltre a quello di fare apprezzare una cucina elegante, semplice, colorata, ha avuto un importante obiettivo: quello di donare i proventi della manifestazione a favore della Fondazione “LIMPE-DISMOV ONLUS” per la ricerca che si prefigge di sconfiggere la malattia di Parkinson.
DSC_0230Una lunga giornata che si è poi protratta all’Esperia Palace di Zafferana con una cena singolare o meglio da Olimpiadi. Daniele Caldarulo, Team manager della NIC (Nazionale Italiana Cuochi), ha presentato la squadra i cui chef sono gli ambasciatori nel mondo della cucina italiana. Insomma una squadra che gareggia con le migliori a livello internazionale, sottolineando il grande lavoro che i campioni svolgono nelle creazioni di piatti che saranno poi giudicati da esperti. Il prossimo confronto con il mondo sarà dal 22 al 25 ottobre a Erfurt, in Germania.
La Nazionale ha dato prova di grande abilità preparando in anteprima le portate che presenteranno alla competizione di Erfurt. Top secret per le elaborazioni culinarie offerte a una platea di oltre 100 ospiti. Purtroppo non è stato possibile scattare foto e tanto meno sarà possibile fare una descrizione delle meraviglie confezionate sotto l’attenta guida del Team Coach Pierluca Ardito, trattandosi di un’anticipazione. Un menù caldo di tre portate: starter, main course e dessert che ha lasciato entusiasti gli ospiti per la particolare mise en place, la sublime tecnica di cottura e la bontà delle materie prime.

L’evento si è infine concluso nella giornata di ieri, con un workshop con il Ministero delle Politiche agricole, che ha patrocinato Cibo Nostrum, a cui hanno fatto seguito un corso di aggiornamento con il Maestro Fabio Tacchella ed il pranzo “I sentieri dell’Etna”.

In bocca al lupo alla Nazionale Italiana Cuochi e un grande ringraziamento a Seby Sorbello per le emozioni che ci hanno accompagnato in questi giorni.

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Agata Faro

Ha seguito il richiamo della sua passione attraverso la serie di corsi per conseguire gli attestati dei vari livelli di sommelier AIS, fino al riconoscimento dell’abilitazione professionale. Iscritta dal 2012 nell’elenco generale degli esperti degustatori vini D.O., presso l’Assessorato Regionale dell’Agricoltura dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, il suo motto è “Degustare in viaggio”. Ritiene, infatti, che il modo migliore per comprende un vino e la storia di chi lo produce è quello di vivere il territorio. Dal 2011 collabora con EnoNews raccontando di viaggi, degustazioni, e di buona cucina.

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